Pur spaziando dal video alla fotografia, dal collage alla scultura, il lavoro di J. Parker Valentine è fortemente legato al disegno. Tutta la sua produzione è legata alle qualità intrinseche del segno, all’immediatezza del gesto, alla ricerca di una tensione che trova nel disegno il punto di incontro e di passaggio da un linguaggio all’altro. L’astrazione non è semplicemente una cifra stilistica, va al di là della forma per diventare soggetto dell’opera e riflettere storie personali ed eredità artistiche e culturali.

La stratificazione dei segni e le tracce di cancellature nel lavoro di Parker Valentine generano una costante relazione tra figurazione e astrazione: da frammenti enigmatici di linee emergono così forme concrete. Trattando spesso l’immagine come un oggetto fisico, le sue opere si collocano al confine tra il bidimensionale e il tridimensionale, creando un'instabilità che mette in discussione i limiti e le possibilità dell'astrazione contemporanea.


Procedendo per connessioni visive, attraverso un processo di addizione e sottrazione, Parker Valentine fa dell’opera il luogo in cui la sua percezione e quella dello spettatore si incontrano e si fondono.



Nata a Austin, Texas nel 1980, J. Parker Valentine vive e lavora a New York e Austin.

Tra le mostre personali ricordiamo le recenti presso Supportico Lopez di Berlino (in corso), Taka Ishii Gallery di Kyoto (2010) e Lisa Cooley Gallery di New York (2010, 2008). Tra le mostre collettive: Organic Relationships, The Center for Cosmic Wonder, Tokyo (2010); Substance Abuse, Leo Koenig Inc., New York (2010); Christopher Orr & J. Parker Valentine & Rezi van Lankveld, Front Room, Contemporary Arts Museum, St. Louis, Missouri (2009); If the Dogs are Barking, Artists Space, New York (2009); Creswell Crags, Lisa Cooley Gallery, New York (2008).


Peep-Hole ringrazia Supportico Lopez, Berlino e Andrea Kvas.