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L’Arte Contemporanea nelle antiche dimore 2009
26. Rassegna
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PRESENTAZIONE DEL CATALOGO MAZZOTTA
CHE CORREDA LA 26A RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA DEL CICLO
Giulia Sillato è l’autore:
1. del Progetto “L’Arte Contemporanea nelle antiche dimore” ©1994
2. della strutturazione del Catalogo
3. del saggio storico, relativo al monumento ospitante
4. della selezione artistica contemporanea e relativa bibliografia
5. della realizzazione di ciascuna Edizione
Questo non è solo un catalogo d’Arte Contemporanea, sulle cui pagine scorrono in sequenza le
opere esposte in mostra con le doverose informazioni sugli artisti, ma anche un libro d’arte che
tratta in primo luogo il profilo storico-architettonico del monumento ospitante la mostra. Alla
base di ogni saggio vi è un lavoro di ricerca che dura mesi, poiché l’autore, nell’elaborazione di
eventuali nuove tesi, si avvale comunque della bibliografia esistente e della consulenza degli
esperti del luogo per dare avvio ad una trattazione che si ponga innovativa nei contenuti e nelle
immagini, curate, queste, dal fotografo d’arte Carlo Bruschieri, il quale a sua volta può esibire
in curriculum collaborazioni con case editrici di chiara fama.
Nel caso di Palazzo Bonacossa in Foro Bonaparte l’autore ha dovuto interamente costruire lo
sviluppo dell’argomento, poiché su quel palazzo, che sta di fronte al Castello Sforzesco, non
esisteva alcuna documentazione, fatta eccezione per alcune generiche notizie. È pur vero che il
Foro Bonaparte è stato oggetto di disamine plurime da parte di studiosi e ricercatori, tutte
rientranti nella bibliografia ufficiale, ma dei singoli palazzi che ne compongono l’assetto
urbanistico non vi è molto; soprattutto scarseggiano dati su quegli architetti ingegneri che, pur
partecipando a questa impresa edilizia di fine secolo XIX, per il fatto di essere comunque
rimasti al di fuori della cosiddetta “grande” committenza, non hanno meritato grande fama
storica. L’archivio di famiglia non è venuto fuori e questo ha reso l’indagine molto più difficile,
poiché prezioso sarebbe stato il suo contributo alla conoscenza delle numerose maestranze
intervenute alla costruzione e alla decorazione dell’intero fabbricato: un “percorso al buio”
quello dell’autore, sorretto solamente dalle personali conoscenze in ambito storico-artistico. La
breve consulenza con Rosanna Pavoni, che ha diretto per molti anni la Casa Museo Bagatti
Valsecchi, l’ha portata su una strada costruttiva, quindi utile, ma, in assenza degli elementi
ricercati, questi sono stati ricostruiti in linea d’ipotesi. La consulenza, altresì, con Amedeo
Bellini, professore ordinario di Restauro al Politecnico di Milano, ha fatto significativa luce su
alcuni restauri ottocenteschi del Castello Sforzesco, opera di Luca Beltrami, che l’autore ha
messo in relazione con la progettualità di Palazzo Bonacossa, l’unico fabbricato in Foro
Bonaparte che legge come modello il Castello Sforzesco.
Il palazzo ospita in parte il Museo d’Arte e Scienza, anch’esso oggetto dell’analisi dell’autore,
trattandosi di una realtà espositiva, a carattere mistilineo, che trae origine da una cultura
museale di tipo didattico-analitico, non molto frequente in Italia; maggiormente avvertita
invece nei paesi di lingua tedesca, da cui appunto il fondatore, Gottfried Matthaes, proviene.
Ne sono state quindi considerate le origini in Dresda, terra d’avanguardia agli inizi del
Novecento, da una scuola di pittura che ha seguito uno sviluppo autonomo rispetto al
processo di unificazione delle scuole d’arte nella storica Bauhaus, mantenendo essa complete
ed integre, a fini didattici, le collezioni africane, di proprietà della famiglia Matthaes, nelle quali
piuttosto si ravvedono le mode, le passioni e le tendenze che stavano motivando le prime
rivoluzioni artistiche del secolo XX. Accanto a questo percorso “extraeuropeo” una serie di
laboratori scientifici per l’accertamento di autenticità degli oggetti d’Arte e più di una sala
dedicata all’esame didattico dei capolavori della Storia dell’Arte, tra cui Leonardo da Vinci,
artifex prediletto degli Sforza, completano il volto sfaccettato di questo insolito Museo.
