Come Henry Matisse imprime di gioia ogni suo quadro mentre imperversa la seconda guerra mondiale. Come Beethoven compone ³Ode alla Gioia² quando è ormai sordo e malato.
Come il fiore di loto è sopra al fango e l¹ideogramma cinese della ³buona fortuna² lo si scrive rovesciato affinché chi lo veda possa compiere un¹azione mentale di raddrizzamento.
Così lo spirito dei dieci artisti ­ orientali e occidentali ­ invitati ad Artandgallery, reagisce alle catastrofi contemporanee attraverso immagini di gioia.

La mostra nasce sotto il segno dell¹energia, della relazione, dell¹assembramento di tante cellule e persone diverse, di danze, di amori.

Joy esprime il senso di interdipendenza di tutte le cose. Sullo sfondo di un mondo individualista, in piena apocalisse, rinasce un senso di collettività. Molteplice come il popolo di pane di Marisa Albanese e i mille palloncini argentati di Vered Zaykovsky. Come gli anziani del quartiere ³Isola² invitati da Stefano Boccalini nel contesto dell¹arte. Come la storia d¹amore del video di Lydia Gray e il falso concetto di gioia-coniugale-anni-cinquanta riproposto da Elizabeth Aro. Come i modi diversi di ricercare la gioia dentro sé, nella cultura orientale buddista con le opere di Ran Hwang; Liu Liguo; Lo Hoang Nuien; Melina Mulas.

All¹inaugurazione, gli anziani del quartiere Isola giocheranno a carte e berranno vino, in galleria. Questo spaccato di vita reale è parte dell¹opera di Stefano Boccalini.

Incontri per Joy:

25 ottobre ­ NE' PRIMA NE' DOPO - conferenza di Jo Fronti
15 novembre ­ TRACCE - coreografia e danza di Nurìa Sala Sanesi
22 novembre ­ L'ABBRACCIO - coreografia performance danza di Umberto Larizza