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L’arte che parla contemporaneo
Collettiva per i vent’anni della Galleria di Giuseppe Benvenuto
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Compiere venti anni e non sentirli. Una galleria
artisticamente fresca e sempre sul pezzo, tanti successi e
vittorie morali per il direttore artistico Giuseppe
Benvenuto. Un ventennio di solida attività sempre nella
stessa sede, la storica in viale Michelangelo 65.
La galleria più longeva di Foggia dice con orgoglio
Benvenuto, un’esperienza unica sul territorio. Tante
attività che sono state svolte puntando sulla sola capacità
e sulla creatività unita alla sana ostinazione di Giuseppe
Benvenuto.
Tra le tante mostre fatte abbiamo Annigoni, Corpora,
Piacesi, Moreni, Terruso, Borghese, Festa, Fiume, Guttuso,
Faccincani, Accardi, Amadio, Lodola, Nespolo, Norberto, Procopio, Donzelli e tanti altri.
Queste alcune tra le tante opere che hanno trovato ospitalità alla Contemporanea dove si avverte
un attraversamento, un passaggio fisico e ideale contro la rarefazione spirituale dell’oggi, così un
evento fatto e costruito su Foggia abbatte le barriere nell’esposizione che dal 14 ottobre al 20
novembre offre opere uniche di Accardi, Alinari, Amadio, Angeli, Annigoni Berlingeri, Borghese,
Cesetti, Cascella, Corpora, Crippa, Cucchi, Dessi, Donzelli, Dorazio, Faccincani, Fiume, Guttuso,
Kounellis, Kostabi, Lodola, Maccari, Morandi, Nativi, Nespolo, Norberto, Pinelli, Perilli, Pizzi
Cannella, Pignatelli, Procopio, Salvo, Schifano, Sironi, Turcato e tanti altri...
Tutto il novecento ci parla attraverso questi autori, dice
Giuseppe Marrone, filosofo, si alternano lucidamente lungo la
direttiva e gli stilemi di un linguaggio declinato secondo
l’esigenza di un mondo nella semantica e nel gioco di una
rinnovata esigenza spirituale.
Una grandissima opportunità per Foggia e il mondo dell’arte è
stata e continuerà ad essere la “Contemporanea galleria d’arte”
che dal 1997 lavora instancabilmente per e con il territorio.
L’impegno culturale è la mission di una realtà artistica, non un
semplice episodio foggiano, ma una straordinaria esperienza
per il fruitore dell’arte e per l’avventore nella realizzazione
estetica.
Tutto un mondo che parla, vivo, questa è l’arte, alla
Contemporanea lo sappiamo da venti anni.
Giuseppe Marrone, dottore in filosofia, filosofo e critico d’arte
Nella collettiva che si inaugurerà a Foggia il prossimo
14 ottobre presso la Galleria d’Arte Contemporanea
di Giuseppe Benvenuto è come se scorresse tutta la
storia oltre che un crogiuolo di stili sempre sapiente
e accurato. L’immagine che salta subito all’occhio,
metaforicamente, può rimandarci ad un compendio
di storia dell’arte contemporanea laddove ogni
pagina patinata conserva le bellezze indiscusse
dell’immortalità e dell’infinito.
Il viaggio può partire dalle dolci e apparentemente struggenti matite di
Morandi, altalenanti in una vita fatta di un percorso artistico modulare
e profondamente innovativo tanto da accrescere l’interesse del
visitatore, colpito da quei semplici segni ricchi di significato e di eventi
che partono dal futurismo e ci portano alla pittura metafisica ovvero al
cubismo, in una interpretazione prettamente personale che non
tralascia il messaggio tradizionale e classico.
La vera ricchezza di una esposizione, però, è la forza e il coraggio con cui
si riesce a mescolare il tono e la cifra stilistica di artisti apparentemente
diversi ma uniti da un trait d’union che li lega in un gioco appassionato.
Ed è proprio in quel gioco appassionato - che è soprattutto
messaggio di immortalità e di grandezza - che si staglia una
enigmatica e aggressiva lava etnea in un’opera guttusiana
nella quale il rosso – cifra cromatica dell’autore – non è
solo firma ma forza dirompente. Le tre figure riportano il
Maestro siciliano ai suoi luoghi natii e alla voglia di
rimanerne inghiottito nonostante la stabile permanenza
romana. La lava, dunque, diviene fonte di inquietudine e
movimento, cambiamento, modifica dello stile di vita che
fa pieno contrasto con la semplicità delle tre figure scure
e prive di particolari.
