Con il suo piú recente lavoro, Katia Giuliani continua la sua personale ricerca sui piccoli riti quotidiani, mettendo in risalto il carattere pubblico/privato di essi e proponendo una riflessione attorno ai nostri rapporti con l’ambiente che ci circonda.
Gli psicologi ritengono che gli incontri al buio siano una delle esperienze emotivamente piu’ stressanti dei nostri tempi, ma in Blind Lunch, un itinerante tavolo per due, lo spazio di sette metri quadri diventa un rifugio contro la paranoia e la gelosia con cui conserviamo i nostri spazi personali, cercando una specie di sicurezza fisica ed emotiva.
Condividere un momento privato con una persona sconosciuta, scelta arbitrariamente dall’artista, significa arrendersi alla sorpresa, lasciarsi andare e lasciarsi invadere. La situazione apparentemente intima creata dalla Giuliani ci costringe ad abbassare la guardia e ad attendere lo sconosciuto, creando in tal modo un legame sociale inedito con l’Altro.
In questo modo, Micro ospiterà il primo di vari appuntamenti dove i partecipanti si confronteranno con l’estraneo, costruendo spontanee e (forse) effimere relazioni in un contesto che mette a prova i nostri pre-concetti sui rapporti interpersonali e il modo in cui li forgiamo.

Valeria Farill