La galleria d’arte contemporanea Camaver Kunsthaus inizia l’anno 2006
con una mostra collettiva di carattere internazionale secondo la
linea stilistica che la contraddistingue.
La mostra dal titolo JANUS (dal dio romano Giano bifronte) si prefigge
di essere un punto di unione tra l’anno appena trascorso e quello che è
appena iniziato. Verrano presentate opere di artisti che già da tempo
collaborano con la galleria e nuovi esponenti che hanno trovato spazio
durante il 2005 nelle diverse manifestazioni organizzate dalla
galleria, come per esempio la serie di mostre di grande prestigio
rientranti nel programma “Antichi Palazzi”.
Una possibilità in più per poter ammirare le opere di artisti
provenienti da tutto il mondo, per conoscerne meglio la personalità, la
poetica e le inquietudini, attraverso lavori a volte mai esposti in
Italia, inediti per il pubblico Lecchese.
Un’ampia mostra collettiva che spazia tra stili nuovi e d’avanguardia,
ma che spesso strizzano l’occhio alla tradizione della pittura.
Ricorree quindi anche qui il tema dell’a continuità tra passato e
presente. “Nulla si distrugge, tutto si trasforma” come in natura
anche in pittura questa regola è se,pre valida come se l’artista
metabolizzasse le eperienze dei grandi maestri del passato mischiate
alle proprie, condite con il luogo di provenienza, per ottenere una
coposizione nuova, un linguaggio innovativo ma ugualmente comprensibile.
La mostra mette in scena dei luoghi, degli ambienti che non son o
fisici ma mentali.
Luochi della memoria, paesaggi che non esistono se non nella nosra
testa elementi figurativi che accendono degli interruttori nella nosra
testa e che ci riportano a posti che conoscimoe che hanno lasciato
dentro di noi delle sensazioni indelebili anche se sopite.
La tematica della mostra e cioè l’incontro tra passato e presente la
continuità e l’innovazione è sviscerato attraverso le immagini e le
figure. Ritratti tradizionali realizzati a tempera con tuorlo d’uovo
come nel rinascimento e altri espressivi: collages di emozioni e
tormenti psicologici tipici dell’era moderna.
Una mostra per iniziare un nuovo ciclo non dimenticando quello appena
vissuto, un momento di riflessione prima di intraprendere un nuovo
cammino, un’occasione per collezionare un immagine che sia molla che fa
scattare un emozione vissuta, ma anche un augurio di serenità e di
armonia.