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La pianta più antica del Castello di San Casciano
Una mostra documentaria sul passato delle mura di San Casciano.
Comunicato stampa
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San Casciano in Val di pesa, 19 febbraio 2009. Una delle più importanti tracce del passato di San Casciano, visibile a tratti, è la straordinaria e imponente cintura muraria che avvolge il cuore dell’antico borgo medievale. Una testimonianza preziosa del patrimonio architettonico del territorio che riporta indietro nel tempo, quando il Castello di San Casciano con le sue mura, i baluardi, i bastioni era conosciuto come una delle fortificazioni più inespugnabili dell’epoca. Oggi di quelle pagine dell’origine storica del borgo rimangono alcuni affascinanti resti: il Cassero e le mura medievali, visibili in tutta la loro magnificenza da piazza della Repubblica. Ma qual era originariamente il perimetro del Castello, quali gli edifici, i palazzi signorili e il reticolo di vie di collegamento che ne caratterizzavano l’identità?
Con una mostra documentaria, curata da Daniela Lamberini e Claudio Mastrodicasa e realizzata in collaborazione con Serena Carmignani, Tiziana Dolfi e Francesco Pisani, il Comune di San Casciano cerca di scoprirlo. Leggendo i segni, la scrittura, i disegni di una pianta datata 1552, la più antica rappresentazione del castello e quella che con chiarezza raffigura le mura di San Casciano nel momento di transizione tra il sistema medievale e quello rinascimentale.
Nel nuovo museo di via Lucardesi dal 21 febbraio alle ore 16,30, giorno di apertura dell’evento, al 26 aprile sarà possibile ammirare la bellezza di questo documento ritrovato presso l’Archivio di Stato di Firenze e rimasto ignoto fino alla sua attribuzione nel 2007. Si tratta di un disegno che realizzò il provveditore Antonio Giannetti, soprannominato del Mucione, collaboratore dell’ingegnere militare Giovan Battista Belluzzi, detto il Sanmarino, incaricato dal duca di Firenze Cosimo I de’ Medici, nel 1552 appunto, di provvedere al rinnovo radicale delle difese di San Casciano. L’obiettivo era quello di avvalersi della posizione strategica del castello, come avamposto fiorentino al confine con la Repubblica senese. Oltre alla pianta la mostra espone il documento di fondazione della fortificazione.
All’evento interverranno, per illustrare i contenuti e le finalità della mostra, il sindaco Ornella Signorini, gli storici Daniela Lamberini e Paolo Pirillo e l’architetto Claudio Mastrodicasa che offriranno un contributo tecnico-scientifico all’iniziativa. “L’evento - dichiara il sindaco Ornella Signorini - che mira a mostrare ai sancascianesi l’aspetto originario dell’antico castello ha un alto contenuto scientifico. Mi auguro che possa costituire il primo passo verso lo studio e l’elaborazione di un progetto di recupero delle mura, ad oggi restaurate solo in parte.”
La mostra è realizzata con il sostegno dell’ente cassa di risparmio di firenze, in occasione dei settecento anni del cotto dell’impruneta, e la banca del chianti fiorentino.
Con una mostra documentaria, curata da Daniela Lamberini e Claudio Mastrodicasa e realizzata in collaborazione con Serena Carmignani, Tiziana Dolfi e Francesco Pisani, il Comune di San Casciano cerca di scoprirlo. Leggendo i segni, la scrittura, i disegni di una pianta datata 1552, la più antica rappresentazione del castello e quella che con chiarezza raffigura le mura di San Casciano nel momento di transizione tra il sistema medievale e quello rinascimentale.
Nel nuovo museo di via Lucardesi dal 21 febbraio alle ore 16,30, giorno di apertura dell’evento, al 26 aprile sarà possibile ammirare la bellezza di questo documento ritrovato presso l’Archivio di Stato di Firenze e rimasto ignoto fino alla sua attribuzione nel 2007. Si tratta di un disegno che realizzò il provveditore Antonio Giannetti, soprannominato del Mucione, collaboratore dell’ingegnere militare Giovan Battista Belluzzi, detto il Sanmarino, incaricato dal duca di Firenze Cosimo I de’ Medici, nel 1552 appunto, di provvedere al rinnovo radicale delle difese di San Casciano. L’obiettivo era quello di avvalersi della posizione strategica del castello, come avamposto fiorentino al confine con la Repubblica senese. Oltre alla pianta la mostra espone il documento di fondazione della fortificazione.
All’evento interverranno, per illustrare i contenuti e le finalità della mostra, il sindaco Ornella Signorini, gli storici Daniela Lamberini e Paolo Pirillo e l’architetto Claudio Mastrodicasa che offriranno un contributo tecnico-scientifico all’iniziativa. “L’evento - dichiara il sindaco Ornella Signorini - che mira a mostrare ai sancascianesi l’aspetto originario dell’antico castello ha un alto contenuto scientifico. Mi auguro che possa costituire il primo passo verso lo studio e l’elaborazione di un progetto di recupero delle mura, ad oggi restaurate solo in parte.”
La mostra è realizzata con il sostegno dell’ente cassa di risparmio di firenze, in occasione dei settecento anni del cotto dell’impruneta, e la banca del chianti fiorentino.
21
febbraio 2009
La pianta più antica del Castello di San Casciano
Dal 21 febbraio al 26 aprile 2009
Location
MUSEO DI SAN CASCIANO
San Casciano In Val Di Pesa, Via Lucardesi, (Firenze)
San Casciano In Val Di Pesa, Via Lucardesi, (Firenze)
Orario di apertura
orario invernale fino al 31 marzo lun. e gio., 10-13; sab. e dom. 10-13 15-18.
Vernissage
21 Febbraio 2009, ore 16,30
Curatore