Venerdì 18 dicembre 2009, alle ore 18,30, presso lo spazio SALEDIL Living PRIMA, in Via Irno 207, a Salerno, sarà inaugurata la mostra La Vera Croce - Nuovi Segni del Contemporaneo, curata da Marco Alfano e Ferdinando Basile.

La mostra propone opere di Arturo Barbarisi, Ferdinando Basile, Mariagrazia Cappetti, Giovanni Cavaliere, Antonio Cervasio, Federica D’Ambrosio, Gianni De Caro, Lucio Liguori, Pietro Lista, Ugo Marano, Alessandro Mautone, Eliana Petrizzi, Antonio Petti, Vincenzo Ruocco, Sergio Vecchio.

All’inaugurazione interverranno l’On. Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno, e l’Avv. Salvatore Memoli, Consigliere della Provincia di Salerno.

La mostra, nelle intenzioni di Carmine Nobile, sarà inoltre l’occasione per destinare parte del ricavato della vendita delle opere esposte all’Associazione Onlus EFFATÀ per la costruzione di un asilo a favore dei bambini sordomuti in Burundi, gestito dalle suore di San Filippo Smaldone.

La Vera Croce. Nuovi Segni del Contemporaneo è una mostra, promossa da Carmine Nobile, che si dispiega nei locali del nuovo spazio espositivo di SALEDIL Living PRIMA, in via Irno 207, a Salerno, seguendo un percorso eterogeneo che vede sensibilità diverse e differenti linguaggi dell’arte contemporanea (dalla pittura al disegno, dalla fotografia alla ceramica d’arte) misurarsi con la necessità di rappresentare il segno, o meglio, il significato della Croce.

La Vera Croce. Nuovi segni del contemporaneo è una mostra che, senza pretese di verità, prova a comprendere il problema degli artisti di come rappresentare la Croce, un simbolo fondamentale per la coscienza occidentale ed europea. Il tema proposto ha trovato sensibili gli artisti coinvolti in questa mostra, che hanno accolto l’invito di confrontarsi con un’iconografia ancora viva, nei termini di una coscienza “laica”, altri riferendo la propria ispirazione alla tradizione cristiana.

“Non bisognerebbe dimenticare che la Croce – spiega Marco Alfano nel saggio al catalogo – rappresenta un segno antichissimo, diffuso in tutte le culture per indicare la connessione tra la dimensione verticale della trascendenza e quella orizzontale dell’essere. Questo segno di “universale armonia” subisce con il cristianesimo una violenta trasformazione: al centro della croce, infatti, appare il Crocifisso, in carne e ossa, nel momento in cui subisce il supplizio più infame, che tuttavia è segno di una relazione “intima” dell’uomo con Dio. In effetti, alla base della arte occidentale c’è la meditazione sul segno della croce; la stessa origine della creazione artistica è metafora in termini linguistici del mistero dell’Incarnazione”.

In occasione della mostra, sarà pubblicato un catalogo, che presenta una prefazione di Salvatore Memoli, Consigliere Provinciale, ed un testo critico di Marco Alfano, oltre alle illustrazioni a colori di tutte le opere esposte.