La scoperta della documentazione fotografica che testimonia un intervento di restauro di fine Ottocento, sconosciuto alla storia e mai ipotizzato dalla critica d'arte, consente una rivisitazione e un ripensamento del capolavoro pierfrancescano che oggi sappiamo profondamente mistificato, nell'immaginario collettivo moderno, rispetto alle reali intenzioni dell'autore. Mostra nella mostra, la rassegna di Cherubino Alberti ospiterà quindi, da giovedì 19 al termine della rassegna, diciotto splendide sanguigne attraverso le quali il maestro Stefano Camaiti ci propone la sua personale, ma non priva di ferrea filologia, ricostruzione del Cristo Risorto in quelle che avrebbero dovuto essere le intenzioni originali di Piero della Francesca. Il lavoro, nato da uno studio e da un progetto commissionato da Aboca Museum a Roberto Manescalchi, ha dato origine ad una raffinata cartella che sarà edita, per i tipi di Aboca Museum, in collaborazione con Alinari 24 ore e Grafica European Center of Fine Arts. La cartella, in allestimento, verrà presentata in anteprima in sede di conferenza.