A seguito della chiusura di musei, teatri e cinema per il decreto anti-covid19, l’IkiGai Art Gallery ha ideato, grazie alla collaborazione di sei artisti, il progetto espositivo “L’arte reclusa”. Il livello culturale di un popolo si basa su quanto questo sappia dare il giusto spazio e riconoscimento alla creatività, strumento utile alla sensibilizzazione delle masse. Da troppo tempo in Italia musei, teatri e gallerie d’arte sono trattate come ruota di scorta dell’economia e non come gancio traino di rilancio di uno dei Paesi che vanta la percentuale maggiore di patrimonio culturale. Questa ambiziosa mostra ha come obiettivo principale proprio quello di dimostrare l’utilità della bellezza in un momento come questo. La fiducia dei sei artisti, che rivestiranno con il loro talento le pareti dell’IkiGai Art Gallery, verso tale aspirazione è la dimostrazione di quanto la cultura sia il bene di sopravvivenza per eccellenza. Un allestimento ricco di tecniche e tematiche diverse ma tutte con lo stesso scopo, istruire il visitatore alla percezione di una realtà che non può essere reclusa per il suo fondamentale impatto emotivo e curativo. Per dare maggior concretezza a tutto questo, parte del ricavato della mostra sarà devoluto ai reparti destinati alla cura del covid-19 dell’Ospedale Spallanzani. Una tangibile chiarificazione di quanto l’arte possa creare, trasmettere ed essere utile. Il pubblico potrà ammirare l’esclusiva collezione di luminose opere a pastelli di Giovanni Bonfiglio, lasciarsi trascinare dai pastosi vortici di intensità cromatica di Gianmaria D’Andrea (alias Giandanix) e dall’eleganza segnica della nuova produzione di Nadia Dao. Proseguirà con le irriverenti e provocatorie creazioni di Saverio Galano, per poi affascinarsi nel descrittivismo di Francesca Ori e concludere con una passeggiata tra le soffuse e avvolgenti nature di Paolo Scafetti.