Pertanto, seguiamo il gusto del colore per abbandonarci
alla vivacità e alla luminosità di un paesaggio di Mario
Schifano. Una immagine quasi onirica fatta di vallate
intervallate da nuvole dolci e un po’ svampite in netto contrasto con una vita dissennata e avaloriale
che, forse, costituisce la più preziosa fonte di ispirazione allorquando accompagna l’artista nel luogo
ove vorrebbe essere, fatto di serenità e pace. Ed è sempre seguendo la messaggistica del colore che
Piero Dorazio ci ammalia con predominanti fondi monocromi privi di spigolosità e astrusità ma
squarciati da figure lineari che riportano alla natura ribelle e profondamente raminga di un artista
che ha vissuto lasciando la più forte impronta all’astrattismo italiano del Novecento.
Ma, spesso, la produzione artistica abbandona il magnetismo del colore per concedersi a
rappresentazioni meste, basculanti tra il triste ed il sognante, tra il corrucciato e l’estasiato. Una
raffigurazione della donna che in Omar Galliani è spesso sogno e desiderio ma anche vita quotidiana,
capelli raccolti, abiti chiaroscuri che fanno risaltare marchi e timbri esperienziali che colgono
l’unicità di ogni soggetto rispetto alla vita.
Ogni evento organizzato dalla Galleria
d’Arte Benvenuto è un viaggio nel
mondo dei desideri e dei sogni, senza
tralasciare il marasma dei giorni
correnti. Dal 14 ottobre 2017 si potrà
vivere un cammino variegato ma
prezioso attraverso un percorso ricco di
strumenti e armi: per chi volesse può
immaginare la emblematica e mitica
locomotiva di Pignatelli, mezzo atto a
condurci ad un appagamento sensoriale
alla velocità che vogliamo e secondo i
percorsi che scegliamo.
Avv. Gianfranco TERZO
artisticamente fresca e sempre sul pezzo, tanti successi e
vittorie morali per il direttore artistico Giuseppe
Benvenuto. Un ventennio di solida attività sempre nella
stessa sede, la storica in viale Michelangelo 65.
La galleria più longeva di Foggia dice con orgoglio
Benvenuto, un’esperienza unica sul territorio. Tante
attività che sono state svolte puntando sulla sola capacità
e sulla creatività unita alla sana ostinazione di Giuseppe
Benvenuto.
Tra le tante mostre fatte abbiamo Annigoni, Corpora,
Piacesi, Moreni, Terruso, Borghese, Festa, Fiume, Guttuso,
Faccincani, Accardi, Amadio, Lodola, Nespolo, Norberto, Procopio, Donzelli e tanti altri.
Queste alcune tra le tante opere che hanno trovato ospitalità alla Contemporanea dove si avverte
un attraversamento, un passaggio fisico e ideale contro la rarefazione spirituale dell’oggi, così un
evento fatto e costruito su Foggia abbatte le barriere nell’esposizione che dal 14 ottobre al 20
novembre offre opere uniche di Accardi, Alinari, Amadio, Angeli, Annigoni Berlingeri, Borghese,
Cesetti, Cascella, Corpora, Crippa, Cucchi, Dessi, Donzelli, Dorazio, Faccincani, Fiume, Guttuso,
Kounellis, Kostabi, Lodola, Maccari, Morandi, Nativi, Nespolo, Norberto, Pinelli, Perilli, Pizzi
Cannella, Pignatelli, Procopio, Salvo, Schifano, Sironi, Turcato e tanti altri...
Tutto il novecento ci parla attraverso questi autori, dice
Giuseppe Marrone, filosofo, si alternano lucidamente lungo la
direttiva e gli stilemi di un linguaggio declinato secondo
l’esigenza di un mondo nella semantica e nel gioco di una
rinnovata esigenza spirituale.
Una grandissima opportunità per Foggia e il mondo dell’arte è
stata e continuerà ad essere la “Contemporanea galleria d’arte”
che dal 1997 lavora instancabilmente per e con il territorio.
L’impegno culturale è la mission di una realtà artistica, non un
semplice episodio foggiano, ma una straordinaria esperienza
per il fruitore dell’arte e per l’avventore nella realizzazione
estetica.
