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La scoperta di Ebla e il dramma del patrimonio artistico in Siria
Alla Fondazione Ragghianti di Lucca incontro con l’archeologo Paolo Matthiae per conoscere l’antica città siriana di Ebla e parlare della situazione dei siti archeologici in zone di guerra
Comunicato stampa
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La Fondazione Ragghianti di Lucca, nell’ambito del nuovo programma degli incontri dedicati al mondo delle arti, ospiterà venerdì 6 febbraio alle ore 17 Paolo Matthiae, membro dell’ Accademia Nazionale dei Lincei, professore di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico alla Sapienza di Roma e direttore della Missione Archeologica Italiana in Siria. Matthiae, che è l’ unico archeologo al mondo ad aver scoperto, nella seconda metà del Novecento, una nuova città ed una civiltà antica, terrà una conferenza dal titolo “La scoperta di Ebla e il dramma del patrimonio artistico in Siria”.
Gli scavi dell'Università "La Sapienza" di Roma, intrapresi nel 1964 da Paolo Matthiae e tuttora in corso a Ebla in Siria, hanno portato alla luce una delle massime scoperte archeologiche del Novecento meravigliando il mondo scientifico internazionale e impressionando fortemente l’opinione pubblica mondiale. Fiorita tra il 2500 e il 1600 a.C., Ebla, tre volte distrutta, con i suoi straordinari Archivi Reali del 2400-2300 a.C., i numerosi monumenti secolari e religiosi e le notevolissime opere artistiche tra il 2000 e il 1600 a.C. è la più significativa testimonianza archeologica della seconda urbanizzazione dell'Oriente antico e del grande significato che questa rivoluzionaria fase storica ebbe per il trionfo del modello della città nella storia dell'umanità.
Il patrimonio archeologico della Siria, crocevia tra Oriente e Occidente, è da circa trenta anni, a causa dei conflitti che impegnano queste zone, particolarmente a rischio tra bombardamenti, furti, saccheggi, scavi illegali; le aree archeologiche i musei le moschee, le chiese e i monasteri sono costantemente nel mirino di militari, predoni e tombaroli poiché nelle situazioni di conflitto vengono meno le condizioni per garantire la conservazione e la tutela dei patrimoni archeologici e storico artistici.
Matthiae ha da sempre sottolineato nel corso dei suoi interventi e nelle sue numerose pubblicazioni l’importanza del valore universale di qualunque opera e della loro salvaguardia a prescindere dalla collocazione affermando che «Popolazione, beni culturali e paesaggio sono elementi della stessa catena e vanno salvati assieme. Proteggere le persone, ma abbandonare i monumenti distruggerebbe l’identità culturale di quel popolo e la stessa ripresa economica postbellica».
Paolo Matthiae, romano, è professore emerito dell'Università di Roma La Sapienza, dopo esser stato Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche e Pro-Rettore per i problemi culturali. E'lo scopritore di Ebla in Siria, i cui scavi ha intrapreso nel 1964 e tuttora dirige. E' Socio Nazionale dell'Accademia dei Lincei, dell'Associé étranger de l'Academie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, membro dell'Akademie der Wissenschaften di Vienna, della Swedish Royal Academy di Stoccolma e del Deutsches Archäologisches Institut di Berlino. Ha ricevuto la laurea ad honorem dell'Università di Copenhagen e della Universidad Autonoma di Madrid, l'onorificenza del Merito Siriano; è stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. E' autore di numerosi saggi ed articoli relativi ad Ebla e alla storia dell'arte della Mesopotamia e della Siria in genere; in essi, partendo dall'esperienza condotta sul campo, ha intrapreso una revisione critica del ruolo storico della Siria nel quadro delle civiltà del Vicin ed articoli relativi ad Ebla e alla storia dell'arte della Mesopotamia e della Siria in genere; in essi, partendo dall'esperienza condotta sul campo, ha intrapreso una revisione critica del ruolo storico della Siria nel quadro delle civiltà del Vicino Oriente.
Gli scavi dell'Università "La Sapienza" di Roma, intrapresi nel 1964 da Paolo Matthiae e tuttora in corso a Ebla in Siria, hanno portato alla luce una delle massime scoperte archeologiche del Novecento meravigliando il mondo scientifico internazionale e impressionando fortemente l’opinione pubblica mondiale. Fiorita tra il 2500 e il 1600 a.C., Ebla, tre volte distrutta, con i suoi straordinari Archivi Reali del 2400-2300 a.C., i numerosi monumenti secolari e religiosi e le notevolissime opere artistiche tra il 2000 e il 1600 a.C. è la più significativa testimonianza archeologica della seconda urbanizzazione dell'Oriente antico e del grande significato che questa rivoluzionaria fase storica ebbe per il trionfo del modello della città nella storia dell'umanità.
Il patrimonio archeologico della Siria, crocevia tra Oriente e Occidente, è da circa trenta anni, a causa dei conflitti che impegnano queste zone, particolarmente a rischio tra bombardamenti, furti, saccheggi, scavi illegali; le aree archeologiche i musei le moschee, le chiese e i monasteri sono costantemente nel mirino di militari, predoni e tombaroli poiché nelle situazioni di conflitto vengono meno le condizioni per garantire la conservazione e la tutela dei patrimoni archeologici e storico artistici.
Matthiae ha da sempre sottolineato nel corso dei suoi interventi e nelle sue numerose pubblicazioni l’importanza del valore universale di qualunque opera e della loro salvaguardia a prescindere dalla collocazione affermando che «Popolazione, beni culturali e paesaggio sono elementi della stessa catena e vanno salvati assieme. Proteggere le persone, ma abbandonare i monumenti distruggerebbe l’identità culturale di quel popolo e la stessa ripresa economica postbellica».
Paolo Matthiae, romano, è professore emerito dell'Università di Roma La Sapienza, dopo esser stato Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche e Pro-Rettore per i problemi culturali. E'lo scopritore di Ebla in Siria, i cui scavi ha intrapreso nel 1964 e tuttora dirige. E' Socio Nazionale dell'Accademia dei Lincei, dell'Associé étranger de l'Academie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, membro dell'Akademie der Wissenschaften di Vienna, della Swedish Royal Academy di Stoccolma e del Deutsches Archäologisches Institut di Berlino. Ha ricevuto la laurea ad honorem dell'Università di Copenhagen e della Universidad Autonoma di Madrid, l'onorificenza del Merito Siriano; è stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. E' autore di numerosi saggi ed articoli relativi ad Ebla e alla storia dell'arte della Mesopotamia e della Siria in genere; in essi, partendo dall'esperienza condotta sul campo, ha intrapreso una revisione critica del ruolo storico della Siria nel quadro delle civiltà del Vicin ed articoli relativi ad Ebla e alla storia dell'arte della Mesopotamia e della Siria in genere; in essi, partendo dall'esperienza condotta sul campo, ha intrapreso una revisione critica del ruolo storico della Siria nel quadro delle civiltà del Vicino Oriente.
06
febbraio 2015
La scoperta di Ebla e il dramma del patrimonio artistico in Siria
06 febbraio 2015
archeologia
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE RAGGHIANTI
Lucca, Via San Micheletto, 3, (Lucca)
Lucca, Via San Micheletto, 3, (Lucca)
Orario di apertura
ore 17
Vernissage
6 Febbraio 2015, ore 17
Autore