Nessuno ha mai accostato le forme di espressione visiva al jazz se non in riproduzioni di ambienti musicali o in "performance" dal vivo.
Il jazz è improvvisazione basata su stati d'animo e non una interpretazione (a volte scontata) di spartiti scritti da qualcun altro.
Ci sono amore, passione e rabbia in ogni esibizione che rendono i concerti unici e diversi l'uno dall'altro.
"Jazy" è un avverbio che non esiste ma il significato vorrebbe essere: alla maniera jazz.E allora perché non portare questo approccio alla comunicazione di sentimenti anche nelle arti visive? Potrebbe anche essere un'operazione già realizzata in qualche parte del mondo, ma quello che vogliamo in più da questa mostra è una comunicazione originale.
Opere costruite nel proprio studio e che, sia con la loro esposizione sia con l'affiancamento di un breve testo scritto, offrano ai visitatori tutti i supporti per dare loro un'emozione forte e duratura,
come un bell'assolo di sax.