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Joachim Schmid – Souvenirs
Già attivo sulla scena tedesca dal 1980 come critico di fotografia, saggista ed editore, nel 1982 fonda Fotokritik, una rivista completamente autoprodotta che diventa da subito veicolo per la divulgazione delle sue teorie.
Comunicato stampa
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Dopo la mostra Where the trees lines... curata da Chris Sharp che presentava il lavoro di tre giovani artisti, P420 inaugura la prima personale in Italia del tedesco Joachim Schmid (Balingen, 1955) già presentato nel 2013 nella mostra Lumpenfotografie curata da Simone Menegoi.
Già attivo sulla scena tedesca dal 1980 come critico di fotografia, saggista ed editore, nel 1982 fonda Fotokritik, una rivista completamente autoprodotta che diventa da subito veicolo per la divulgazione delle sue teorie. Nello stesso periodo Schmid comincia a raccogliere fotografie, le raccoglie per strada, le compra nei mercatini, le richiede a chiunque abbia fotografie di cui vuole liberarsi.
E’ un’attenzione morbosa verso la fotografia, ma non verso genialità individuali o i capolavori conservati nei musei, quanto verso la natura stessa del medium fotografico, verso tutto ciò che è “lasciato fuori” e che quindi non è e non aspira ad essere fotografia “d’arte”, verso la più profonda identità della fotografia che si manifesta quando milioni di fotocamere producono miliardi di fotografie.
Una raccolta sistematica di fotografie senza scopi scientifici o catalogatori ma con il solo intento di far emergere l’enorme potenziale nascosto che le fotografie nate in ambito non artistico portano con sè. Comincia così a dedicarsi a due tra i suoi progetti più vasti, Bilder von der Strasse (che si sviluppa lungo un periodo di trent’anni e comprende tutte le fotografie che ha potuto raccogliere in luoghi pubblici tra il 1982 e il 2012) e Archiv (una monumentale celebrazione della fotografia, tassonomicamente organizzata per specie tra il 1986 e il 1999).
“Nessuna nuova fotografia finchè tutte quelle esistenti non siano state utilizzate” è quanto egli stesso scrive in un suo testo nel 1989 che diventa immediatamente un’esemplare definizione di poetica.
Da oltre trent’anni la ricerca di Schmid ironicamente cortocircuita i canoni riconosciuti della fotografia, ne allarga i confini, si interroga scetticamente sul ruolo dell’autore e sull’intenzione artistica rispetto al risultato ottenuto.
La mostra, dal titolo Souvenirs, raccoglie una selezione di lavori – sia storici che realizzati per l’occasione - che hanno in comune il tema del viaggio, i viaggi fatti dall’artista stesso in oltre trentanni, che in questo ambito diventano fondamentale strumento per una raccolta e una rappresentazione il più generale possibile della fotografia.
Per l’occasione verrà presentato il nuovo libro d’artista di Joachim Schmid Viaggio in Italia.
Già attivo sulla scena tedesca dal 1980 come critico di fotografia, saggista ed editore, nel 1982 fonda Fotokritik, una rivista completamente autoprodotta che diventa da subito veicolo per la divulgazione delle sue teorie. Nello stesso periodo Schmid comincia a raccogliere fotografie, le raccoglie per strada, le compra nei mercatini, le richiede a chiunque abbia fotografie di cui vuole liberarsi.
E’ un’attenzione morbosa verso la fotografia, ma non verso genialità individuali o i capolavori conservati nei musei, quanto verso la natura stessa del medium fotografico, verso tutto ciò che è “lasciato fuori” e che quindi non è e non aspira ad essere fotografia “d’arte”, verso la più profonda identità della fotografia che si manifesta quando milioni di fotocamere producono miliardi di fotografie.
Una raccolta sistematica di fotografie senza scopi scientifici o catalogatori ma con il solo intento di far emergere l’enorme potenziale nascosto che le fotografie nate in ambito non artistico portano con sè. Comincia così a dedicarsi a due tra i suoi progetti più vasti, Bilder von der Strasse (che si sviluppa lungo un periodo di trent’anni e comprende tutte le fotografie che ha potuto raccogliere in luoghi pubblici tra il 1982 e il 2012) e Archiv (una monumentale celebrazione della fotografia, tassonomicamente organizzata per specie tra il 1986 e il 1999).
“Nessuna nuova fotografia finchè tutte quelle esistenti non siano state utilizzate” è quanto egli stesso scrive in un suo testo nel 1989 che diventa immediatamente un’esemplare definizione di poetica.
Da oltre trent’anni la ricerca di Schmid ironicamente cortocircuita i canoni riconosciuti della fotografia, ne allarga i confini, si interroga scetticamente sul ruolo dell’autore e sull’intenzione artistica rispetto al risultato ottenuto.
La mostra, dal titolo Souvenirs, raccoglie una selezione di lavori – sia storici che realizzati per l’occasione - che hanno in comune il tema del viaggio, i viaggi fatti dall’artista stesso in oltre trentanni, che in questo ambito diventano fondamentale strumento per una raccolta e una rappresentazione il più generale possibile della fotografia.
Per l’occasione verrà presentato il nuovo libro d’artista di Joachim Schmid Viaggio in Italia.
26
settembre 2015
Joachim Schmid – Souvenirs
Dal 26 settembre al 14 novembre 2015
fotografia
Location
P420 ART GALLERY
Bologna, Via Azzo Gardino, 9, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 9, (Bologna)
Orario di apertura
da mercoledi a venerdì ore 15/19.30
sabato ore 9.30/13.30 e 15/19.30
Altri giorni solo su appuntamento
Vernissage
26 Settembre 2015, dalle 18 alle 20.30
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