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L.A.M. – E il treno va
Ad Orzinuovi, dopo aver ricordato il fantasma del campanile, ora il laboratorio si presenta con una mostra sulla memoria della stazione ferroviaria chiusa nel 1956 per motivi mai del tutto chiariti
Comunicato stampa
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Una delle caratteristiche che hanno dato vita al L.A.M. è l’attenzione che esso pone al territorio, osservandolo come un insieme di valori fra i quali emergono in particolar modo i rapporti affettivi che costruiscono così un legame con esso come sede di attività e di relazioni. Il territorio, quindi, visto come un sistema vitale che può evolvere al minimo cambiamento se vi è evoluzione dei soggetti, e gli effetti non si limitano solo al suo interno, non trovano confini. Se le risorse di un territorio sono date dalla qualità delle persone queste si formano nella conoscenza delle attitudini del territorio come la sua storia, la cultura, le tradizioni, le competenze.
Abitare senza memoria e in modo distratto sembrerebbe invece ciò che un’economia globalizzata persegue nel conseguimento della massima efficienza in termini di sistema globale a scapito dell’organizzazione di valori costituiti precedentemente, rischiando di cancellare le identità specifiche dei luoghi.Il territorio, per il L.A.M, porta sempre il nome del luogo specifico in cui si trova ad operare, con il carico di problemi grandi e piccoli che segnano la vita della comunità. Ad Orzinuovi, dopo aver ricordato il fantasma del campanile ora il laboratorio si presenta con una mostra sulla memoria della stazione ferroviaria chiusa nel 1956 per motivi mai del tutto chiariti.
Piero Almeoni, Rubens Almeoni, Giulio Baronchelli, Marilì Bertelè, Alessandra Buffo, Chiara Frassine, Elisa Amadei Frassine, Francesco Frassine, Mirella Frassine, Giuliana Giuliani, Matilde Giuliani, Rita Giuliani, Sergio Magli, Tania Nocco , Luca Omassi, Oscar Ottonelli, Giannino Piazza, Sem Quadrelli, Daniele Zahami, Marcello Zahami, Claudio Zuccotti, Mariuccia Zuccotti, Greta Rositano, Ardian Berisha, Robert Samson, Marius Toni Samson, Letizia Nulli, Fabrizia Appiani, Tomaso Tomasoni.
Si ringraziano per la collaborazione: Giorgio Ferrari per le ricerche storiche e per le immagini fotografiche, Spartaco Rubagotti e Gabriele Forbice.
Abitare senza memoria e in modo distratto sembrerebbe invece ciò che un’economia globalizzata persegue nel conseguimento della massima efficienza in termini di sistema globale a scapito dell’organizzazione di valori costituiti precedentemente, rischiando di cancellare le identità specifiche dei luoghi.Il territorio, per il L.A.M, porta sempre il nome del luogo specifico in cui si trova ad operare, con il carico di problemi grandi e piccoli che segnano la vita della comunità. Ad Orzinuovi, dopo aver ricordato il fantasma del campanile ora il laboratorio si presenta con una mostra sulla memoria della stazione ferroviaria chiusa nel 1956 per motivi mai del tutto chiariti.
Piero Almeoni, Rubens Almeoni, Giulio Baronchelli, Marilì Bertelè, Alessandra Buffo, Chiara Frassine, Elisa Amadei Frassine, Francesco Frassine, Mirella Frassine, Giuliana Giuliani, Matilde Giuliani, Rita Giuliani, Sergio Magli, Tania Nocco , Luca Omassi, Oscar Ottonelli, Giannino Piazza, Sem Quadrelli, Daniele Zahami, Marcello Zahami, Claudio Zuccotti, Mariuccia Zuccotti, Greta Rositano, Ardian Berisha, Robert Samson, Marius Toni Samson, Letizia Nulli, Fabrizia Appiani, Tomaso Tomasoni.
Si ringraziano per la collaborazione: Giorgio Ferrari per le ricerche storiche e per le immagini fotografiche, Spartaco Rubagotti e Gabriele Forbice.
11
novembre 2017
L.A.M. – E il treno va
Dall'undici al 26 novembre 2017
arte contemporanea
Location
ROCCA SAN GIORGIO – BIBLIOTECA COMUNALE
Orzinuovi, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Brescia)
Orzinuovi, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Brescia)
Orario di apertura
Venerdì e Sabato ore 16.00/19.00
Domenica ore 10.00/12.00 e 16.00/19.00
Vernissage
11 Novembre 2017, h 18
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