Segue la sequenza fotografica delle opere d’Arte Contemporanea, di cui sono autori personaggi
della Contemporaneità che vivono pienamente la dimensione dell’Arte, ad essa applicandosi
quotidianamente. Tutti hanno trovato il proprio equilibrio creativo in espressioni astrattoinformali,
in cui l’autore riconosce un flusso, continuo e ininterrotto, di potenziale espressivo
che si pone al di là delle mode, delle correnti e delle scelte museali. Tutti rigorosamente di
buona fattura e qualità – tra di essi qualcuno di fama storica – gli artisti presenti in questa e
altre Edizioni rappresentano l’eredità contemporanea italiana dell’Arte del Passato. L’autore ha
volutamente scelto di orientarsi verso espressioni artistiche nazionali seguendo una personale
teoria secondo cui, in Italia più che in altri paesi europei, Antico e Moderno interagiscono a
livelli consci. Nel nostro paese, infatti, l’influsso sul linguaggio artistico nazionale delle correnti
europee del Novecento si è manifestato tardi e non ha prodotto un naturale processo di
crescita: valicato l’argine delle due guerre, ha conosciuto picchi immediati di ascesa negli anni
Cinquanta, Sessanta e Settanta per poi ricadere su esempi di produzione molto modesta e ciò
spiegherebbe in parte l’attenzione rivolta a performance straniere. Ma nel frattempo la
creatività di degni maestri italiani ha ripreso a muoversi e, direbbe l’autore, secondo direttrici
ispirative assolutamente in linea con i tempi, ma altrettanto in dissonanza con il drammatico
scenario della recessione economica.
Questa, dunque, vuole essere una piacevole soluzione culturale per divulgare non solo i
lineamenti di un monumento storico, ma anche per sottoporre all’attenzione del pubblico
aspetti d’Arte Italiana Contemporanea che, secondo l’autore, sono meritevoli di essere valutati.
Il volume si chiude con l’excursus biografico-critico degli artisti e con il percorso monumentale
delle 25 Rassegne finora celebrate, portando la firma editoriale di una Casa Editrice di classe e
sempre vicina alle vicende dell’Arte Contemporanea: Gabriele Mazzotta Editore
CHE CORREDA LA 26A RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA DEL CICLO
Giulia Sillato è l’autore:
1. del Progetto “L’Arte Contemporanea nelle antiche dimore” ©1994
2. della strutturazione del Catalogo
3. del saggio storico, relativo al monumento ospitante
4. della selezione artistica contemporanea e relativa bibliografia
5. della realizzazione di ciascuna Edizione
Questo non è solo un catalogo d’Arte Contemporanea, sulle cui pagine scorrono in sequenza le
opere esposte in mostra con le doverose informazioni sugli artisti, ma anche un libro d’arte che
tratta in primo luogo il profilo storico-architettonico del monumento ospitante la mostra. Alla
base di ogni saggio vi è un lavoro di ricerca che dura mesi, poiché l’autore, nell’elaborazione di
eventuali nuove tesi, si avvale comunque della bibliografia esistente e della consulenza degli
esperti del luogo per dare avvio ad una trattazione che si ponga innovativa nei contenuti e nelle
immagini, curate, queste, dal fotografo d’arte Carlo Bruschieri, il quale a sua volta può esibire
in curriculum collaborazioni con case editrici di chiara fama.
Nel caso di Palazzo Bonacossa in Foro Bonaparte l’autore ha dovuto interamente costruire lo
sviluppo dell’argomento, poiché su quel palazzo, che sta di fronte al Castello Sforzesco, non
esisteva alcuna documentazione, fatta eccezione per alcune generiche notizie. È pur vero che il
Foro Bonaparte è stato oggetto di disamine plurime da parte di studiosi e ricercatori, tutte
rientranti nella bibliografia ufficiale, ma dei singoli palazzi che ne compongono l’assetto
urbanistico non vi è molto; soprattutto scarseggiano dati su quegli architetti ingegneri che, pur
partecipando a questa impresa edilizia di fine secolo XIX, per il fatto di essere comunque
rimasti al di fuori della cosiddetta “grande” committenza, non hanno meritato grande fama
storica. L’archivio di famiglia non è venuto fuori e questo ha reso l’indagine molto più difficile,
poiché prezioso sarebbe stato il suo contributo alla conoscenza delle numerose maestranze
intervenute alla costruzione e alla decorazione dell’intero fabbricato: un “percorso al buio”
quello dell’autore, sorretto solamente dalle personali conoscenze in ambito storico-artistico. La
breve consulenza con Rosanna Pavoni, che ha diretto per molti anni la Casa Museo Bagatti
Valsecchi, l’ha portata su una strada costruttiva, quindi utile, ma, in assenza degli elementi
ricercati, questi sono stati ricostruiti in linea d’ipotesi. La consulenza, altresì, con Amedeo
Bellini, professore ordinario di Restauro al Politecnico di Milano, ha fatto significativa luce su
alcuni restauri ottocenteschi del Castello Sforzesco, opera di Luca Beltrami, che l’autore ha
messo in relazione con la progettualità di Palazzo Bonacossa, l’unico fabbricato in Foro
Bonaparte che legge come modello il Castello Sforzesco.
