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Jörg Grünert – Res extensa
installazione pensata e realizzata per la Chiesa di San Giovanni Battista di Penne (PE).
Comunicato stampa
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Scrive Antonio Zimarino curatore dell’evento:
“ In uno spazio complesso e impegnativo come quello della chiesa di S.Giovanni Battista, gli artisti debbono prestare grande attenzione alla sua forte identità. Di essa devono saper cogliere la storia e collegarla con il suo presente per far si che una visione artistica contemporanea si saldi con l’identità del luogo e del progetto. L’intervento di Jörg Grünert ha tra le sue qualità, la capacità di saldare appunto una storia e una condizione contemporanea di questo spazio, con il senso simbolico di ciò che gli è stato chiesto di “commentare” e rendere visibile: il “memento mori”, il Sepolcro artistico nella sua identità contemporanea. (…) L’individuazione delle strutture formali dell’installazione e delle modalità della loro relazione, ci spinge conseguentemente a sviluppare altre relazioni analogiche e significative tra i diversi elementi di cui abbiamo delineato l’essenziale valenza simbolica. (…) Veniamo al titolo che l’artista ha pensato per questo lavoro: res extensa. Del mondo materiale, cartesianamente parlando, conosciamo solo la capacità della materia di occupare spazio. L’unica realtà percepibile ed evidente del mistero religioso è la presenza fisica che resta ad occupare lo spazio. Il “sepolcro” è l’oggetto che testimonia un evento dell’Altrove, in uno “spazio” che appartiene esclusivamente alla res cogitans. Ma se il pensiero cartesiano sanciva la distanza irrimediabile tra reale ed immaginato, l’approccio complesso, analitico e interpretativo a cui l’arte della contemporaneità ci costringe fa rinascere l’eventuale Senso dell’immaginato dalla capacità di leggere le relazioni del Reale rappresentato, cioè dalle forme che l’artista organizza nella realtà. Allora, l’installazione di Jörg Grünert nel gioco complesso delle relazioni e delle simbologie che mette in moto è “res extensa” di una organizzazione analogica che apre il problema dell’interpretazione; la dimensione interpretativa dei segni ovvero, l’ermeneutica è ciò che permette di recuperare il legame spezzato dal metodo cartesiano: l’arte contemporanea fonda il suo essere e la sua proposta sull’interrogativo che è l’elemento proprio della sua natura essenzialmente interpretativa. (…) Per questo l’installazione di Jörg è nella logica più sana del senso contemporaneo dell’arte: non si limita ad illustrare ma nella complessità delle relazioni reali, visive e simboliche messe insieme attraverso i materiali e lo spazio, lavora intorno al senso della cosa rappresentata.
“ In uno spazio complesso e impegnativo come quello della chiesa di S.Giovanni Battista, gli artisti debbono prestare grande attenzione alla sua forte identità. Di essa devono saper cogliere la storia e collegarla con il suo presente per far si che una visione artistica contemporanea si saldi con l’identità del luogo e del progetto. L’intervento di Jörg Grünert ha tra le sue qualità, la capacità di saldare appunto una storia e una condizione contemporanea di questo spazio, con il senso simbolico di ciò che gli è stato chiesto di “commentare” e rendere visibile: il “memento mori”, il Sepolcro artistico nella sua identità contemporanea. (…) L’individuazione delle strutture formali dell’installazione e delle modalità della loro relazione, ci spinge conseguentemente a sviluppare altre relazioni analogiche e significative tra i diversi elementi di cui abbiamo delineato l’essenziale valenza simbolica. (…) Veniamo al titolo che l’artista ha pensato per questo lavoro: res extensa. Del mondo materiale, cartesianamente parlando, conosciamo solo la capacità della materia di occupare spazio. L’unica realtà percepibile ed evidente del mistero religioso è la presenza fisica che resta ad occupare lo spazio. Il “sepolcro” è l’oggetto che testimonia un evento dell’Altrove, in uno “spazio” che appartiene esclusivamente alla res cogitans. Ma se il pensiero cartesiano sanciva la distanza irrimediabile tra reale ed immaginato, l’approccio complesso, analitico e interpretativo a cui l’arte della contemporaneità ci costringe fa rinascere l’eventuale Senso dell’immaginato dalla capacità di leggere le relazioni del Reale rappresentato, cioè dalle forme che l’artista organizza nella realtà. Allora, l’installazione di Jörg Grünert nel gioco complesso delle relazioni e delle simbologie che mette in moto è “res extensa” di una organizzazione analogica che apre il problema dell’interpretazione; la dimensione interpretativa dei segni ovvero, l’ermeneutica è ciò che permette di recuperare il legame spezzato dal metodo cartesiano: l’arte contemporanea fonda il suo essere e la sua proposta sull’interrogativo che è l’elemento proprio della sua natura essenzialmente interpretativa. (…) Per questo l’installazione di Jörg è nella logica più sana del senso contemporaneo dell’arte: non si limita ad illustrare ma nella complessità delle relazioni reali, visive e simboliche messe insieme attraverso i materiali e lo spazio, lavora intorno al senso della cosa rappresentata.
01
aprile 2010
Jörg Grünert – Res extensa
Dal primo al 18 aprile 2010
arte contemporanea
Location
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Penne, Corso Emilio Alessandrini, (Pescara)
Penne, Corso Emilio Alessandrini, (Pescara)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 16:00 alle 18:00
Vernissage
1 Aprile 2010, ore 18
Autore
Curatore