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La mia Napoli. Dopo il diluvio
L’evento – che mette insieme fotografi che si affacciano ora per la prima volta all’agone espositivo ed altri linguisticamente già incisivi ed originali – si prefigge prima di tutto di mettere insieme, senza nessuna retorica, un portfolio emozionante di luoghi e suggestioni che restituisca, attraverso una molteplicità di sguardi, la polifonica, variegata, ferita, e pur sempre epica contemporaneità del nostro territorio.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
LA MIA NAPOLI - DOPO IL DILUVIO
A Santa Maria La Nova, una mostra fotografica a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme
Il post-Gomorra? Parte anche dalla costruzione di uno «sguardo nuovo». Che - come insegna Calvino - sappia vedere quello che nell'Inferno, Inferno non è...
Un'esposizione di giovani fotografi ragiona intorno a questa nuova, necessaria ecologia culturale. Unica in grado di ipotizzare il futuro di questa città. Perché, dopo le mille tragedie e l’ennesima sterile e mal posta polemica culturale (si pensi alla querelle Madrenalina), Napoli ha bisogno di iniziare ad immaginare quale sarà il profilo e la gioia recondita delle terre emerse.
Quattordici giovani fotografi. Allievi dei corsi di Fotografia della Scuola di cinema e televisione di Napoli Pigrecoemme. Un tema semplice e diretto: Napoli. Anzi, il racconto di Napoli in un momento in cui il nostro territorio sta vivendo, evidentemente, grandi e laceranti contraddizioni.
E' da questa prima suggestione che è nata un'imprevedibile galleria di 56 scatti che danno oggi vita ad un'esposizione, a cura di Corrado Morra e Luca Sorbo, in grado di raccontarci, senza fingimenti e senza il belletto anestetizzato della maniera, il groviglio sofferto eppur vitalissimo del tessuto umano e sociale della città.
«La mia Napoli. Dopo il diluvio» - mostra prodotta dalla Scuola di cinema e televisione di Napoli Pigrecoemme col contributo della Provincia di Napoli - apre il prossimo martedì 18 novembre 2008 alle 17,00, al Palazzo dell’Amministrazione provinciale in Piazza Santa Maria La Nova, e sarà visitabile, dal lunedì al venerdì (h. 9,30-19.00), fino al 28 novembre.
A presentare la mostra ed a salutare gli artisti ed il pubblico, con i curatori, sarà presente l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Francesco Borrelli.
L’evento - che mette insieme fotografi che si affacciano ora per la prima volta all’agone espositivo ed altri linguisticamente già incisivi ed originali - si prefigge prima di tutto di mettere insieme, senza nessuna retorica, un portfolio emozionante di luoghi e suggestioni che restituisca, attraverso una molteplicità di sguardi, la polifonica, variegata, ferita, e pur sempre epica contemporaneità del nostro territorio.
E, allora, sin dal titolo (che riecheggia, coll’esplicito richiamo al cataclisma biblico, la necessità di una palingenesi morale di un mondo - il nostro! - che si lasci, infine, alle spalle l’agonia e l’ignominia di essere e di dover essere raccontato col nome abietto di Gomorra…), diventa chiara l’ambizione politica oltre che artistica di tale progetto: fornire allo spettatore un flusso narrativo continuo che metta in rapporto dialettico (e conflittuale) sguardi ed ipotesi, contraddizioni e brutture, ma anche e soprattutto idee e sogni sulla nostra Napoli; costruendo, grazie alla ricerca di questi giovani creativi, un percorso di coscienza che - forte dell’ecologia culturale di cui, secondo noi, è sempre capace la migliore fotografia - sappia sciogliere, ancora una volta, il segreto delle nostre contraddizioni.
«La mia Napoli. Dopo il diluvio», allora, è questo: un racconto morale, che, in un singhiozzo di ombre e di luci, di ferite e di sorrisi, ci dica, ancora una volta, chi, noi napoletani, in fondo, siamo: un popolo capace di presagire e di cercare indefessi, anche nell’agonia della tempesta, i prodromi della Rinascita. Che è come dire, l’inizio del futuro. E di vedere, ogni volta, ostinati e caparbi, quello che - come ci ha insegnato l’immenso Italo Calvino - nell’Inferno, Inferno non è.
