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La regina dei Caraibi
Privilegiare le tracce del reale per rifondare una costruzione quasi surreale dell’universo, questo accomuna il sentire delle artiste in mostra con uno spirito di altri tempi, assieme misterioso e seducente, proprio del romanzo di Salgari
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La regina dei Caraibi
A cura di Andrea Bruciati
Inaugurazione: sabato 17 Ottobre 2015, ore 19.30 - AMO Arena Museo Opera | Via Massalongo 7, Verona
16 Ottobre > 13 Dicembre 2015
Emilio Salgari era scrittore troppo istintivo e tumultuoso per riuscire a concludere nel giro di poche pagine racchiuse in un
solo volume tutte le avventure dei personaggi che gli premevano dentro. Per questo le sue avventure sono da intendersi
parti di una sceneggiatura più che dei romanzi: una sorta di decostruzione filmica dall’alto tasso visionario, enciclopedico
per gli standard ottocenteschi, e mirante più alla ambientazione dei fatti che al profilo psicologico dei soggetti. Molti dei suoi
scritti non sono infatti in sé conclusi, ma costituiscono la continuazione l’uno dell’altro e si organizzano in particolari cicli:
hanno i medesimi personaggi e si inquadrano nello stesso ambiente, rimanendo nella nostra memoria come dei
grandi tableau-vivant che rimandano a quella temperie di fine Ottocento tanto cara a D’Annunzio e in cui crea un ambiente
totale un artista per certi versi prossimo a Salgari come Mariano Fortuny.
Attualizzandola al nostro tempo disilluso, quella del romanziere veronese è un’attitudine narrativa che conduce ad una
partizione quasi fotografica dei piano- sequenza, ideale ad essere raccontata come una sorta di fotoromanzo. Questa è
l’accezione per cui è stato formulato un progetto espositivo per il format PhotoArtVerona: un approccio al fotografico che
omaggia il femminile in un’accezione dicotomica rispetto alla descrizione romantico lussureggiante della trama
salgariana. La sete di vendetta e l’atmosfera esotica non sono rinverdite dalle autrici in mostra anche se il tema della violenza
contro gli altrui popoli, verso la propria psiche e attraverso corpo, inteso quale involucro soggetto a nevrosi e di cui si deve
avere un parossistico controllo, ne sembra rappresentare la cinica evoluzione.
Privilegiare le tracce del reale per rifondare una costruzione quasi surreale dell’universo, questo accomuna il sentire
delle artiste in mostra con uno spirito di altri tempi, assieme misterioso e seducente, proprio del romanzo di Salgari.
Come ricorda Rosalind Krauss, è indicativo e interessante che una intera generazione di autrici, per molti versi pionieristica,
prediliga registrare del reale solo alcuni frammenti, quelli più legati alle proprie esperienze, per sublimarlo o negarlo in una
sfera estetica altra. Si tratta di appunti per dei processi mentali, lacerti di un tutto che ruota attorno al corpo del soggetto,
momenti sospesi di un’azione intesa a comunicare dei cambiamenti in atto, per una lenta acquisizione di una sofferta
coscienza del mondo. Il medium fotografico, luogo privilegiato di questo apparente ossimoro, torna pertanto ad essere
diario subliminale dove le necessità recondite dell’animo possono oggettivarsi in esperienze catartiche, dove si
fondono i confini fra la banalità del quotidiano e il potenziale che può invece assumere la visibilità del nostro
immaginario.
La mostra, realizzata come da tradizione per PhotoArtVerona in partnership con il Comune di Verona - Centro
Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, presenta per la prima volta al grande pubblico una quarantina di scatti di 12
artiste di riconosciuta fama internazionale provenienti dalla Collezione Milesi grazie alla collaborazione con AMO – Arena
Museo Opera, che la ospita dal 16 Ottobre al 13 Dicembre 2015 nella Sala degli abbeveratoi e negli spazi attigui. A
integrazione del progetto, alcune opere di Tracey Emin & Sarah Lucas saranno esposte a La Maison du Couturier a
Palazzo Giusti (via Giardino Giusti 2), con inaugurazione, in occasione dell’undicesima Giornata del Contemporaneo
indetta da AMACI, sabato 10 Ottobre alle ore 21.00; questa sezione resterà aperta fino al 25 Ottobre 2015.
ARTISTE: Vanessa Beecroft (Italia, 1969), Tracey Emin (UK, 1963), Dominique Gonzalez-Foerster (Francia, 1965), Dana
Hoey (USA, 1966), Larissa Kramer (Svizzera, 1979), Emily Jacir (Palestina, 1970), Annika Larsson (Svezia, 1972), Sarah
Lucas (UK, 1962), Johanna Malinowska (Polonia, 1972), Daria Martin (USA, 1973), Corinne Yeon Stoll (Francia, 1972),
Jeanine Woollard (UK, 1978).