Tutto un mondo che parla, vivo, questa è l’arte, alla
Contemporanea lo sappiamo da venti anni.
Giuseppe Marrone, dottore in filosofia, filosofo e critico d’arte
Nella collettiva che si inaugurerà a Foggia il prossimo
14 ottobre presso la Galleria d’Arte Contemporanea
di Giuseppe Benvenuto è come se scorresse tutta la
storia oltre che un crogiuolo di stili sempre sapiente
e accurato. L’immagine che salta subito all’occhio,
metaforicamente, può rimandarci ad un compendio
di storia dell’arte contemporanea laddove ogni
pagina patinata conserva le bellezze indiscusse
dell’immortalità e dell’infinito.
Il viaggio può partire dalle dolci e apparentemente struggenti matite di
Morandi, altalenanti in una vita fatta di un percorso artistico modulare
e profondamente innovativo tanto da accrescere l’interesse del
visitatore, colpito da quei semplici segni ricchi di significato e di eventi
che partono dal futurismo e ci portano alla pittura metafisica ovvero al
cubismo, in una interpretazione prettamente personale che non
tralascia il messaggio tradizionale e classico.
La vera ricchezza di una esposizione, però, è la forza e il coraggio con cui
si riesce a mescolare il tono e la cifra stilistica di artisti apparentemente
diversi ma uniti da un trait d’union che li lega in un gioco appassionato.
Ed è proprio in quel gioco appassionato - che è soprattutto
messaggio di immortalità e di grandezza - che si staglia una
enigmatica e aggressiva lava etnea in un’opera guttusiana
nella quale il rosso – cifra cromatica dell’autore – non è
solo firma ma forza dirompente. Le tre figure riportano il
Maestro siciliano ai suoi luoghi natii e alla voglia di
rimanerne inghiottito nonostante la stabile permanenza
romana. La lava, dunque, diviene fonte di inquietudine e
movimento, cambiamento, modifica dello stile di vita che
fa pieno contrasto con la semplicità delle tre figure scure
e prive di particolari.
Pertanto, seguiamo il gusto del colore per abbandonarci
alla vivacità e alla luminosità di un paesaggio di Mario
Schifano. Una immagine quasi onirica fatta di vallate
intervallate da nuvole dolci e un po’ svampite in netto contrasto con una vita dissennata e avaloriale
che, forse, costituisce la più preziosa fonte di ispirazione allorquando accompagna l’artista nel luogo
ove vorrebbe essere, fatto di serenità e pace. Ed è sempre seguendo la messaggistica del colore che
Piero Dorazio ci ammalia con predominanti fondi monocromi privi di spigolosità e astrusità ma
squarciati da figure lineari che riportano alla natura ribelle e profondamente raminga di un artista
che ha vissuto lasciando la più forte impronta all’astrattismo italiano del Novecento.
Ma, spesso, la produzione artistica abbandona il magnetismo del colore per concedersi a
rappresentazioni meste, basculanti tra il triste ed il sognante, tra il corrucciato e l’estasiato. Una
raffigurazione della donna che in Omar Galliani è spesso sogno e desiderio ma anche vita quotidiana,
capelli raccolti, abiti chiaroscuri che fanno risaltare marchi e timbri esperienziali che colgono
l’unicità di ogni soggetto rispetto alla vita.
Ogni evento organizzato dalla Galleria
d’Arte Benvenuto è un viaggio nel
mondo dei desideri e dei sogni, senza
tralasciare il marasma dei giorni
correnti. Dal 14 ottobre 2017 si potrà
vivere un cammino variegato ma
prezioso attraverso un percorso ricco di
strumenti e armi: per chi volesse può
immaginare la emblematica e mitica
locomotiva di Pignatelli, mezzo atto a
condurci ad un appagamento sensoriale
alla velocità che vogliamo e secondo i
percorsi che scegliamo.
Avv. Gianfranco TERZO
14
ottobre 2017
L’arte che parla contemporaneo
Dal 14 ottobre al 20 novembre 2017
arte contemporanea
Location
CONTEMPORANEA GALLERIA D’ARTE
Foggia, Viale Michelangelo, 65, (Foggia)
Foggia, Viale Michelangelo, 65, (Foggia)
Vernissage
14 Ottobre 2017, ore 11
Curatore