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Koroo – Still waiting
i più recenti dipinti di Lavinia Iacomelli e Angelo Foschini, dal 2001 iniseme nel gruppo Koroo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Uno scorcio di periferia, un palazzo tutto vetro e cemento, una ragazza
con
lo sguardo rivolto verso l'alto, l'espressione assorta. È una strana
sensazione d'attesa, quasi un inquieto senso di sospensione temporale, che
si percepisce osservando i più recenti dipinti di Lavinia Iacomelli e Angelo
Foschini, dal 2001 iniseme nel gruppo Koroo. Filtrata attraverso una
classicità stilistica, la loro arte si sviluppa in due dimensioni: nella
forma del ritratto e in quella del paesaggio. Due dimensioni sottolineate
anche dall'uso di tecniche diverse: la figura è resa a grafite completata
da
un leggero colore acquerellato, un intervento successivo che rimanda al
fotoritocco, mentre il panorama urbano è a olio su tela. Punto di partenza
è
sempre la fotografia. Al primo scatto come si diceva un frammento
d'architettura preso con un punto di vista ribassato viene montato un
ritratto fotografico realizzato in studio con un'inquadratura dal basso
a formare un'unica immagine che costituisce il modello dei quadri. Proprio
questo punto di vista diventa fondamentale per evitare che il brano
pittorico sia letto come frammento di cronaca. La figura, intanto, porta
lo
spettatore su un territorio di rischio calcolato: cosa sta osservando? sta
aspettando qualcuno? La risposta può essere più di una e sempre valida,
infatti quei ragazzi sono tutti lì, nella loro presenza, nel loro mostrarsi
come elemento costante in ogni tela, nel loro farsi veicolo di un racconto
più ampio, di un'arte che mescola continuamente il rapporto tra la
rappresentazione e la vita, tra il privato e il sociale. E il termine
privato non è scelto a caso. Questi sono ritratti di persone conosciute,
amici, colleghi, della stessa generazione dei due artisti. E se nei dipinti
di qualche anno fa, spesso i soggetti rappresentati erano in coppia, oggi
è
il singolo individuo protagonista della scena. Del resto proprio la figura
unica genera un senso di attesa (come se da un momento all'altro, un nuovo
elemento possa essere sul punto di intervenire nel racconto), quello "still
waiting" sottoilneato anche dal titolo della mostra. Scenario privilegiato,
condomini ed edifici, scorci di periferie di un contesto urbano comune a
molte città italiane. Palazzi risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta,
altri d'epoca fascista; quasi sempre si tratta d'assurdità visive,
componenti di una città che non ci appartiene, lontana dalla nostra
sensibilità. Architetture ricorrenti in così tanti luoghi da diventare in
pratica un'immagine stereotipata, di un passato remoto sospeso tra il
rifiuto del degrado e la suggestione del periferico, come luogo metafisico
della nostra memoria collettiva e individuale, della storia privata e di
quella pubblica, che insinua comunque il dubbio se quanto ci appare sia
un'architettura reale o mentale.
con
lo sguardo rivolto verso l'alto, l'espressione assorta. È una strana
sensazione d'attesa, quasi un inquieto senso di sospensione temporale, che
si percepisce osservando i più recenti dipinti di Lavinia Iacomelli e Angelo
Foschini, dal 2001 iniseme nel gruppo Koroo. Filtrata attraverso una
classicità stilistica, la loro arte si sviluppa in due dimensioni: nella
forma del ritratto e in quella del paesaggio. Due dimensioni sottolineate
anche dall'uso di tecniche diverse: la figura è resa a grafite completata
da
un leggero colore acquerellato, un intervento successivo che rimanda al
fotoritocco, mentre il panorama urbano è a olio su tela. Punto di partenza
è
sempre la fotografia. Al primo scatto come si diceva un frammento
d'architettura preso con un punto di vista ribassato viene montato un
ritratto fotografico realizzato in studio con un'inquadratura dal basso
a formare un'unica immagine che costituisce il modello dei quadri. Proprio
questo punto di vista diventa fondamentale per evitare che il brano
pittorico sia letto come frammento di cronaca. La figura, intanto, porta
lo
spettatore su un territorio di rischio calcolato: cosa sta osservando? sta
aspettando qualcuno? La risposta può essere più di una e sempre valida,
infatti quei ragazzi sono tutti lì, nella loro presenza, nel loro mostrarsi
come elemento costante in ogni tela, nel loro farsi veicolo di un racconto
più ampio, di un'arte che mescola continuamente il rapporto tra la
rappresentazione e la vita, tra il privato e il sociale. E il termine
privato non è scelto a caso. Questi sono ritratti di persone conosciute,
amici, colleghi, della stessa generazione dei due artisti. E se nei dipinti
di qualche anno fa, spesso i soggetti rappresentati erano in coppia, oggi
è
il singolo individuo protagonista della scena. Del resto proprio la figura
unica genera un senso di attesa (come se da un momento all'altro, un nuovo
elemento possa essere sul punto di intervenire nel racconto), quello "still
waiting" sottoilneato anche dal titolo della mostra. Scenario privilegiato,
condomini ed edifici, scorci di periferie di un contesto urbano comune a
molte città italiane. Palazzi risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta,
altri d'epoca fascista; quasi sempre si tratta d'assurdità visive,
componenti di una città che non ci appartiene, lontana dalla nostra
sensibilità. Architetture ricorrenti in così tanti luoghi da diventare in
pratica un'immagine stereotipata, di un passato remoto sospeso tra il
rifiuto del degrado e la suggestione del periferico, come luogo metafisico
della nostra memoria collettiva e individuale, della storia privata e di
quella pubblica, che insinua comunque il dubbio se quanto ci appare sia
un'architettura reale o mentale.
23
aprile 2005
Koroo – Still waiting
Dal 23 aprile al 18 maggio 2005
arte contemporanea
Location
ARTESEGNO CENTRO D’ARTE
Udine, Via Antonio Marangoni, 28/30, (Udine)
Udine, Via Antonio Marangoni, 28/30, (Udine)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 17-19
Vernissage
23 Aprile 2005, ore 18,30
Sito web
www.lafucina.com/koroo
Autore
Curatore