Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ismaele Nones – A chi parlo quando parlo
La mostra apre le celebrazioni per il 25° anniversario del museo. A chi parlo quando parlo è la prima personale museale di Ismaele Nones e si inserisce nel progetto Prime, che promuove il dialogo tra la Collezione storica del Premio Lissone e le nuove ricerche artistiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 30 marzo al 29 giugno 2025, il MAC - Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB) presenta la prima personale in una istituzione pubblica di Ismaele Nones (Trento, 1992), dal titolo A chi parlo quando parlo, a cura di Stefano Raimondi.
La mostra apre le celebrazioni per il 25° anniversario del museo, recentemente ristrutturato e oggi parte di AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, che anche per il 2025 sarà ad ingresso gratuito. Inoltre, in occasione di MiArt e della Milano Art Week, domenica 6 aprile alle 11.00 si terrà una visita speciale con l’artista e il curatore.
Con A chi parlo quando parlo prosegue il progetto Prime, con cui il MAC si accredita come centro di ricerca e di sperimentazione, per dare per la prima volta voce ad artisti contemporanei che, con le loro opere, sono sensibilizzati ad instaurare un dialogo con quelle presenti nella Collezione permanente del museo, acquisite durante lo storico Premio Lissone – in particolare tra il 1946 e il 1967, quando la città si confermò come luogo significativo a livello internazionale per la documentazione della ricerca artistica europea.
Il lavoro di Ismaele Nones si pone l’obiettivo di generare e definire nuovi spazi creativi attraverso un dialogo continuo e fluido tra tematiche attuali e linguaggi, tecniche e soggetti attinti dal mondo iconografico. In questo processo si sviluppa un territorio immaginativo in cui le barriere tradizionali che separano sacro e profano, antico e contemporaneo, si dissolvono, lasciando spazio a un’esplorazione più libera, priva di vincoli. Mescolando immagini dei tempi passati, simboli e significati, emergono e s’intrecciano tematiche legate alla condizione umana, come la dimensione del conflitto e della lotta, l’esplorazione della sessualità e dell’eros, il senso di isolamento e solitudine, la ricerca di convivialità e condivisione, fino ad arrivare al sentimento di alienazione e inerzia sociale.
La mostra occupa interamente i quattro i piani del museo con oltre cinquanta lavori, instaurando per la prima volta una relazione tra lo spazio interno del MAC e la piazza circostante. Attraverso un lavoro di ripristino delle ampie e luminose vetrate, una selezione di opere dialogherà quindi direttamente con lo spazio urbano.
Come sottolinea Stefano Raimondi, Direttore Artistico del MAC e curatore della mostra: “Il museo con questa mostra vuole ribadire la sua centralità nel sostenere l’arte italiana, con una particolare attenzione alle nuove generazioni, costruendo progetti e produzioni ambiziose, capaci di confrontarsi con l’intero spazio museale e costituire uno stimolo e una nuova sfida per gli artisti invitati”.
Il titolo, A chi parlo quando parlo, riprende quello di una nuova serie di lavori di Nones ispirati alle tecniche narrative dell’arte iconografica, rinascimentale e popolare, capaci di riflettere sull’ambiguità della ripetizione dello stesso personaggio all’interno di una scena. Questa pratica, spesso fonte di spaesamento per l’osservatore, è stata reinterpretata per indagare il significato dell’atto creativo: a chi si rivolge l’artista quando parla? Parla a se stesso o agli altri?
Sono esposte alcune delle opere di grande formato più significative dell’artista, tra cui Horsepower (2020), che nasce da una suggestione proveniente dal capolavoro futurista La città che sale (1910) di Umberto Boccioni e prosegue la tradizione pittorica del soggetto con una visione contemporanea. Sullo sfondo, i tralicci dell’elettricità si contrappongono alla fisicità dei cavalli, trasformandoli in metafore di un’energia ibrida che unisce natura e tecnologia, istinto e meccanica, riflettendo il rapporto complesso tra uomo, industria e mondo animale.
La ripresa iconografica della cultura ortodossa è evidente in opere come Riposare in pace a bordo piscina (2023), che richiama la deposizione di Cristo. Un giovane steso su un asciugamano si riposa ma dal quadro traspira allo stesso tempo un senso di morte e di immobilità. L’opera è una riflessione sull’inerzia della società contemporanea, che immersa nel suo statico torpore è incapace di fare rivoluzione.
Nel grande trittico Chiara Confusione (2023), concepito come una trilogia, si ritrovano le principali tematiche della ricerca artistica di Ismaele Nones. Ispirata all’omonima poesia di Patrizia Cavalli, l’opera si presenta come un assemblaggio visivo di temi, simboli e suggestioni.
Durante l’intero periodo espositivo saranno previste ogni weekend visite guidate gratuite. La mostra sarà inoltre accompagnata da una serie di attività didattiche rivolte alle scuole e alle famiglie. A conclusione della mostra verrà presentato il catalogo monografico dell’artista.
