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Javier De Cea – Urban dance
Lo spazio viene utilizzato come un’enorme tela in cui ancora una volta si compie il suo percorso per il quale l’arte è contemporaneamente centro di gravità ed innesco esplosivo. Intervenendo con metri di nastro, in Urban dance vengono convogliati concetti quali movimento, velocità, tempo e gesto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 13 Novembre FREeSHOUT Collective e FAF presentano presso Florence Art Factory, URBAN DANCE ultimo progetto in Italia dell’artista cileno Javier De Cea.
Dopo la conclusione dell’edizione 2009 di FREeSHOUT!? a Prato, le proposte dell’equipe creativa continuano con questa mostra evento che racchiude la presentazione di un progetto site specific di De Cea e il live set di Okapi, parigino adottato a Roma in diretto contatto con la musica concreta ed elettroacustica.
Al FAF, De Cea realizza Urban Dance. Lo spazio viene utilizzato come un’enorme tela in cui ancora una volta si compie il suo percorso per il quale l’arte è contemporaneamente centro di gravità ed innesco esplosivo. Intervenendo con metri di nastro, in Urban dance vengono convogliati concetti quali movimento, velocità, tempo e gesto.
Info su:
myspace.com/florenceartfactory
myspace.com/frees_co
freeshout.it
PROGRAMMA
Ore 22.00///Apertura Esposizione
Ore 23.00///Live Set : Scarrymonster presenta: ØKAPI - IL NUOVO DOPPIO 12” di OKAPI :LOVE HIM
INGRESSO 8 € e RISERVATO AI SOLI SOCI FENALC / / POSTI LIMITATI
URBANDANCE // Javier De Cea
Attraverso una tecnica multidisciplinare, Javier De Cea lavora su sensazioni estratte direttamente dall’immaginario urbano. Un processo che potrebbe ricordare quanto, all’inizio del secolo scorso, ha impressionato gli artisti delle avanguardie in coincidenza con l’esaltazione delle macchine e lo sviluppo economico e sociale delle grandi città. Javier interpreta questi stessi segni registrandoli e riproducendoli con diverse tecniche come spray, pittura acrilica e ad olio, nastro, stickers. Nato in Cile, ha esposto in Spagna, Italia e Belgio. Attualmente vive a Barcellona.
Review
Javier De Cea è un artista ed un testimone. La sua opera, oltre che visiva, è storica e sociologica. Egli traduce il caos creativo che segna ogni metropoli, gli innesti che viaggiano su muri e lampioni attraverso stickers, spray e markers, in un’operazione organica che non tradisce l’aspetto fondamentale di spontanea manifestazione artistica che ne è alla base. Anzi. De Cea sintetizza le realtà di arte urbana internazionali implodendole in un’unica formazione: con un approccio che (per via della sua riverenza nei confronti degli elementi che usa e della natura svincolata da ogni regola commerciale di questi ultimi) non può essere liquidato come dada né pop, assembla e ripropone stencil, sticker e altre opere di centinaia di artisti, perlopiù sconosciuti, e li contamina poi con un intervento molto personale di sovrapposizione pittorica, tramite cui estende le sue composizioni alterando lo spazio nel quale si inseriscono. Attraverso linee impazzite, tubi bidimensionali che sembrano arrivare da universi certamente più colorati, estrae la caratteristica comune di tutte le testimonianze da cui si genera la sua arte: una semplice, libera creatività. Ogni spazio nel quale va ad intervenire è invaso dalla sua opera. Rappresenta così, fedelmente, in una sintesi affascinante, l’incontrollata necessità espressiva che si manifesta ovunque nel mondo, la registra e la rappresenta nella maniera più diretta possibile: la pittura. Infine, la consegna ai nostri occhi come documento, fissa un epoca registrando quello che molti, inconsapevolmente o meno, stanno a loro volta registrando.
