L’importante mostra che si svolgerà dal 12 marzo al 8 maggio 2005 avrà sede nel sottochiesa brunelleschiano della Basilica di San Lorenzo a Firenze dove per la prima volta ospiterà una prestigiosa selezione di antiche icone russe provenienti dalla collezione Orler di Venezia, alcune mai esposte prima.
Si tratterà sicuramente di un evento che non mancherà di attirare il pubblico Toscano, attento e preparato a questo tipo di manifestazione.
La mostra, intitolata “La Gloria del Tuo Volto, Icone dalle Terre russe” è patrocinata dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana dal Museo diocesano per l’Arte Sacra della Curia Arcivescovile di Firenze ed è composta da circa 200 opere realizzate fra il XVI e il XIX secolo; circa cinquanta rappresentano la mostra vera e propria di grande importanza e dimensione, la maggior parte appartenenti a vere e proprie iconostasi di Chiesa, mentre una selezione di circa 150 opere verrà destinata alla vendita. L’Icona rappresenta la massima espressione della spiritualità e del genio artistico del popolo russo, testimonianza della plurisecolare cultura. Tra i pezzi più significativi della Collezione ricordiamo una splendida immagine cinquecentesca, proveniente dalla prestigiosa scuola di mosca raffigurande l’Arcangelo Michele appartenente allo schema compositivo della Deesis. Alla mostra di Firenze si possono ammirare anche alcuni altri autentici capolavori dell’arte iconografica come uno splendido San Giorgio e il drago con scene della vita del XVII secolo, proveniente dagli ambienti monastici della russia del Nord; un’Ascensione al cielo del profeta Elia della fine del XVII secolo, e ancora una rarissima immagine della fine del XVI secolo raffigurante San Basilio il Grande, arcivescovo di Cesarea,uno dei Padri della Chiesa più venerati dalla Chiesa d’Oriente. Saranno esposte anche altre splendide icone, alcune rivestite con la “riza” d’argento e smalti appartenenti alla Corte Imperiale degli zar.
Alla famiglia Orler, dalla cui collezione privata provengono le icone esposte spetta un grande merito nella divulgazione in Italia della millenaria arte iconografica russa. Quest’arte si sviluppò in Russia seguendo i canoni dell’iconografia bizantina, arrivata nella Rus di Kiev (così si chiamava lo Stato russo dell’epoca) insieme al cristianesimo, adottato nel 988. L’icona divenne oggetto di culto imprescindibile, sia nelle chiese, sia nelle case private. Fuori dai confini della Russia, tuttavia, rimase una realtà semisconosciuta, soprattutto a causa della rarità delle opere: infatti, la loro esportazione fu severamente vietata sin dopo la rivoluzione del 1917, quindi la maggior parte delle icone presenti oggi in Europa e in altri paesi del mondo proviene dalle proprietà di alcune grandi famiglie della nobiltà russa fuggita all’estero per salvarsi dalle persecuzioni bolsceviche.
E’ lì che nasce, più di 30 anni fa, la collezione Orler, grazie alla passione dell’attuale capofamiglia, Davide, il quale cominciò ad acquistare icone nelle maggiori città di Germania e altri paesi d’Europa, dove vivevano discendenti di famiglie russe in esilio. Negli anni la Collezione è cresciuta sino a divenire, secondo il parere di autorevoli esperti, una delle maggiori al mondo, fuori dalla Russia. Da diversi anni la famiglia Orler ha scelto di aprire i propri tesori al pubblico, per farli conoscere e ammirare.
Perché una mostra d’icone a Firenze? Firenze è legata alla presenza russa ed ortodossa per una molteplicità di motivazioni. Proprio nel capoluogo toscano, infatti, ebbe luogo il famoso Concilio del 1439, che sancì la riunione della Chiesa Orientale con quella di Roma e che vide la presenza di importanti figure del mondo della cultura greca divenendo matrice dl quella che sarà la grande stagione dell'Umanesimo e poi del Rinascimento. Inoltre, proprio Firenze fu eletta nell'Ottocento a propria dimora da importanti famiglie russe, come i Demidov, e qui fu innalzata ed inaugurata agli inizi del Novecento l'importante chiesa ortodossa della Natività e di San Nicola, progettata dall'architetto russo Michail Preobrashenskij e la cui iconostasi fu donata dal zar Nicola II. La scelta della basilica di San Lorenzo non è casuale, il complesso monumentale ebbe origine con la chiesa fondata nel 393 dal vescovo di Milano Sant'Ambrogio ed è quindi una delle più antiche testimonianze cristiane a Firenze. La chiesa fu ricostruita nel Quattrocento da Filippo Brunelleschi ed in seguito il complesso fu ampliato da Michelangelo (Biblioteca Medicea Laurenzia e Sagrestia Nuova, che contiene il più importante ciclo di sculture del grande artista). All'insieme monumentale (che contiene opere di Donatello, Filippo Lippi, Rosso Fiorentino, Jacopo da Empoli e di tanti altri, fino ad Annigoni) fu aggiunto, a partire dal Seicento il Cappellone dei principi, l'Escorial dei Medici, uno dei più significativi edifici italiani rivestiti in commesso di pietre dure.
La mostra sarà corredata da un catalogo illustrativo, da visite guidate,convegni e concerti durante il corso della manifestazione.