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Julie Orser – Anna Moore
AL’artista presenta due video, “In This Place” e “Double Bind”, tratti dall’istallazione “Anna More” composta da una proiezione three channels ed una traccia audio; completano l’esposizione quattro fotografie di grande formato e video still
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Prima personale in Italia dell’americana Julie Orser.
L’artista presenta due video, “In This Place” e “Double Bind”, tratti dall’istallazione “Anna More” composta da una proiezione three channels ed una traccia audio; completano l’esposizione quattro fotografie di grande formato e video still.
In quest’ultimo progetto, l’artista crea un personaggio, Anna Moore, traendo spunto dal genere cinematografico di melodramma psicologico e film noir del periodo del dopoguerra. Questi film, che vanno dalla metà degli anni 40 alla metà degli anni 50, rappresentano personaggi femminili in maniere molto distinte, talvolta contraddittorie, che riflettono le grandi questioni e paure riguardanti il ruolo della donna nella società americana del dopoguerra. I personaggi erano frequentemente ritratti come compiacenti, sessualmente repressi e isterici, o come delle femme fatales aggressive e indipendenti, spesso nello stesso film. In Anna Moore l’artista indaga la struttura tecnica di questo genere cinematografico: la mise-en-scene, i personaggi e il linguaggio narrativo. L'opera ha il fine di rendere evidente quanto gli aspetti storici della sceneggiatura, il movimento di camera, l'inquadratura, gli oggetti scenici, l'illuminazione, la gestualità e la narrazione fuori campo influiscano nelle nostre presupposizioni sui personaggi e la storia.
La soggettività del personaggio di Anna Moore è creata attraverso la combinazione di questi componenti e la fantasia storica e cinematografica dello spettatore.
Nel video “In This Place”, la protagonista viene ritratta in un inspiegabile ciclo di furia e angoscia, che rivela pensieri intimi, frammentati da grida. Il suo corpo compie un ciclo inspiegato dall'ira all'angoscia interrotto da fantasie vivide e sensuali.
In “Double Bind” Anna, ripete le routine quotidiane in un loop continuo mentre il fotogramma torna indietro nel tempo svelando visioni di un evento decisivo. La sua voce intangibile rivela ricordi sconnessi e calmi per poi trasformarsi in grida.
Julie Orser è nata a Chicago nel 1974,attualmente vive e lavora a Los Angeles dove è Supervisor del “New Genres Lab” presso il dipartimento delle arti dell’UCLA.
Suoi video,fotografie ed installazioni multi-channel sono stati esposti al Museum of Modern Art (New York), Rosamund Felsen Gallery, Paul Kopeikin Gallery, Il Magazzino d'Arte Moderna (Rome), Royal College of Art (London), Kunstraum Innsbruck (Austria), REDCAT (Los Angeles), Bemis Center for Contemporary Arts (Omaha), The Armory Northwest (Pasadena), Philip Feldman Gallery (Portland), Western Washington University (Bellingham), Glendale Art Gallery, Cal State Long Beach, University of Nebraska Lincoln ed infine in festival e rassegne video.
L’artista presenta due video, “In This Place” e “Double Bind”, tratti dall’istallazione “Anna More” composta da una proiezione three channels ed una traccia audio; completano l’esposizione quattro fotografie di grande formato e video still.
In quest’ultimo progetto, l’artista crea un personaggio, Anna Moore, traendo spunto dal genere cinematografico di melodramma psicologico e film noir del periodo del dopoguerra. Questi film, che vanno dalla metà degli anni 40 alla metà degli anni 50, rappresentano personaggi femminili in maniere molto distinte, talvolta contraddittorie, che riflettono le grandi questioni e paure riguardanti il ruolo della donna nella società americana del dopoguerra. I personaggi erano frequentemente ritratti come compiacenti, sessualmente repressi e isterici, o come delle femme fatales aggressive e indipendenti, spesso nello stesso film. In Anna Moore l’artista indaga la struttura tecnica di questo genere cinematografico: la mise-en-scene, i personaggi e il linguaggio narrativo. L'opera ha il fine di rendere evidente quanto gli aspetti storici della sceneggiatura, il movimento di camera, l'inquadratura, gli oggetti scenici, l'illuminazione, la gestualità e la narrazione fuori campo influiscano nelle nostre presupposizioni sui personaggi e la storia.
La soggettività del personaggio di Anna Moore è creata attraverso la combinazione di questi componenti e la fantasia storica e cinematografica dello spettatore.
Nel video “In This Place”, la protagonista viene ritratta in un inspiegabile ciclo di furia e angoscia, che rivela pensieri intimi, frammentati da grida. Il suo corpo compie un ciclo inspiegato dall'ira all'angoscia interrotto da fantasie vivide e sensuali.
In “Double Bind” Anna, ripete le routine quotidiane in un loop continuo mentre il fotogramma torna indietro nel tempo svelando visioni di un evento decisivo. La sua voce intangibile rivela ricordi sconnessi e calmi per poi trasformarsi in grida.
Julie Orser è nata a Chicago nel 1974,attualmente vive e lavora a Los Angeles dove è Supervisor del “New Genres Lab” presso il dipartimento delle arti dell’UCLA.
Suoi video,fotografie ed installazioni multi-channel sono stati esposti al Museum of Modern Art (New York), Rosamund Felsen Gallery, Paul Kopeikin Gallery, Il Magazzino d'Arte Moderna (Rome), Royal College of Art (London), Kunstraum Innsbruck (Austria), REDCAT (Los Angeles), Bemis Center for Contemporary Arts (Omaha), The Armory Northwest (Pasadena), Philip Feldman Gallery (Portland), Western Washington University (Bellingham), Glendale Art Gallery, Cal State Long Beach, University of Nebraska Lincoln ed infine in festival e rassegne video.
14
febbraio 2008
Julie Orser – Anna Moore
Dal 14 febbraio al 07 aprile 2008
giovane arte
Location
CHANGINGROLE@SALA1
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (Roma)
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
14 Febbraio 2008, ore 19
Autore