AMO – Arena Museo Opera:
ORARI: lunedì, 14.30/19.30; da martedì a domenica, 9.30/19.30 (chiusura biglietteria 18.30)
BIGLIETTI: 8 euro; ridotto 6 euro; 4 euro presentando un biglietto ArtVerona|Art Project Fair
PER INFORMAZIONI: tel. +39 045 80.30.461 – www.arenamuseopera.com
VISITA GUIDATA con il curatore: sabato 17 ottobre 2015, ore 19.30
La Maison du Couturier:
ORARI: lunedì-venerdì, 15.30/19.30 -domenica, 10.00/13.00 - 15.30/19.30
INGRESSO GRATUITO
A cura di Andrea Bruciati
Inaugurazione: sabato 17 Ottobre 2015, ore 19.30 - AMO Arena Museo Opera | Via Massalongo 7, Verona
16 Ottobre > 13 Dicembre 2015
Emilio Salgari era scrittore troppo istintivo e tumultuoso per riuscire a concludere nel giro di poche pagine racchiuse in un
solo volume tutte le avventure dei personaggi che gli premevano dentro. Per questo le sue avventure sono da intendersi
parti di una sceneggiatura più che dei romanzi: una sorta di decostruzione filmica dall’alto tasso visionario, enciclopedico
per gli standard ottocenteschi, e mirante più alla ambientazione dei fatti che al profilo psicologico dei soggetti. Molti dei suoi
scritti non sono infatti in sé conclusi, ma costituiscono la continuazione l’uno dell’altro e si organizzano in particolari cicli:
hanno i medesimi personaggi e si inquadrano nello stesso ambiente, rimanendo nella nostra memoria come dei
grandi tableau-vivant che rimandano a quella temperie di fine Ottocento tanto cara a D’Annunzio e in cui crea un ambiente
totale un artista per certi versi prossimo a Salgari come Mariano Fortuny.
Attualizzandola al nostro tempo disilluso, quella del romanziere veronese è un’attitudine narrativa che conduce ad una
partizione quasi fotografica dei piano- sequenza, ideale ad essere raccontata come una sorta di fotoromanzo. Questa è
l’accezione per cui è stato formulato un progetto espositivo per il format PhotoArtVerona: un approccio al fotografico che
omaggia il femminile in un’accezione dicotomica rispetto alla descrizione romantico lussureggiante della trama
salgariana. La sete di vendetta e l’atmosfera esotica non sono rinverdite dalle autrici in mostra anche se il tema della violenza
contro gli altrui popoli, verso la propria psiche e attraverso corpo, inteso quale involucro soggetto a nevrosi e di cui si deve
avere un parossistico controllo, ne sembra rappresentare la cinica evoluzione.
Privilegiare le tracce del reale per rifondare una costruzione quasi surreale dell’universo, questo accomuna il sentire
delle artiste in mostra con uno spirito di altri tempi, assieme misterioso e seducente, proprio del romanzo di Salgari.
Come ricorda Rosalind Krauss, è indicativo e interessante che una intera generazione di autrici, per molti versi pionieristica,
prediliga registrare del reale solo alcuni frammenti, quelli più legati alle proprie esperienze, per sublimarlo o negarlo in una
sfera estetica altra. Si tratta di appunti per dei processi mentali, lacerti di un tutto che ruota attorno al corpo del soggetto,
momenti sospesi di un’azione intesa a comunicare dei cambiamenti in atto, per una lenta acquisizione di una sofferta
coscienza del mondo. Il medium fotografico, luogo privilegiato di questo apparente ossimoro, torna pertanto ad essere
diario subliminale dove le necessità recondite dell’animo possono oggettivarsi in esperienze catartiche, dove si
fondono i confini fra la banalità del quotidiano e il potenziale che può invece assumere la visibilità del nostro
immaginario.
La mostra, realizzata come da tradizione per PhotoArtVerona in partnership con il Comune di Verona - Centro
Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, presenta per la prima volta al grande pubblico una quarantina di scatti di 12
artiste di riconosciuta fama internazionale provenienti dalla Collezione Milesi grazie alla collaborazione con AMO – Arena
Museo Opera, che la ospita dal 16 Ottobre al 13 Dicembre 2015 nella Sala degli abbeveratoi e negli spazi attigui. A
integrazione del progetto, alcune opere di Tracey Emin & Sarah Lucas saranno esposte a La Maison du Couturier a
Palazzo Giusti (via Giardino Giusti 2), con inaugurazione, in occasione dell’undicesima Giornata del Contemporaneo
indetta da AMACI, sabato 10 Ottobre alle ore 21.00; questa sezione resterà aperta fino al 25 Ottobre 2015.
ARTISTE: Vanessa Beecroft (Italia, 1969), Tracey Emin (UK, 1963), Dominique Gonzalez-Foerster (Francia, 1965), Dana
Hoey (USA, 1966), Larissa Kramer (Svizzera, 1979), Emily Jacir (Palestina, 1970), Annika Larsson (Svezia, 1972), Sarah
Lucas (UK, 1962), Johanna Malinowska (Polonia, 1972), Daria Martin (USA, 1973), Corinne Yeon Stoll (Francia, 1972),
Jeanine Woollard (UK, 1978).
AMO – Arena Museo Opera:
ORARI: lunedì, 14.30/19.30; da martedì a domenica, 9.30/19.30 (chiusura biglietteria 18.30)
BIGLIETTI: 8 euro; ridotto 6 euro; 4 euro presentando un biglietto ArtVerona|Art Project Fair
PER INFORMAZIONI: tel. +39 045 80.30.461 – www.arenamuseopera.com
VISITA GUIDATA con il curatore: sabato 17 ottobre 2015, ore 19.30
La Maison du Couturier:
ORARI: lunedì-venerdì, 15.30/19.30 -domenica, 10.00/13.00 - 15.30/19.30
INGRESSO GRATUITO
17
ottobre 2015
La regina dei Caraibi
Dal 17 ottobre al 13 dicembre 2015
fotografia
Location
AMO ARENA MUSEO OPERA
Verona, Via Abramo Massalongo, 7, (Verona)
Verona, Via Abramo Massalongo, 7, (Verona)
Biglietti
8 euro; ridotto 6 euro; 4 euro presentando un biglietto ArtVerona|Art Project Fair
Orario di apertura
lunedì, 14.30/19.30; da martedì a domenica, 9.30/19.30 (chiusura biglietteria 18.30)
Vernissage
17 Ottobre 2015, ore 19.30
Autore
Curatore