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Judith Raum – Disestablish
Judith Raum analizza a Lucca l’industria tessile e lo sviluppo precoce delle prime strutture economiche da cui nasce il capitalismo.Presenta materiale d’archivio,testi e grandi tessuti bianchi serigrafati e dipinti con raffigurazioni di animali in lotta,derivanti da sete lucchesi trecentesche.
Comunicato stampa
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JUDITh RAUM
disestablish
Nell’Europa del Medioevo Lucca era il centro di produzione più importante
nell’industria della seta. Le compagnie lucchesi, come quella dei Guinigi, disponevano di ramificazioni commerciali e bancarie dall’Oriente al Nord Europa. Finanziavano le Corone di Inghilterra, Francia e Borgogna. Alla morte del Duca di Borgogna fu un mercante lucchese incaricato del trasporto funebre da Hal a Digione e lungo l’intero percorso del corteo le chiese vennero addobbate con drappi neri lucchesi dagli orli d’oro.
Judith Raum attraverso la lente dell’industria tessile analizza a Lucca, nel quartiere
dei Guinigi - una delle grandi corporation del tempo - lo sviluppo precoce delle prime
strutture economiche da cui nasce il capitalismo. L’industria della seta e in genere il tessile era il settore più importante per la produzione di valore. Alle attività mercantili e finanziarie si intrecciava un’organizzazione politica e produttiva interna basata sulla dipendenza e lo sfruttamento del lavoro artigiano e subordinato. Ciò nonostante non è a Lucca ma a Firenze che ha luogo, nel 1378, la prima rivolta dei lavoratori tessili. Con il Tumulto dei Ciompi (da ciompo: pezzente) gli operai del settore
laniero rivendicano il diritto di associarsi in corporazione, chiedendo rappresentanza politica e la cancellazione del debito verso i datori di lavoro. Gli operai lucchesi si rivoltarono due secoli più tardi, attorno al primo maggio 1531. Allorché le classi dirigenti scaricarono i costi della crisi sui lavoratori e le famiglie, questi si sollevarono all’insegna di un logoro drappo nero - ancora una volta una stoffa - da cui l’appellativo di Rivolta degli Straccioni.
Nei suoi lavori precedenti l’artista ha indagato i rapporti Germania-Turchia nell’Ottocento e l’imperialismo finanziario tedesco legato alla costruzione della Ferrovia Ottomana, usata come testa di ponte per finalità economiche e commerciali. Prodotti tessili tedeschi venivano venduti in Anatolia, ad esempio, come prodotti locali. La ferrovia era lo strumento (tra altri strumenti materiali e immateriali di colonizzazione su spazio e menti, quali ad esempio il telaio, l’organizzazione del lavoro, logica del profitto, funzionalità, efficienza, etc.) che rendeva possibile la plasmazione
del paesaggio locale e dei suoi abitanti alla nuova visione economica globale.
In Disestablish (destabilizzare, destituire), prima personale in Italia da Pavillon,
Judith Raum, presenta materiale d’archivio, testi e grandi tessuti bianchi serigrafati e dipinti con raffigurazioni di animali in lotta, araldici e sontuosi, derivanti da sete lucchesi trecentesche. Conflitti, cacce, predatori e prede, dominati e soggiogati.
Judith Raum, tedesca, 1977, vive a lavora a Berlino - www.judithraum.net
disestablish
Nell’Europa del Medioevo Lucca era il centro di produzione più importante
nell’industria della seta. Le compagnie lucchesi, come quella dei Guinigi, disponevano di ramificazioni commerciali e bancarie dall’Oriente al Nord Europa. Finanziavano le Corone di Inghilterra, Francia e Borgogna. Alla morte del Duca di Borgogna fu un mercante lucchese incaricato del trasporto funebre da Hal a Digione e lungo l’intero percorso del corteo le chiese vennero addobbate con drappi neri lucchesi dagli orli d’oro.
Judith Raum attraverso la lente dell’industria tessile analizza a Lucca, nel quartiere
dei Guinigi - una delle grandi corporation del tempo - lo sviluppo precoce delle prime
strutture economiche da cui nasce il capitalismo. L’industria della seta e in genere il tessile era il settore più importante per la produzione di valore. Alle attività mercantili e finanziarie si intrecciava un’organizzazione politica e produttiva interna basata sulla dipendenza e lo sfruttamento del lavoro artigiano e subordinato. Ciò nonostante non è a Lucca ma a Firenze che ha luogo, nel 1378, la prima rivolta dei lavoratori tessili. Con il Tumulto dei Ciompi (da ciompo: pezzente) gli operai del settore
laniero rivendicano il diritto di associarsi in corporazione, chiedendo rappresentanza politica e la cancellazione del debito verso i datori di lavoro. Gli operai lucchesi si rivoltarono due secoli più tardi, attorno al primo maggio 1531. Allorché le classi dirigenti scaricarono i costi della crisi sui lavoratori e le famiglie, questi si sollevarono all’insegna di un logoro drappo nero - ancora una volta una stoffa - da cui l’appellativo di Rivolta degli Straccioni.
Nei suoi lavori precedenti l’artista ha indagato i rapporti Germania-Turchia nell’Ottocento e l’imperialismo finanziario tedesco legato alla costruzione della Ferrovia Ottomana, usata come testa di ponte per finalità economiche e commerciali. Prodotti tessili tedeschi venivano venduti in Anatolia, ad esempio, come prodotti locali. La ferrovia era lo strumento (tra altri strumenti materiali e immateriali di colonizzazione su spazio e menti, quali ad esempio il telaio, l’organizzazione del lavoro, logica del profitto, funzionalità, efficienza, etc.) che rendeva possibile la plasmazione
del paesaggio locale e dei suoi abitanti alla nuova visione economica globale.
In Disestablish (destabilizzare, destituire), prima personale in Italia da Pavillon,
Judith Raum, presenta materiale d’archivio, testi e grandi tessuti bianchi serigrafati e dipinti con raffigurazioni di animali in lotta, araldici e sontuosi, derivanti da sete lucchesi trecentesche. Conflitti, cacce, predatori e prede, dominati e soggiogati.
Judith Raum, tedesca, 1977, vive a lavora a Berlino - www.judithraum.net
05
maggio 2012
Judith Raum – Disestablish
Dal 05 maggio al 05 luglio 2012
arte contemporanea
Location
PAVILLON
Lucca, Via Antonio Mordini, 64, (Lucca)
Lucca, Via Antonio Mordini, 64, (Lucca)
Orario di apertura
Solo su appuntamento
tel. 342 5829365
Vernissage
5 Maggio 2012, h 17.00 - 19.30
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