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Kaisar. Verità negate
Inaugurazione della galleria Foro Traiano 1 – Spettacolo di Raffaele Curi con Vincent Gallo e Sheila Chandra
Comunicato stampa
Segnala l'evento
KAISAR
VERITA’ NEGATE
scritto e realizzato da RAFFAELE CURI
con
VINCENT GALLO e SHEILA CHANDRA
Valerio Dell’Anna Giuseppe Piacquadio Giacomo Vano
e 80 figuranti
Luci GUIDO LEVI
Scenografia Virtuale SERGIO METALLI
Elementi Scenografici SEBASTIANA DI GESU
Costumi CHIARA CRISOLINI MALATESTA
Direttore della Galleria ALESSIA CARUSO FENDI
Responsabile Relazioni con gli Artisti GIOVANNA CARUSO FENDI
Direttore di produzione DANIELE MILITELLO
Aiuto alla Realizzazione CRISTIANO DE LORENZO
Ricerca Iconografica FILIPPO COSMELLI
Direttore Allestimento Scenico OTTORINO NERI
Coordinamento Tecnico CRISTINA MENOZZI
Suono MAURO FORTE per LUCE È - Servizi Elettrici MARCO CITTADONI
Capo comparse ANTONIO SPOLETINI - Scenografia NUOVO TEATRO C.A.O.S., Spoleto Proiezioni IDEOGAMMA, Rimini - Attrezzature Tecniche G-BANG ALLESTIMENTI, Spoleto Service Luci LUCE È, Firenze - Sartoria FARANI, Roma - Kimono GIOCHI DI SETA di YUKO TESSHI, Roma - Ideazione Trucco ROBERTO MARIA PAGLIALUNGA - Calzature POMPEI 2000 s.r.l., Roma - Trasporti GLOBO 2000, Roma - Foto di Scena PINO LE PERA
Assistente di Produzione LUCA VENTRIGLIA
Organizzazione DARIO ANDREUCCI - ELIO PRATELLI
Comunicazione GIANNA VOLPI
FRANCESCA PLONSKI - LUCREZIA LUCIFERO
Relazioni Pubbliche ELIO MARCHESI
CAROLINA ZUCCHINI METELLI - ERA BALESTRIERI - LIVIA MORELLINI
In collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Roma
In scena dal 4 al 12 marzo, Kaisar – Verità negate è un’ esperimento - performance, imprevedibile e provocatorio, scritto e realizzato da Raffaele Curi. Per l’autore, che è anche il direttore artistico della Fondazione, rappresenta una sorta di rilettura fantastica della storia dell’umanità attraverso il tema della guerra, del potere e della “verità negata”. Ne saranno protagonisti, insieme ad oltre ottanta simbolici personaggi, Vincent Gallo, attore, regista, musicista, pittore: moderna icona del cinema indipendente americano e la cantante anglo-indiana Sheila Chandra, un’artista che ha fatto della libertà espressiva una regola assoluta e originale del suo far musica. Questa installazione drammaturgica inizierà con una sorta di prologo visivo ed emozionale nella galleria della Fondazione per proseguire nella Curia dei Fori Imperiali.
RAFFAELE CURI
Raffaele Curi è il direttore artistico della Fondazione. Laureato in Storia dell’arte, è stato collaboratore di Man Ray. Dopo un’intensa attività come attore di cinema (Il giardino dei Finzi Contini, Casanova) diventa per 18 anni collaboratore di Gian Carlo Menotti al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Recentemente autore di uno script fantastico di ambientazione scientifico-religiosa per Martin Scorsese. Anche le sue ideazioni ed installazioni di interni, altra attività che completa la sua molteplicità creativa, sono sempre ispirate a concetti artistici ed emozionali, come l’ideazione della Galleria.
