Due artisti, profondamente differenti per tecniche utilizzate e linee espressive, accomunati dalla riflessione sulla decadenza umana, culturale e artistica che ha segnato il primo decennio del nuovo secolo.



Pho, attraverso l’utilizzo della pittura informale, sottolinea l'importanza della conoscenza, del recupero e della rivisitazione di tecniche, supporti e principi accademici per giungere ad una maggiore consapevolezza artistica in un presente segnato da sterili concettualismi e scarsa ricerca, e si pone contro una eccessiva semplificazione e democratizzazione dell'approccio all'arte.



Jaybo incentra la propria riflessione sulla percezione e canonizzazione della bellezza, sull'appiattimento del gusto su modelli estetici dominanti e omnipervasivi, rassicuranti e scarsamente stimolanti. Protagonisti dei suoi dipinti sono figure imperfette, spesso menomate ma cariche di fascino e di una bellezza più sottile e intrigante.



Per Décantentisme da Avantgarden Gallery i due artisti partono da una analisi del presente e cercano di proporre attraverso il loro approccio esclusivo nuove istanze culturali e nuove estetiche in contrasto con il panorama attuale.