www.javierdecea.com
Love Him! // Økapi
Økapi è Filippo Paolini, un turntablist Italiano. Okapi (parigino adottato da Roma), inizia a suonare con vinili e giradischi, influenzato dalla nuova scena musicale di plagiaristi e dj radicali, mantenendo sempre l’approccio classico ‘acusmatico’ della musica concreta ed elettroacustica. Nel 1992 crea una piccola edizione pirata chiamata Slap-press e diventa membro attivo del M.a.c.o.s. Nel 1997 incontra il compositore elettroacustico Maurizio Martusciello con i quale fonda il duo Metaxu. Il primo lavoro viene commissionato per un evento radiofonico di Phonurgia Nova di Arles (Francia). Negli anni partecipa ad alcuni incontri di improvvisazione suonando con musicisti quali Zu, Mike Cooper, Peter Brotzmann, Matt Gustafson, Damo Suzuki, Andy EX, Mike Patton, Kawabata Makoto, Eugenio Colombo, Vittorino Curci, Luca Venitucci, Gianni Gebbia, Matt Bernardino Penazzi, Fabrizio Spera, Elio Martusciello, Maurizio Martusciello, Pasquale Iannarella, Roy Paci. Ha composto musica per teatro (Festival di teatro Di Gubbio, Festival di Ostia Antica) e suona spesso con il gruppo JazzCore Zu, collabora con il collettivo audiovisivo Cane Capovolto e con il trio francese Metamkine. Nel 2000 crea il trio Dogon (con Massimo Zu e Martux_M) e sempre con Martusciello partecipa alla Biennale di Venezia, “Controindicazioni”, “RingRing b92 Around the World”, “Biennale artisti d’Europa e del Mediterraneo” “Musica 90” (Torino). Sempre nel 2000 suona con il dj radicale americano Christian Marclay per una performance trasmessa da Radio Rai. Con i Metaxu suona all’Off-ICMC festival di Berlino. Nella foresta nera del sampling si pavoneggia quella finta giraffa zebrata che prende il nome di Økapi (www.okapi.it) intonando un’orchestra di piu’ di cento autori, tutti spietatamente saccheggiati per omaggiare il celeberrimo compositore kirghizo Aldo Kapi (1896-1952), di cui in questo brillante doppio vinile si eseguono i suoi lavori dal 1914 al 1952, a metà tra scratch music, electro-acustic extravaganza, slot-machine soundtracks, break-non-core, experimental turntablism e bubble-gum audio. (fonte Evolutionmusic.it)
myspace.com/aukapi
MACISTE
Urban Dance rientra all’interno del progetto Maciste, che si svilupperà a FAF Venrdì 13 e Sabato 14 Novembre.
Maciste è la cellula curatoriale all'interno del Faf Florence Art Factory: un gruppo di lavoro che si occupa di formati e opere che indagano su circostanze legate alla creazione contemporanea. Un luogo in continua trasformazione a seconda degli eventi,uno spaesamento eterogeneo nei confronti della produzione attuale di cultura, sempre più imbarazzati tra arte, intrattenimento, progetto, impegno, luogo pubblico. Si preoccupa di sciogliersi dal conosciuto, di prevedere la conoscenza e l’apprendimento, di sganciarsi da un giudizio talentuoso e riconoscerne il fantasma possibile. Un'apertura ancora in rodaggio ma che si espone in due serate con una residenza espositiva e due concerti, rimandando ai prossimi mesi per un'evidenza maggiore e di sviluppo della presenza.
FREeSHOUT!? COLLECTIVE
FREeS.CO è un equipe creativa formata da 8 giovani creativi, che
lavorano in maniera trasversale con l’arte, il design, la letteratura, la
moda e la cura di eventi. Inventano, pianificano e realizzano progetti
culturali con un approccio etico.
myspace.com/ frees-co
www.freeshout.it
Florence Art Factory
F.A.F. è uno spazio per l’arte multidisciplinare e polivalente che si
prefigge di divenire luogo di sperimentazione, dove poter rendere
tangibili e visibili arti visive, danza, teatro, scultura, musica, design, moda, architettura e surrogati vari...
myspace.com/florenceartfactory
Dopo la conclusione dell’edizione 2009 di FREeSHOUT!? a Prato, le proposte dell’equipe creativa continuano con questa mostra evento che racchiude la presentazione di un progetto site specific di De Cea e il live set di Okapi, parigino adottato a Roma in diretto contatto con la musica concreta ed elettroacustica.
