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Laura Croce – Ground 0. La realtà distorta dell’119
Sette gli scatti protagonisti di questa mostra, che propone un percorso visivo e simbolico nel sito della tragedia, ora cantiere a cielo aperto della nuova Freedom Tower, cui gli USA hanno affidato il difficile compito di cicatrizzare il cuore ferito del World Trade Center a Manhattan
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione del decennale del crollo delle Torri Gemelle di New York,
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea (via del Boschetto 117, Rione Monti) celebra
la ricorrenza ospitando la personale fotografica di Laura Croce dal titolo "Ground 0 - La
realtà distorta dell'119". Sette gli scatti protagonisti di questa mostra, che propone un
percorso visivo e simbolico nel sito della tragedia, ora cantiere a cielo aperto della nuova
Freedom Tower, cui gli USA hanno affidato il difficile compito di cicatrizzare il cuore
ferito del World Trade Center a Manhattan. Ma è davvero possibile riempire un vuoto così
profondo? Questo è l'interrogativo al centro di quello che si presenta come un progetto a
metà tra reportage e fine art, dove le grate che circondano il cantiere diventano lo strumento
per visualizzare attraverso la macchina fotografica una realtà ormai deformata e di difficile decifrazione.
La mostra si inaugurerà il 9 settembre, a ridosso della ricorrenza, e resterà ospite di
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea fino al 24 dello stesso mese.
NOTE DELL'AUTORE
Uno spazio vuoto, un’assenza agghiacciante. Al centro, le ossa di un cantiere che cerca di
costruire un futuro; tutto intorno una gabbia di memoria che tiene imprigionato il passato e
distorce il presente. Questo è Ground 0, dove migliaia di persone arrivano senza sosta per
contemplare attraverso le reti protettive le macerie di un mondo ormai totalmente trasfigurato.
Il sogno americano si prostra alla paura, la vocazione internazionale si ritorce nell’isolamento, la grandezza si mette a servizio del terrore. Quella che si offre alla vista, è una realtà deformata che ha perso contorni e intelligibilità. Il ruolo dell’obiettivo è di mettere a fuoco il suo carattere intrinsecamente sfocato, dove restano solo tracce di un’umanità solitaria e confusa che non riesce a trovare la strada di ritorno verso se stessa.
Lì, dove giorno dopo giorno si eleva la Freedom Tower, le reti protettive intorno al cantiere
sfumano le linee del paesaggio e di tutto ciò che lo abita, dalle macchine alle bandiere e
allo skyline, permettendo alla fotografia di cogliere ciò che l’occhio è impossibilitato a
vedere: la mancanza di contorni e di compiutezza di quello che appare come il non-luogo per
eccellenza della civiltà contemporanea. Una distorsione ottica percepibile solo attraverso il
filtro dell’arte, e che rimanda alla più ampia distorsione simbolica di un immaginario, quello
di New York e della sua potenza, ormai irrimediabilmente segnato dall’11/09.
A dieci anni dal tragico evento, il sito delle Torri Gemelle è ancora una ferita aperta
all’interno della Storia e di una cultura che non sa come riempire quel vuoto di senso se
non riproducendo ciecamente se stessa. Un altro grattacielo, un’altra torre in un impero che
vorrebbe celebrare la propria rinascita, ma che di fronte allo sguardo attento dell’obiettivo
scopre i suoi profili tremuli, la sua decadenza. E mentre i novelli pellegrini della tragedia
osservano dall’alto la nascita di un monumento stanco alla Libertà, la barriera metallica del
cantiere svela alla fotografia una vista ben diversa, che rifiuta i fuochi fatui della Grandeur per mostrare invece il volto malinconico, sfinito e deformato della Grande Mela e di quei tratti che fino a un decennio fa ne connotavano la gloria indiscutibile e indiscussa.
CURRICULUM ARTISTICO di LAURA CROCE
Laura Croce nasce a Roma, classe 1984. Lavora abitualmente come giornalista e critica
cinematografica, ma opera nel campo della fotografia dal 2006, anno in cui partecipa al
concorso fotografico 'Leggermente fuori sede', organizzato dall’Università Luiss Guido Carli,
e riceve una segnalazione di merito per la foto Riflessi di storia.
Ad aprile 2007 partecipa al workshop di fotografia tenuto presso lo stesso ateneo dal
Maestro Franco Fontana, e in autunno la sua fotografia Lo specchio opaco della memoria
riceve un’altra menzione speciale alla nuova edizione del concorso fotografico indetto
dall’Università capitolina.