Per oltre quattro secoli l’Impero Romano ha dominato su gran parte del mondo conosciuto, condizionando l’evoluzione culturale dell’Occidente. Le fondamenta di questo stupefacente dominio sono state poste da un uomo dalle doti straordinarie, riservato, ambizioso e tanto carismatico da trascinare verso la morte folle intere accecate dall’amore. Ma soprattutto, un uomo che perfino nella gloria dei trionfi rimase sempre solo. E proprio al culmine del successo, Console, Pontefice Massimo e Dittatore, quest’uomo, reso cieco dalla sua stessa gloria, non riuscì a scorgere nell’ombra i pugnali dei cospiratori. La solitudine dell’ambizione e del potere incarnata da Cesare è il solco da cui prende vita Kaisar-Verità Negate. Questo esperimento drammaturgico, da me scritto e realizzato per il debutto della Fondazione Alda Fendi, indaga le atroci conseguenze del potere sulla giovinezza, il diritto d’amare, la verità. Le radici stesse di Roma e di tutta la storia occidentale si fondano sulla verità negata a Laocoonte, che paga con la vita la propria preveggenza. E il sacrificio del sacerdote troiano insieme ai figli adolescenti, che ho scelto quest’anno come tema centrale della nostra ricerca, introduce una riflessione sulle conseguenze del mito indagato analiticamente. La sacra nudità della casta sacerdotale si tramuta, attraverso la scomposizione, in gioco perverso e incestuoso, che isola il serpente scelto come simbolo arcaico del peccato, dell’inganno, della ciclicità dell’universo. Così come ciclica è questa Performance. Sia drammaturgicamente, nell’inesorabile ricomposizione di frammenti (con questi frammenti ho puntellato le mie rovine…T. S. Eliot) volta a tracciare un ritratto atroce della storia umana, sia concettualmente, nei riferimenti alle guerre e alle religioni e nell’apparire di elementi ricorrenti, scanditi dalle suggestioni musicali di Sheila Chandra. La voce della cantante anglo-indiana preannuncia l’avvento di nuove visioni, metafore di speranza o di distruzione a cui si oppone l’Occidente incarnato da un nuovo Antonio americano, Vincent Gallo, che piangendo sulle ceneri di Cesare inaugura un’altra demagogia, rivelando così l’ottusità di un mondo che non vuole scorgere la propria fine. E la sfera rossa……
(Raffaele Curi)
VINCENT GALLO
Nato a Buffalo da genitori siciliani, Vincent Gallo inizia la sua carriera artistica soprattutto come compositore. Lasciata la sua città a sedici anni, si trasferisce a New York dove suona con diversi gruppi musicali instaurando un sodalizio artistico con Jean-Michel Basquiat. Debutta come attore negli anni ’80 con spettacoli di Cafè-Teatro.
Appare per la prima volta al cinema nel 1984, nel film indipendente “The way it is” di Eric Mitchell, film di cui compone la colonna sonora. Nello stesso anno, Vincent Gallo debutta anche come pittore con la sua prima mostra presso l’Annina Nosei Gallery. Da quel momento la sua creatività si esprime in diverse direzioni: musica, film, fotografia e opere pittoriche che espone annualmente nella stessa galleria del debutto. Recentemente, queste sue opere sono state esposte in due retrospettive: a Parigi nel 2001 e nel 2002 nell’Hara Museum di Tokyo. Sempre in Giappone l’anno successivo gli sono state dedicate due personali con le sue opere fotografiche e di pittura.
I suoi lavori musicali, compresi parecchi motivi originali per film, fanno parte dell’album “Recordings of music for film” realizzato dalla prestigiosa Warp Records britannica. Sempre per la Warp, nel 2002 aveva inciso il suo primo album di ballate, intitolato “When”, accolto con successo dalla critica e dal pubblico. Queste sue composizioni sono state presentate anche in festival musicali di alto livello come il Fuji Rock Festival, The All Tomorrow Parties Festival e il Royal Festival Hall di Londra.
Tra il 1980 e il 1990 è apparso come attore in 27 film. La lista include ruoli protagonistici in “U.S. go home”, diretto da Claire Denis, “Arizona Dream” diretto da Emir Kusturica, “The House of the Spirits” diretto da Billie August, “Palookaville” diretto da Alan Taylor, “The Funeral” diretto da Abel Ferrara e “Buffalo 66” che ha scritto, diretto e prodotto, componendo anche le musiche originali. Il suo ultimo film, “The Brown Bunny”, è stato presentato al Festival di Cannes 2003.