Al FAF, De Cea realizza Urban Dance. Lo spazio viene utilizzato come un’enorme tela in cui ancora una volta si compie il suo percorso per il quale l’arte è contemporaneamente centro di gravità ed innesco esplosivo. Intervenendo con metri di nastro, in Urban dance vengono convogliati concetti quali movimento, velocità, tempo e gesto.
Info su:
myspace.com/florenceartfactory
myspace.com/frees_co
freeshout.it
PROGRAMMA
Ore 22.00///Apertura Esposizione
Ore 23.00///Live Set : Scarrymonster presenta: ØKAPI - IL NUOVO DOPPIO 12” di OKAPI :LOVE HIM
INGRESSO 8 € e RISERVATO AI SOLI SOCI FENALC / / POSTI LIMITATI
URBANDANCE // Javier De Cea
Attraverso una tecnica multidisciplinare, Javier De Cea lavora su sensazioni estratte direttamente dall’immaginario urbano. Un processo che potrebbe ricordare quanto, all’inizio del secolo scorso, ha impressionato gli artisti delle avanguardie in coincidenza con l’esaltazione delle macchine e lo sviluppo economico e sociale delle grandi città. Javier interpreta questi stessi segni registrandoli e riproducendoli con diverse tecniche come spray, pittura acrilica e ad olio, nastro, stickers. Nato in Cile, ha esposto in Spagna, Italia e Belgio. Attualmente vive a Barcellona.
Review
Javier De Cea è un artista ed un testimone. La sua opera, oltre che visiva, è storica e sociologica. Egli traduce il caos creativo che segna ogni metropoli, gli innesti che viaggiano su muri e lampioni attraverso stickers, spray e markers, in un’operazione organica che non tradisce l’aspetto fondamentale di spontanea manifestazione artistica che ne è alla base. Anzi. De Cea sintetizza le realtà di arte urbana internazionali implodendole in un’unica formazione: con un approccio che (per via della sua riverenza nei confronti degli elementi che usa e della natura svincolata da ogni regola commerciale di questi ultimi) non può essere liquidato come dada né pop, assembla e ripropone stencil, sticker e altre opere di centinaia di artisti, perlopiù sconosciuti, e li contamina poi con un intervento molto personale di sovrapposizione pittorica, tramite cui estende le sue composizioni alterando lo spazio nel quale si inseriscono. Attraverso linee impazzite, tubi bidimensionali che sembrano arrivare da universi certamente più colorati, estrae la caratteristica comune di tutte le testimonianze da cui si genera la sua arte: una semplice, libera creatività. Ogni spazio nel quale va ad intervenire è invaso dalla sua opera. Rappresenta così, fedelmente, in una sintesi affascinante, l’incontrollata necessità espressiva che si manifesta ovunque nel mondo, la registra e la rappresenta nella maniera più diretta possibile: la pittura. Infine, la consegna ai nostri occhi come documento, fissa un epoca registrando quello che molti, inconsapevolmente o meno, stanno a loro volta registrando.
