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Julie Polidoro – Carte geografiche senza geografia
Lungo i tredici metri di parete espositiva, l’artista sospenderà altrettanti metri di pittura piegata a mò di paravento e realizzata su uno dei suoi supporti favoriti: il plexiglass.
Comunicato stampa
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Con la mostra dedicata al lavoro di Julie Polidoro Art Première giunge alla sua terza personale. Nello spazio recentemente strutturato di Première, lounge bar del cinema Moderno, queste esposizioni curate da Elena Del Drago, vogliono presentare il lavoro di alcuni artisti emergenti al pubblico delle sale cinematografiche.
In questo modo si vuole favorire un accostamento tra linguaggi artistici che affrontano, da prospettive diverse, il racconto della nostra contemporaneità e, allo stesso tempo, consentire all’arte sperimentale di uscire dagli spazi che le sono abitualmente destinati per entrare in una realtà dinamica e inusuale.
Dopo gli autoritratti di Giulia Zaniol e i personaggi trasognati di Koen Ivens è la volta di Julie Polidoro, che per Art Première ha pensato e realizzato un nuovo, imponente, lavoro. Lungo i tredici metri di parete espositiva, l’artista sospenderà altrettanti metri di pittura piegata a mò di paravento e realizzata su uno dei suoi supporti favoriti: il plexiglass. Un materiale che nel linguaggio di Julie Polidoro assume particolare importanza per le grandi potenzialità offerte nell’assorbire e riflettere la luce: l’immagine delineata cambia con il punto di vista dell’osservatore. Un cambiamento e dunque una relatività che da qualche tempo permeano la ricerca di Julie Polidoro. Le sue Carte geografiche senza Geografia, infatti, nascono dalla constatazione del perenne spaesamento in cui viviamo e delle conseguenti strategie che mettiamo in atto per superarlo: l’attaccamento al nostro territorio, ai nostri “frammenti di corpo” e ai nostri oggetti. Una continuità tra il mondo fisico, intellettuale ed immaginario che ha suscitato nell’artista la volontà di tracciare delle mappe, senza gerarchia, senza centro e senza riferimenti, formate da linee che non siano confini divisori, ma piuttosto dei legami: solo la completa interconnessione degli spazi e la loro mancata separazione, consente all’immaginazione di trovare tante, diverse, possibili letture. Un invito all’avvicinamento e all’apertura, che il lungo paravento di Julie Polidoro, contiene anche in ogni passaggio della sua struttura.
Julie Polidoro vive e lavora tra Roma e Parigi.
Sue personali si sono svolte presso: Spazio (h) , Milano (2002); 9 Via della Vetrina, Roma (2001); Galleria Montcada, Barcellona (2001); Zella Gallery, Londra (1999), Galerie Willy d’Huysser, Bruxelles (1998); Galerie C.R.O.U.S. Beaux-Arts, Parigi (1989);
Galleria Antonia Jannone, Milano (1997).
In questo modo si vuole favorire un accostamento tra linguaggi artistici che affrontano, da prospettive diverse, il racconto della nostra contemporaneità e, allo stesso tempo, consentire all’arte sperimentale di uscire dagli spazi che le sono abitualmente destinati per entrare in una realtà dinamica e inusuale.
Dopo gli autoritratti di Giulia Zaniol e i personaggi trasognati di Koen Ivens è la volta di Julie Polidoro, che per Art Première ha pensato e realizzato un nuovo, imponente, lavoro. Lungo i tredici metri di parete espositiva, l’artista sospenderà altrettanti metri di pittura piegata a mò di paravento e realizzata su uno dei suoi supporti favoriti: il plexiglass. Un materiale che nel linguaggio di Julie Polidoro assume particolare importanza per le grandi potenzialità offerte nell’assorbire e riflettere la luce: l’immagine delineata cambia con il punto di vista dell’osservatore. Un cambiamento e dunque una relatività che da qualche tempo permeano la ricerca di Julie Polidoro. Le sue Carte geografiche senza Geografia, infatti, nascono dalla constatazione del perenne spaesamento in cui viviamo e delle conseguenti strategie che mettiamo in atto per superarlo: l’attaccamento al nostro territorio, ai nostri “frammenti di corpo” e ai nostri oggetti. Una continuità tra il mondo fisico, intellettuale ed immaginario che ha suscitato nell’artista la volontà di tracciare delle mappe, senza gerarchia, senza centro e senza riferimenti, formate da linee che non siano confini divisori, ma piuttosto dei legami: solo la completa interconnessione degli spazi e la loro mancata separazione, consente all’immaginazione di trovare tante, diverse, possibili letture. Un invito all’avvicinamento e all’apertura, che il lungo paravento di Julie Polidoro, contiene anche in ogni passaggio della sua struttura.
Julie Polidoro vive e lavora tra Roma e Parigi.
Sue personali si sono svolte presso: Spazio (h) , Milano (2002); 9 Via della Vetrina, Roma (2001); Galleria Montcada, Barcellona (2001); Zella Gallery, Londra (1999), Galerie Willy d’Huysser, Bruxelles (1998); Galerie C.R.O.U.S. Beaux-Arts, Parigi (1989);
Galleria Antonia Jannone, Milano (1997).
17
giugno 2004
Julie Polidoro – Carte geografiche senza geografia
Dal 17 giugno al 03 luglio 2004
arte contemporanea
Location
WARNER VILLAGE MODERNO
Roma, Piazza Della Repubblica, 43/45, (Roma)
Roma, Piazza Della Repubblica, 43/45, (Roma)
Orario di apertura
11-22
Vernissage
17 Giugno 2004, ore 19
Autore
Curatore