SHEILA CHANDRA
Di origine indiana, ma nata e cresciuta in Gran Bretagna, Sheila Chandra debutta a soli 15 anni con il gruppo musicale dei Mansoon, diventando la loro voce principale. Malgrado il successo l’artista decide di terminare gli studi al college ma la musica dei Monsoon ritorna di stretta attualità alla fine degli anni novanta quando la popolarità e i progetti della vocalist editi dalla Real World di Peter Gabriel e dalla Narada diventano l’emblema di un fascinoso crossover diviso fra la world music dell’India, il folk bulgaro, i suoni dell’Irlanda e i canti gregoriani medioevali arricchiti dai dance beats, i ragas e i mantras. Punta di diamante del CD è Ever so lonely che propone un'interazione fra l’arpa, il pianoforte, il sitar, le tablas e gli straordinari vocalizzi labiali dell’artista.
In seguito, Sheila Chandra diventa sorprendentemente prolifica e pubblica cinque album da solista nel giro di due o tre anni spaziando dalla dance-pop asiatica di Monsoon ad una più personale sorta di fusione mondiale. Comincia anche a scrivere la maggior parte del suo repertorio, normalmente in collaborazione con il produttore e marito Steve Coe. Gli strumenti indiani erano ancora normalmente utilizzati, con interventi elettronici per ottenere effetti pop-rock. In seguito e con sempre maggior frequenza, Sheila si spinse oltre i parametri del pop-rock con brani senza parole, virtuosismi e suoni vocali di percussioni, componendo un pezzo di 27 minuti basato sul raga.
Senza cedere alle leggi di mercato, l’artista ha continuato la sua ricerca con una vera fusione mondiale di ragas indiani, elementi di folk britannico, canti mediorientali, sofisticati doppiaggi e composizioni di percussione vocale, l’ultima delle quali può considerarsi un vero e proprio esperimento.
Principalmente interessata ad estendere i suoi limiti di espressione vocale, sia che fossero applicati a forme indiane, spagnole o islamiche, sia ad un genere che potesse essere vicino al repertorio di June Tabor o di Laurie Anderson, Sheila Chandra, oggi, è considerata come una delle maggiori ricercatrici della musica contemporanea.
VERITA’ NEGATE
scritto e realizzato da RAFFAELE CURI
con
VINCENT GALLO e SHEILA CHANDRA
Valerio Dell’Anna Giuseppe Piacquadio Giacomo Vano
e 80 figuranti
Luci GUIDO LEVI
Scenografia Virtuale SERGIO METALLI
Elementi Scenografici SEBASTIANA DI GESU
Costumi CHIARA CRISOLINI MALATESTA
Direttore della Galleria ALESSIA CARUSO FENDI
Responsabile Relazioni con gli Artisti GIOVANNA CARUSO FENDI
Direttore di produzione DANIELE MILITELLO
Aiuto alla Realizzazione CRISTIANO DE LORENZO
Ricerca Iconografica FILIPPO COSMELLI
Direttore Allestimento Scenico OTTORINO NERI
Coordinamento Tecnico CRISTINA MENOZZI
Suono MAURO FORTE per LUCE È - Servizi Elettrici MARCO CITTADONI
Capo comparse ANTONIO SPOLETINI - Scenografia NUOVO TEATRO C.A.O.S., Spoleto Proiezioni IDEOGAMMA, Rimini - Attrezzature Tecniche G-BANG ALLESTIMENTI, Spoleto Service Luci LUCE È, Firenze - Sartoria FARANI, Roma - Kimono GIOCHI DI SETA di YUKO TESSHI, Roma - Ideazione Trucco ROBERTO MARIA PAGLIALUNGA - Calzature POMPEI 2000 s.r.l., Roma - Trasporti GLOBO 2000, Roma - Foto di Scena PINO LE PERA
Assistente di Produzione LUCA VENTRIGLIA
Organizzazione DARIO ANDREUCCI - ELIO PRATELLI
Comunicazione GIANNA VOLPI
FRANCESCA PLONSKI - LUCREZIA LUCIFERO
Relazioni Pubbliche ELIO MARCHESI
CAROLINA ZUCCHINI METELLI - ERA BALESTRIERI - LIVIA MORELLINI
In collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Roma
In scena dal 4 al 12 marzo, Kaisar – Verità negate è un’ esperimento - performance, imprevedibile e provocatorio, scritto e realizzato da Raffaele Curi. Per l’autore, che è anche il direttore artistico della Fondazione, rappresenta una sorta di rilettura fantastica della storia dell’umanità attraverso il tema della guerra, del potere e della “verità negata”. Ne saranno protagonisti, insieme ad oltre ottanta simbolici personaggi, Vincent Gallo, attore, regista, musicista, pittore: moderna icona del cinema indipendente americano e la cantante anglo-indiana Sheila Chandra, un’artista che ha fatto della libertà espressiva una regola assoluta e originale del suo far musica. Questa installazione drammaturgica inizierà con una sorta di prologo visivo ed emozionale nella galleria della Fondazione per proseguire nella Curia dei Fori Imperiali.