Il palazzo ospita in parte il Museo d’Arte e Scienza, anch’esso oggetto dell’analisi dell’autore,
trattandosi di una realtà espositiva, a carattere mistilineo, che trae origine da una cultura
museale di tipo didattico-analitico, non molto frequente in Italia; maggiormente avvertita
invece nei paesi di lingua tedesca, da cui appunto il fondatore, Gottfried Matthaes, proviene.
Ne sono state quindi considerate le origini in Dresda, terra d’avanguardia agli inizi del
Novecento, da una scuola di pittura che ha seguito uno sviluppo autonomo rispetto al
processo di unificazione delle scuole d’arte nella storica Bauhaus, mantenendo essa complete
ed integre, a fini didattici, le collezioni africane, di proprietà della famiglia Matthaes, nelle quali
piuttosto si ravvedono le mode, le passioni e le tendenze che stavano motivando le prime
rivoluzioni artistiche del secolo XX. Accanto a questo percorso “extraeuropeo” una serie di
laboratori scientifici per l’accertamento di autenticità degli oggetti d’Arte e più di una sala
dedicata all’esame didattico dei capolavori della Storia dell’Arte, tra cui Leonardo da Vinci,
artifex prediletto degli Sforza, completano il volto sfaccettato di questo insolito Museo.
Segue la sequenza fotografica delle opere d’Arte Contemporanea, di cui sono autori personaggi
della Contemporaneità che vivono pienamente la dimensione dell’Arte, ad essa applicandosi
quotidianamente. Tutti hanno trovato il proprio equilibrio creativo in espressioni astrattoinformali,
in cui l’autore riconosce un flusso, continuo e ininterrotto, di potenziale espressivo
che si pone al di là delle mode, delle correnti e delle scelte museali. Tutti rigorosamente di
buona fattura e qualità – tra di essi qualcuno di fama storica – gli artisti presenti in questa e
altre Edizioni rappresentano l’eredità contemporanea italiana dell’Arte del Passato. L’autore ha
volutamente scelto di orientarsi verso espressioni artistiche nazionali seguendo una personale
teoria secondo cui, in Italia più che in altri paesi europei, Antico e Moderno interagiscono a
livelli consci. Nel nostro paese, infatti, l’influsso sul linguaggio artistico nazionale delle correnti
europee del Novecento si è manifestato tardi e non ha prodotto un naturale processo di
crescita: valicato l’argine delle due guerre, ha conosciuto picchi immediati di ascesa negli anni
Cinquanta, Sessanta e Settanta per poi ricadere su esempi di produzione molto modesta e ciò
spiegherebbe in parte l’attenzione rivolta a performance straniere. Ma nel frattempo la
creatività di degni maestri italiani ha ripreso a muoversi e, direbbe l’autore, secondo direttrici
ispirative assolutamente in linea con i tempi, ma altrettanto in dissonanza con il drammatico
scenario della recessione economica.
Questa, dunque, vuole essere una piacevole soluzione culturale per divulgare non solo i
lineamenti di un monumento storico, ma anche per sottoporre all’attenzione del pubblico
aspetti d’Arte Italiana Contemporanea che, secondo l’autore, sono meritevoli di essere valutati.
Il volume si chiude con l’excursus biografico-critico degli artisti e con il percorso monumentale
delle 25 Rassegne finora celebrate, portando la firma editoriale di una Casa Editrice di classe e
sempre vicina alle vicende dell’Arte Contemporanea: Gabriele Mazzotta Editore
12
novembre 2009
L’Arte Contemporanea nelle antiche dimore 2009
Dal 12 novembre all'undici dicembre 2009
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
MAS – MUSEO D’ARTE E SCIENZA
Milano, Via Quintino Sella, 4, (Milano)
Milano, Via Quintino Sella, 4, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, 10 – 18
Editore
MAZZOTTA