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Kaleidoscope
Kaleidoscope è il nuovo allestimento che accompagnerà i visitatori di Guastalla Centro Arte nei prossimi mesi, proponendo un itinerario espositivo di 25 opere articolato in tre sale, ciascuna dedicata a un’indagine specifica sulle molteplici declinazioni dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
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Kaleidoscope è il nuovo allestimento che accompagnerà i visitatori di Guastalla Centro Arte nei prossimi mesi, proponendo un itinerario espositivo di 25 opere articolato in tre sale, ciascuna dedicata a un’indagine specifica sulle molteplici declinazioni dell’arte contemporanea. La galleria, situata in via Roma 45 a Livorno, diviene così il teatro di un dialogo estetico tra differenti linguaggi e sensibilità artistiche.
Il percorso espositivo si apre con una prima sala dedicata ad alcuni artisti della Pop Art italiana, movimento che ha assunto una fisionomia autonoma e profondamente originale rispetto alle analoghe esperienze del panorama internazionale. Qui trovano spazio le opere degli esponenti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, a cui si aggiungono quelle di Mimmo Rotella, tutti interpreti di una ricerca che coniuga la cultura visiva di massa con una riflessione critica sulla società contemporanea. L’allestimento prosegue con una rara opera del 1966 di Concetto Pozzati, la cui interpretazione della Pop Art si distingue per un linguaggio fortemente distintivo, ricco di riferimenti simbolici. A completare la sala , alcune opere di Enrico Baj, artista dall’ironia dissacratoria, capace di affrontare, con il suo stile inconfondibile, tematiche universali e profonde.
La seconda sala è dedicata alle espressioni più recenti del linguaggio pop, con opere che, pur mantenendo un legame con l’estetica e la poetica originaria, si aprono a nuove prospettive in sintonia con la cultura visiva contemporanea. Qui si susseguono le narrazioni fiabesche di Emilio Tadini, la ricerca eclettica di Ugo Nespolo, le opere di Marco Lodola, ispirate all’immaginario di “Vacanze romane”, fino a giungere all’universo pittorico di Mark Kostabi, caratterizzato da figure umane enigmatiche immerse in scenari metafisici.
Infine, la terza sala celebra la stagione dell’arte astratta e informale italiana, privilegiando una ricerca incentrata sul gesto pittorico e sulla materia. In questo spazio, il linguaggio visivo si libera dalla rappresentazione figurativa per indagare le potenzialità espressive della superficie pittorica e della sperimentazione cromatica. Le opere esposte tracciano un percorso attraverso le ricerche di Antonio Corpora, Emilio Scanavino, Giulio Turcato, Agostino Bonalumi e Sandro Martini. Pur appartenenti a differenti correnti del Novecento, questi artisti instaurano un dialogo visivo che supera le distinzioni stilistiche, accomunati da una tensione verso la forza espressiva del colore e del gesto pittorico.
Ogni spazio dell’allestimento racconta una storia, un viaggio che attraversa epoche, tecniche e concezioni artistiche differenti, dando vita a un caleidoscopio di immagini in cui ogni osservatore può trovare la sua affinità.
Il percorso espositivo si apre con una prima sala dedicata ad alcuni artisti della Pop Art italiana, movimento che ha assunto una fisionomia autonoma e profondamente originale rispetto alle analoghe esperienze del panorama internazionale. Qui trovano spazio le opere degli esponenti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, a cui si aggiungono quelle di Mimmo Rotella, tutti interpreti di una ricerca che coniuga la cultura visiva di massa con una riflessione critica sulla società contemporanea. L’allestimento prosegue con una rara opera del 1966 di Concetto Pozzati, la cui interpretazione della Pop Art si distingue per un linguaggio fortemente distintivo, ricco di riferimenti simbolici. A completare la sala , alcune opere di Enrico Baj, artista dall’ironia dissacratoria, capace di affrontare, con il suo stile inconfondibile, tematiche universali e profonde.
La seconda sala è dedicata alle espressioni più recenti del linguaggio pop, con opere che, pur mantenendo un legame con l’estetica e la poetica originaria, si aprono a nuove prospettive in sintonia con la cultura visiva contemporanea. Qui si susseguono le narrazioni fiabesche di Emilio Tadini, la ricerca eclettica di Ugo Nespolo, le opere di Marco Lodola, ispirate all’immaginario di “Vacanze romane”, fino a giungere all’universo pittorico di Mark Kostabi, caratterizzato da figure umane enigmatiche immerse in scenari metafisici.
Infine, la terza sala celebra la stagione dell’arte astratta e informale italiana, privilegiando una ricerca incentrata sul gesto pittorico e sulla materia. In questo spazio, il linguaggio visivo si libera dalla rappresentazione figurativa per indagare le potenzialità espressive della superficie pittorica e della sperimentazione cromatica. Le opere esposte tracciano un percorso attraverso le ricerche di Antonio Corpora, Emilio Scanavino, Giulio Turcato, Agostino Bonalumi e Sandro Martini. Pur appartenenti a differenti correnti del Novecento, questi artisti instaurano un dialogo visivo che supera le distinzioni stilistiche, accomunati da una tensione verso la forza espressiva del colore e del gesto pittorico.
Ogni spazio dell’allestimento racconta una storia, un viaggio che attraversa epoche, tecniche e concezioni artistiche differenti, dando vita a un caleidoscopio di immagini in cui ogni osservatore può trovare la sua affinità.
22
marzo 2025
Kaleidoscope
Dal 22 marzo al 15 maggio 2025
arte moderna
Location
GUASTALLA CENTROARTE
Livorno, Via Roma, 47, (Livorno)
Livorno, Via Roma, 47, (Livorno)
Orario di apertura
martedì-sabato 10-13 / 16,30-20
Sito web
Editore
Guastalla Centro Arte - Edizioni Graphis Arte
Autore
Curatore
Autore testo critico