RAFFAELE CURI
Raffaele Curi è il direttore artistico della Fondazione. Laureato in Storia dell’arte, è stato collaboratore di Man Ray. Dopo un’intensa attività come attore di cinema (Il giardino dei Finzi Contini, Casanova) diventa per 18 anni collaboratore di Gian Carlo Menotti al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Recentemente autore di uno script fantastico di ambientazione scientifico-religiosa per Martin Scorsese. Anche le sue ideazioni ed installazioni di interni, altra attività che completa la sua molteplicità creativa, sono sempre ispirate a concetti artistici ed emozionali, come l’ideazione della Galleria.
Per oltre quattro secoli l’Impero Romano ha dominato su gran parte del mondo conosciuto, condizionando l’evoluzione culturale dell’Occidente. Le fondamenta di questo stupefacente dominio sono state poste da un uomo dalle doti straordinarie, riservato, ambizioso e tanto carismatico da trascinare verso la morte folle intere accecate dall’amore. Ma soprattutto, un uomo che perfino nella gloria dei trionfi rimase sempre solo. E proprio al culmine del successo, Console, Pontefice Massimo e Dittatore, quest’uomo, reso cieco dalla sua stessa gloria, non riuscì a scorgere nell’ombra i pugnali dei cospiratori. La solitudine dell’ambizione e del potere incarnata da Cesare è il solco da cui prende vita Kaisar-Verità Negate. Questo esperimento drammaturgico, da me scritto e realizzato per il debutto della Fondazione Alda Fendi, indaga le atroci conseguenze del potere sulla giovinezza, il diritto d’amare, la verità. Le radici stesse di Roma e di tutta la storia occidentale si fondano sulla verità negata a Laocoonte, che paga con la vita la propria preveggenza. E il sacrificio del sacerdote troiano insieme ai figli adolescenti, che ho scelto quest’anno come tema centrale della nostra ricerca, introduce una riflessione sulle conseguenze del mito indagato analiticamente. La sacra nudità della casta sacerdotale si tramuta, attraverso la scomposizione, in gioco perverso e incestuoso, che isola il serpente scelto come simbolo arcaico del peccato, dell’inganno, della ciclicità dell’universo. Così come ciclica è questa Performance. Sia drammaturgicamente, nell’inesorabile ricomposizione di frammenti (con questi frammenti ho puntellato le mie rovine…T. S. Eliot) volta a tracciare un ritratto atroce della storia umana, sia concettualmente, nei riferimenti alle guerre e alle religioni e nell’apparire di elementi ricorrenti, scanditi dalle suggestioni musicali di Sheila Chandra. La voce della cantante anglo-indiana preannuncia l’avvento di nuove visioni, metafore di speranza o di distruzione a cui si oppone l’Occidente incarnato da un nuovo Antonio americano, Vincent Gallo, che piangendo sulle ceneri di Cesare inaugura un’altra demagogia, rivelando così l’ottusità di un mondo che non vuole scorgere la propria fine. E la sfera rossa……
(Raffaele Curi)
VINCENT GALLO
Nato a Buffalo da genitori siciliani, Vincent Gallo inizia la sua carriera artistica soprattutto come compositore. Lasciata la sua città a sedici anni, si trasferisce a New York dove suona con diversi gruppi musicali instaurando un sodalizio artistico con Jean-Michel Basquiat. Debutta come attore negli anni ’80 con spettacoli di Cafè-Teatro.