LA MIA NAPOLI - DOPO IL DILUVIO
A Santa Maria La Nova, una mostra fotografica a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme
Il post-Gomorra? Parte anche dalla costruzione di uno «sguardo nuovo». Che - come insegna Calvino - sappia vedere quello che nell'Inferno, Inferno non è...
Un'esposizione di giovani fotografi ragiona intorno a questa nuova, necessaria ecologia culturale. Unica in grado di ipotizzare il futuro di questa città. Perché, dopo le mille tragedie e l’ennesima sterile e mal posta polemica culturale (si pensi alla querelle Madrenalina), Napoli ha bisogno di iniziare ad immaginare quale sarà il profilo e la gioia recondita delle terre emerse.
Quattordici giovani fotografi. Allievi dei corsi di Fotografia della Scuola di cinema e televisione di Napoli Pigrecoemme. Un tema semplice e diretto: Napoli. Anzi, il racconto di Napoli in un momento in cui il nostro territorio sta vivendo, evidentemente, grandi e laceranti contraddizioni.
E' da questa prima suggestione che è nata un'imprevedibile galleria di 56 scatti che danno oggi vita ad un'esposizione, a cura di Corrado Morra e Luca Sorbo, in grado di raccontarci, senza fingimenti e senza il belletto anestetizzato della maniera, il groviglio sofferto eppur vitalissimo del tessuto umano e sociale della città.
«La mia Napoli. Dopo il diluvio» - mostra prodotta dalla Scuola di cinema e televisione di Napoli Pigrecoemme col contributo della Provincia di Napoli - apre il prossimo martedì 18 novembre 2008 alle 17,00, al Palazzo dell’Amministrazione provinciale in Piazza Santa Maria La Nova, e sarà visitabile, dal lunedì al venerdì (h. 9,30-19.00), fino al 28 novembre.
A presentare la mostra ed a salutare gli artisti ed il pubblico, con i curatori, sarà presente l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Francesco Borrelli.
L’evento - che mette insieme fotografi che si affacciano ora per la prima volta all’agone espositivo ed altri linguisticamente già incisivi ed originali - si prefigge prima di tutto di mettere insieme, senza nessuna retorica, un portfolio emozionante di luoghi e suggestioni che restituisca, attraverso una molteplicità di sguardi, la polifonica, variegata, ferita, e pur sempre epica contemporaneità del nostro territorio.
E, allora, sin dal titolo (che riecheggia, coll’esplicito richiamo al cataclisma biblico, la necessità di una palingenesi morale di un mondo - il nostro! - che si lasci, infine, alle spalle l’agonia e l’ignominia di essere e di dover essere raccontato col nome abietto di Gomorra…), diventa chiara l’ambizione politica oltre che artistica di tale progetto: fornire allo spettatore un flusso narrativo continuo che metta in rapporto dialettico (e conflittuale) sguardi ed ipotesi, contraddizioni e brutture, ma anche e soprattutto idee e sogni sulla nostra Napoli; costruendo, grazie alla ricerca di questi giovani creativi, un percorso di coscienza che - forte dell’ecologia culturale di cui, secondo noi, è sempre capace la migliore fotografia - sappia sciogliere, ancora una volta, il segreto delle nostre contraddizioni.
«La mia Napoli. Dopo il diluvio», allora, è questo: un racconto morale, che, in un singhiozzo di ombre e di luci, di ferite e di sorrisi, ci dica, ancora una volta, chi, noi napoletani, in fondo, siamo: un popolo capace di presagire e di cercare indefessi, anche nell’agonia della tempesta, i prodromi della Rinascita. Che è come dire, l’inizio del futuro. E di vedere, ogni volta, ostinati e caparbi, quello che - come ci ha insegnato l’immenso Italo Calvino - nell’Inferno, Inferno non è.
18
novembre 2008
La mia Napoli. Dopo il diluvio
Dal 18 al 28 novembre 2008
fotografia
giovane arte
giovane arte
Location
COMPLESSO MUSEALE DI SANTA MARIA LA NOVA
Napoli, Piazza Santa Maria La Nova, (Napoli)
Napoli, Piazza Santa Maria La Nova, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 9,30-19.00
Vernissage
18 Novembre 2008, ore 17 Antisala della Giunta del Palazzo dell’Amministrazione provinciale
Sito web
www.pigrecoemme.com
Autore
Curatore