“La vera arte sfugge alle regole del gioco”.
Così si esprimeva Luca De Silva, nell’ultimo lavoro che mi aveva donato. Una carta di un ciclo di tarocchi, qui esposta e parte di una delle sue performance. Ma cosa può legare un artista, un bibliotecario, un giovane studente di oggi? Direi la stessa forza dialogica, culturale e creativa che un tempo ci univa a Luca De Silva: la sete della conoscenza, briosa, scanzonata e per certi versi burlona. Quella voglia di confronto attento, alla scoperta delle mutevoli forme dell’arte, ad antiche e primigenie figure, a nuove consapevolezze dell’essere, che adesso lega dei giovani artisti, due città, due istituzioni.
Una nuova esposizione curata da Gaetano Malandrino con l’obiettivo di rendere omaggio all’artista Luca De Silva, alle sue opere, attraverso una prospettiva archetipica, dove lo sguardo incontra il confronto nuovo e curioso di tanti giovani artisti. Si racconterà la fortuna iconografica nel corso dei secoli dei simboli archetipi, così da offrire una nuova interpretazione all’immaginario visuale dell’artista fiorentino, che di quell’universo ha elaborato una vera e propria mappa mentale e simbolica.
Prima grande rassegna d’arte dedicata a questo tema, la mostra, sarà inaugurata il 20 febbraio indagando le varie sfaccettature della giovane produzione artistica contemporanea.
Un piccolo luogo, un evento potente, ambizioso e spettacolare, capace di condurre il visitatore in una Wunderkammer della cultura contemporanea, in territori inattesi attraverso la forza delle immagini e la profondità delle idee di giovani creatori.