Appare per la prima volta al cinema nel 1984, nel film indipendente “The way it is” di Eric Mitchell, film di cui compone la colonna sonora. Nello stesso anno, Vincent Gallo debutta anche come pittore con la sua prima mostra presso l’Annina Nosei Gallery. Da quel momento la sua creatività si esprime in diverse direzioni: musica, film, fotografia e opere pittoriche che espone annualmente nella stessa galleria del debutto. Recentemente, queste sue opere sono state esposte in due retrospettive: a Parigi nel 2001 e nel 2002 nell’Hara Museum di Tokyo. Sempre in Giappone l’anno successivo gli sono state dedicate due personali con le sue opere fotografiche e di pittura.
I suoi lavori musicali, compresi parecchi motivi originali per film, fanno parte dell’album “Recordings of music for film” realizzato dalla prestigiosa Warp Records britannica. Sempre per la Warp, nel 2002 aveva inciso il suo primo album di ballate, intitolato “When”, accolto con successo dalla critica e dal pubblico. Queste sue composizioni sono state presentate anche in festival musicali di alto livello come il Fuji Rock Festival, The All Tomorrow Parties Festival e il Royal Festival Hall di Londra.
Tra il 1980 e il 1990 è apparso come attore in 27 film. La lista include ruoli protagonistici in “U.S. go home”, diretto da Claire Denis, “Arizona Dream” diretto da Emir Kusturica, “The House of the Spirits” diretto da Billie August, “Palookaville” diretto da Alan Taylor, “The Funeral” diretto da Abel Ferrara e “Buffalo 66” che ha scritto, diretto e prodotto, componendo anche le musiche originali. Il suo ultimo film, “The Brown Bunny”, è stato presentato al Festival di Cannes 2003.
SHEILA CHANDRA
Di origine indiana, ma nata e cresciuta in Gran Bretagna, Sheila Chandra debutta a soli 15 anni con il gruppo musicale dei Mansoon, diventando la loro voce principale. Malgrado il successo l’artista decide di terminare gli studi al college ma la musica dei Monsoon ritorna di stretta attualità alla fine degli anni novanta quando la popolarità e i progetti della vocalist editi dalla Real World di Peter Gabriel e dalla Narada diventano l’emblema di un fascinoso crossover diviso fra la world music dell’India, il folk bulgaro, i suoni dell’Irlanda e i canti gregoriani medioevali arricchiti dai dance beats, i ragas e i mantras. Punta di diamante del CD è Ever so lonely che propone un'interazione fra l’arpa, il pianoforte, il sitar, le tablas e gli straordinari vocalizzi labiali dell’artista.
In seguito, Sheila Chandra diventa sorprendentemente prolifica e pubblica cinque album da solista nel giro di due o tre anni spaziando dalla dance-pop asiatica di Monsoon ad una più personale sorta di fusione mondiale. Comincia anche a scrivere la maggior parte del suo repertorio, normalmente in collaborazione con il produttore e marito Steve Coe. Gli strumenti indiani erano ancora normalmente utilizzati, con interventi elettronici per ottenere effetti pop-rock. In seguito e con sempre maggior frequenza, Sheila si spinse oltre i parametri del pop-rock con brani senza parole, virtuosismi e suoni vocali di percussioni, componendo un pezzo di 27 minuti basato sul raga.
Senza cedere alle leggi di mercato, l’artista ha continuato la sua ricerca con una vera fusione mondiale di ragas indiani, elementi di folk britannico, canti mediorientali, sofisticati doppiaggi e composizioni di percussione vocale, l’ultima delle quali può considerarsi un vero e proprio esperimento.
Principalmente interessata ad estendere i suoi limiti di espressione vocale, sia che fossero applicati a forme indiane, spagnole o islamiche, sia ad un genere che potesse essere vicino al repertorio di June Tabor o di Laurie Anderson, Sheila Chandra, oggi, è considerata come una delle maggiori ricercatrici della musica contemporanea.
04
marzo 2005
Kaisar. Verità negate
Dal 04 al 12 marzo 2005
archeologia
arte antica
arte antica
Location
FONDAZIONE ALDA FENDI
Roma, Foro Traiano, 1, (Roma)
Roma, Foro Traiano, 1, (Roma)
Orario di apertura
ore 20,30
Vernissage
4 Marzo 2005, ore 20,30