Sei designers per sei artisti o sei artisti per sei designers. La mostra Intersezioni: 6+6 nasce da una suggestione. Si tratta, come vuole il titolo, di un percorso che cerca di provocare una relazione, un incontro tra ambiti espressivi diversi tra loro come l’arte e il design. La mostra è reversibile, ci si può sintonizzare sull’opera o sull’oggetto.

Quando guardiamo il mondo tendiamo ad isolare gli elementi colti dal nostro sguardo e ad operare una distinzione basata sull’appartenenza di senso, di genere, di classe. Categorie precostituite che facilitano l’identificazione e l’assorbimento in una negazione di flusso. In una visione sfumata senza contorni netti e precisi si supera il concetto stesso di distinzione appropriandosi di uno spazio neutro dove la relazione è l’elemento primo e ultimo del discorso. I termini del discorso non appartengono alla realtà continuamente esperita della contaminazione tra discipline creative e barriere che si abbattono tra i diversi campi del fare, ma ad un universo di forme dove corrispondenze estetiche si offrono allo sguardo. Nasce così l’idea di Intersezioni: 6+6, seconda tappa di un percorso pensato in evoluzione. Il viaggio è incominciato a Venezia nel mese di novembre dove la mostra ha inaugurato il 16 e ora si ferma a Torino dove sarà presente per la seconda metà di dicembre e per quasi tutto il mese di gennaio.

Gli artisti e i designers invitati per questa prima edizione sono: Emmanuel Babled, Joao Camisola, Joao Felino, Andrea Frank, Michele Gervasutti, Ale Guzzetti, Ritsue Mishima, Luca Nichetto, Elisa Pavan, Gianluca Rosso, Giancarlo Scagnolari, Walter Vallini.