www.javierdecea.com
Love Him! // Økapi
Økapi è Filippo Paolini, un turntablist Italiano. Okapi (parigino adottato da Roma), inizia a suonare con vinili e giradischi, influenzato dalla nuova scena musicale di plagiaristi e dj radicali, mantenendo sempre l’approccio classico ‘acusmatico’ della musica concreta ed elettroacustica. Nel 1992 crea una piccola edizione pirata chiamata Slap-press e diventa membro attivo del M.a.c.o.s. Nel 1997 incontra il compositore elettroacustico Maurizio Martusciello con i quale fonda il duo Metaxu. Il primo lavoro viene commissionato per un evento radiofonico di Phonurgia Nova di Arles (Francia). Negli anni partecipa ad alcuni incontri di improvvisazione suonando con musicisti quali Zu, Mike Cooper, Peter Brotzmann, Matt Gustafson, Damo Suzuki, Andy EX, Mike Patton, Kawabata Makoto, Eugenio Colombo, Vittorino Curci, Luca Venitucci, Gianni Gebbia, Matt Bernardino Penazzi, Fabrizio Spera, Elio Martusciello, Maurizio Martusciello, Pasquale Iannarella, Roy Paci. Ha composto musica per teatro (Festival di teatro Di Gubbio, Festival di Ostia Antica) e suona spesso con il gruppo JazzCore Zu, collabora con il collettivo audiovisivo Cane Capovolto e con il trio francese Metamkine. Nel 2000 crea il trio Dogon (con Massimo Zu e Martux_M) e sempre con Martusciello partecipa alla Biennale di Venezia, “Controindicazioni”, “RingRing b92 Around the World”, “Biennale artisti d’Europa e del Mediterraneo” “Musica 90” (Torino). Sempre nel 2000 suona con il dj radicale americano Christian Marclay per una performance trasmessa da Radio Rai. Con i Metaxu suona all’Off-ICMC festival di Berlino. Nella foresta nera del sampling si pavoneggia quella finta giraffa zebrata che prende il nome di Økapi (www.okapi.it) intonando un’orchestra di piu’ di cento autori, tutti spietatamente saccheggiati per omaggiare il celeberrimo compositore kirghizo Aldo Kapi (1896-1952), di cui in questo brillante doppio vinile si eseguono i suoi lavori dal 1914 al 1952, a metà tra scratch music, electro-acustic extravaganza, slot-machine soundtracks, break-non-core, experimental turntablism e bubble-gum audio. (fonte Evolutionmusic.it)
myspace.com/aukapi
MACISTE
Urban Dance rientra all’interno del progetto Maciste, che si svilupperà a FAF Venrdì 13 e Sabato 14 Novembre.
Maciste è la cellula curatoriale all'interno del Faf Florence Art Factory: un gruppo di lavoro che si occupa di formati e opere che indagano su circostanze legate alla creazione contemporanea. Un luogo in continua trasformazione a seconda degli eventi,uno spaesamento eterogeneo nei confronti della produzione attuale di cultura, sempre più imbarazzati tra arte, intrattenimento, progetto, impegno, luogo pubblico. Si preoccupa di sciogliersi dal conosciuto, di prevedere la conoscenza e l’apprendimento, di sganciarsi da un giudizio talentuoso e riconoscerne il fantasma possibile. Un'apertura ancora in rodaggio ma che si espone in due serate con una residenza espositiva e due concerti, rimandando ai prossimi mesi per un'evidenza maggiore e di sviluppo della presenza.
FREeSHOUT!? COLLECTIVE
FREeS.CO è un equipe creativa formata da 8 giovani creativi, che
lavorano in maniera trasversale con l’arte, il design, la letteratura, la
moda e la cura di eventi. Inventano, pianificano e realizzano progetti
culturali con un approccio etico.
myspace.com/ frees-co
www.freeshout.it
Florence Art Factory
F.A.F. è uno spazio per l’arte multidisciplinare e polivalente che si
prefigge di divenire luogo di sperimentazione, dove poter rendere
tangibili e visibili arti visive, danza, teatro, scultura, musica, design, moda, architettura e surrogati vari...
myspace.com/florenceartfactory
13
novembre 2009
Javier De Cea – Urban dance
Dal 13 al 14 novembre 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
FAF – FLORENCE ART FACTORY
Sesto Fiorentino, Via Augusto Righi, 28, (Firenze)
Sesto Fiorentino, Via Augusto Righi, 28, (Firenze)
Biglietti
8 € e RISERVATO AI SOLI SOCI FENALC / / POSTI LIMITATI
Vernissage
13 Novembre 2009, dalle ore 22
Sito web
www.javierdecea.com
Autore