Si ringrazia la galleria Lunetta11 per il supporto all’iniziativa.
La mostra apre le celebrazioni per il 25° anniversario del museo, recentemente ristrutturato e oggi parte di AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, che anche per il 2025 sarà ad ingresso gratuito. Inoltre, in occasione di MiArt e della Milano Art Week, domenica 6 aprile alle 11.00 si terrà una visita speciale con l’artista e il curatore.
Con A chi parlo quando parlo prosegue il progetto Prime, con cui il MAC si accredita come centro di ricerca e di sperimentazione, per dare per la prima volta voce ad artisti contemporanei che, con le loro opere, sono sensibilizzati ad instaurare un dialogo con quelle presenti nella Collezione permanente del museo, acquisite durante lo storico Premio Lissone – in particolare tra il 1946 e il 1967, quando la città si confermò come luogo significativo a livello internazionale per la documentazione della ricerca artistica europea.
Il lavoro di Ismaele Nones si pone l’obiettivo di generare e definire nuovi spazi creativi attraverso un dialogo continuo e fluido tra tematiche attuali e linguaggi, tecniche e soggetti attinti dal mondo iconografico. In questo processo si sviluppa un territorio immaginativo in cui le barriere tradizionali che separano sacro e profano, antico e contemporaneo, si dissolvono, lasciando spazio a un’esplorazione più libera, priva di vincoli. Mescolando immagini dei tempi passati, simboli e significati, emergono e s’intrecciano tematiche legate alla condizione umana, come la dimensione del conflitto e della lotta, l’esplorazione della sessualità e dell’eros, il senso di isolamento e solitudine, la ricerca di convivialità e condivisione, fino ad arrivare al sentimento di alienazione e inerzia sociale.
La mostra occupa interamente i quattro i piani del museo con oltre cinquanta lavori, instaurando per la prima volta una relazione tra lo spazio interno del MAC e la piazza circostante. Attraverso un lavoro di ripristino delle ampie e luminose vetrate, una selezione di opere dialogherà quindi direttamente con lo spazio urbano.
Come sottolinea Stefano Raimondi, Direttore Artistico del MAC e curatore della mostra: “Il museo con questa mostra vuole ribadire la sua centralità nel sostenere l’arte italiana, con una particolare attenzione alle nuove generazioni, costruendo progetti e produzioni ambiziose, capaci di confrontarsi con l’intero spazio museale e costituire uno stimolo e una nuova sfida per gli artisti invitati”.
Il titolo, A chi parlo quando parlo, riprende quello di una nuova serie di lavori di Nones ispirati alle tecniche narrative dell’arte iconografica, rinascimentale e popolare, capaci di riflettere sull’ambiguità della ripetizione dello stesso personaggio all’interno di una scena. Questa pratica, spesso fonte di spaesamento per l’osservatore, è stata reinterpretata per indagare il significato dell’atto creativo: a chi si rivolge l’artista quando parla? Parla a se stesso o agli altri?
Sono esposte alcune delle opere di grande formato più significative dell’artista, tra cui Horsepower (2020), che nasce da una suggestione proveniente dal capolavoro futurista La città che sale (1910) di Umberto Boccioni e prosegue la tradizione pittorica del soggetto con una visione contemporanea. Sullo sfondo, i tralicci dell’elettricità si contrappongono alla fisicità dei cavalli, trasformandoli in metafore di un’energia ibrida che unisce natura e tecnologia, istinto e meccanica, riflettendo il rapporto complesso tra uomo, industria e mondo animale.
La ripresa iconografica della cultura ortodossa è evidente in opere come Riposare in pace a bordo piscina (2023), che richiama la deposizione di Cristo. Un giovane steso su un asciugamano si riposa ma dal quadro traspira allo stesso tempo un senso di morte e di immobilità. L’opera è una riflessione sull’inerzia della società contemporanea, che immersa nel suo statico torpore è incapace di fare rivoluzione.
Nel grande trittico Chiara Confusione (2023), concepito come una trilogia, si ritrovano le principali tematiche della ricerca artistica di Ismaele Nones. Ispirata all’omonima poesia di Patrizia Cavalli, l’opera si presenta come un assemblaggio visivo di temi, simboli e suggestioni.
Durante l’intero periodo espositivo saranno previste ogni weekend visite guidate gratuite. La mostra sarà inoltre accompagnata da una serie di attività didattiche rivolte alle scuole e alle famiglie. A conclusione della mostra verrà presentato il catalogo monografico dell’artista.
Si ringrazia la galleria Lunetta11 per il supporto all’iniziativa.
30
marzo 2025
Ismaele Nones – A chi parlo quando parlo
Dal 30 marzo al 29 giugno 2025
arte contemporanea
Location
MAC – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
mercoledì, giovedì, venerdì: 16.00-19.00
sabato e domenica: 11.00-19.00
Vernissage
29 Marzo 2025, ore 18
Ufficio stampa
Sara Zolla | Ufficio stampa e comunicazione
Autore
Curatore