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Jannis Kounellis – Cosmogonia di oggetti comuni
La galleria C+N Canepaneri presenta Cosmogonia di oggetti comuni, esposizione dedicata a Jannis Kounellis (Pireo, Grecia, 1936-Roma, 2017). Ad un anno dalla sua scomparsa, la mostra celebra uno dei protagonisti assoluti dell’arte contemporanea italiana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria C+N Canepaneri è lieta di presentare Cosmogonia di oggetti comuni, esposizione dedicata a Jannis Kounellis (Pireo, Grecia, 1936-Roma, 2017). Ad un anno dalla sua scomparsa, la mostra celebra uno dei protagonisti assoluti dell'arte contemporanea italiana proponendo un ciclo di lavori degli anni Novanta e Duemila, rappresentativi della poetica dell'artista.
Le opere riunite nell’esposizione - multipli in 25 esemplari, ma a loro modo pezzi unici - sono frammenti di mondo, di pensiero, di linguaggio. Nello spazio isolato di box metallici l'artista racchiude oggetti comuni (pastelli, fogli di giornale, scarpe, strumenti musicali) come fossero ritrovamenti archeologici del nostro tempo. La loro presenza non è immacolata, ma "vissuta": il segno pittorico, la parola scritta, semplicemente la disposizione degli oggetti allontanano l'oggetto dal ready made e lo trasformano nel protagonista di una sorta di rebus o sciarada.
La sensazione che gli oggetti non siano inerti ma attivi è accentuata dal dialogo tra interno ed esterno della scatola. Come piccole cosmogonie, gli spazi ben delineati e"anestetizzati" da un vetro rappresentano il mondo in piccola scala, e con esso idealmente si rapportano. In Untitled (yellow train box), il rapporto tra interno ed esterno viene poi concretamente vissuto, con il trenino che fa del coltello il suo binario, e sembra voler evadere dall'opera. In Untitled (sewing machine), la macchina da cucire sembra voler collegare con la sua azione di sutura la sua nicchia e lo spazio esterno alla scatola.
Metaforicamente, i contenitori di Kounellis possono essere letti come raffigurazioni della mente umana, con il suo serbatoio di ricordi, impressioni, sistemi di credenze più o meno attendibili. Il confine dell'opera coincide con l'instabile confine che separa individuo e mondo.
Ma ciò che più conta, al di là dell'aneddoto visivo, è l'esplorazione filosofica delle dinamiche del linguaggio: il rapporto tra l'oggetto e il nome con cui lo si designa, la dinamica che dal segno conduce a un'espressione articolata, le intersezioni tra linguaggio verbale e espressione per immagini, tra pensiero razionale e associazioni inconsce ed istintive.
Grazie alla loro estetica e ai temi affrontati, le Scatole sono rappresentative sia della poetica iniziale di Kounellis, più strettamente legata all'Arte Povera, sia delle sue evoluzioni successive.
Le opere riunite nell’esposizione - multipli in 25 esemplari, ma a loro modo pezzi unici - sono frammenti di mondo, di pensiero, di linguaggio. Nello spazio isolato di box metallici l'artista racchiude oggetti comuni (pastelli, fogli di giornale, scarpe, strumenti musicali) come fossero ritrovamenti archeologici del nostro tempo. La loro presenza non è immacolata, ma "vissuta": il segno pittorico, la parola scritta, semplicemente la disposizione degli oggetti allontanano l'oggetto dal ready made e lo trasformano nel protagonista di una sorta di rebus o sciarada.
La sensazione che gli oggetti non siano inerti ma attivi è accentuata dal dialogo tra interno ed esterno della scatola. Come piccole cosmogonie, gli spazi ben delineati e"anestetizzati" da un vetro rappresentano il mondo in piccola scala, e con esso idealmente si rapportano. In Untitled (yellow train box), il rapporto tra interno ed esterno viene poi concretamente vissuto, con il trenino che fa del coltello il suo binario, e sembra voler evadere dall'opera. In Untitled (sewing machine), la macchina da cucire sembra voler collegare con la sua azione di sutura la sua nicchia e lo spazio esterno alla scatola.
Metaforicamente, i contenitori di Kounellis possono essere letti come raffigurazioni della mente umana, con il suo serbatoio di ricordi, impressioni, sistemi di credenze più o meno attendibili. Il confine dell'opera coincide con l'instabile confine che separa individuo e mondo.
Ma ciò che più conta, al di là dell'aneddoto visivo, è l'esplorazione filosofica delle dinamiche del linguaggio: il rapporto tra l'oggetto e il nome con cui lo si designa, la dinamica che dal segno conduce a un'espressione articolata, le intersezioni tra linguaggio verbale e espressione per immagini, tra pensiero razionale e associazioni inconsce ed istintive.
Grazie alla loro estetica e ai temi affrontati, le Scatole sono rappresentative sia della poetica iniziale di Kounellis, più strettamente legata all'Arte Povera, sia delle sue evoluzioni successive.
07
giugno 2018
Jannis Kounellis – Cosmogonia di oggetti comuni
Dal 07 giugno al 15 settembre 2018
arte moderna e contemporanea
Location
C+N CANEPANERI
Milano, Foro Buonaparte, 48, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 48, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-venerdì: 10.00 - 13/14.30 - 18.30
sabato su appuntamento
Vernissage
7 Giugno 2018, h 18
Autore