A novembre 2008 partecipa poi alla Maratona Fotografica Fnac e uno dei suoi scatti viene
selezionato per l'esposizione tenutasi a dicembre dello stesso anno nel punto vendita Fnac
della galleria commerciale Porta di Roma.
La sua naturale curiosità verso i simbolismi nascosti della realtà quotidiana, soprattutto quella di stampo urbano, la porta dunque a unire foto d’arte e reportage nella sua prima personale
Lo sguardo errante, ospitata a maggio 2009 presso l'Associazione culturale Tirabouchon, a
Roma. Nello stesso periodo partecipa inoltre alla collettiva FOTOX1000 ospitata presso la
Galleria Sala 1 di Roma e parte del circuito di Fotografia. Festival Internazionale di Roma
2009, mentre la foto Lo specchio dell’anima errante (The mirror of the wandering soul) è
mostrata al New York Photo Festival nella sezione 'All Photographers Now!'.
Tra l’estate del 2009 e i primi mesi del 2010 partecipa con le sue foto a diverse incursioni
artistiche metropolitane: dalla collettiva organizzata allo Strike The Street da AAA -
AdunanzAutogestitArtisti, al nuovo fenomeno della Park Art (di cui si sono occupati organi di
informazione italiani come Repubblica, TG3, Corriere della Sera, e internazionali, compreso
Canal + in Francia). Nel 2010 lavora come fotografa di scena sul set del film The same love
(produzione Media Group) e viene ospitata dalla seconda edizione di FOTOX1000, sempre
nell’ambito del Festival capitolino di fotografia.
Nel 2011 continua l’attività sul set con le foto scattate per il cortometraggio Tramonto, di
Roberto Urbani, e per il corso di trucco della Make Up Academy di Stefano Fava. A luglio
2011 partecipa inoltre al Toscana Foto Festival con il progetto fotografico Oggettivamente,
realizzato a quattro mani (e due obiettivi) con Francesco Amorosino all’interno del progetto
Park Art, che riceve una menzione speciale da parte della Giuria del Premio Epson Le Logge
2011.
Con la serie fotografica Ground 0 – La realtà distorta dell’119 recupera la propria ricerca sui
simbolismi urbani, elevando il discorso estetico sulle significazioni nascoste negli elementi
dell’esperienza quotidiana attraverso una riflessione visiva e timica sulle immagini di uno dei luoghi più cruciali della Storia mondiale recente.
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea
Se si parla di spazi alternativi a Roma, gestiti da giovani intraprendenti e pieni di iniziative,
passeggiando tra i vicoli del Rione Monti, si incontra ASHANTI®GALLERIA|arte
contemporanea. In uno spazio a livello stradale, “climatizzato” da un sottofondo musicale, in armonia con manifatture artigianali di origine europea e asiatica, il proprietario, Raffaele Cinzio (classe 1971) ex Presidente Giovani Imprenditori Confartigianato Imprese Lazio, ha trasformato ashanti® in una maison dell’arte. ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea
è sia una galleria d’arte privata che una jewels factory, nata secondo il gusto eclettico del
proprietario che si occupa della selezione degli OreficiDesigner e dei gioielli, un’officina
dalla temperatura instabile, arredata in modo minimale, tanto da dare spazio allo spirito
di ricerca nel mondo della giovane arte plastica, visiva e musicale. Attraverso uno spirito
di promozione a più livelli, gli ingredienti di questo loop creativo sono essenzialmente in
continua evoluzione. Gli artisti della ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea sono dei
maestri d’arte, basta citare: Antonella Cappuccio Muccino, Andrea Lelario, Teresa Coratella,
Athos Collura, Marco Petrella, Andrea Pacanowski, Laura Croce, Chiara Abbaticchio,
Dariush Radpour. All’interno della galleria è presente il laboratorio di ashanti®jewels dove
l’orefice Raffaele Cinzio dà vita alle sue creazioni, presenti in corner nei bookshop dei musei di Roma e in vari punti vendita in Italia e all’estero.
L’obiettivo è coraggioso, semplice ed efficace: la scelta e il gusto del pubblico sono il perno
sul quale gira la giusta destinazione di un lavoro artistico, la sua vendita e il suo termometro di ricerca, il polo di intermediazione diventa una galleria sui generis, aperta a proposte che mettano in discussione il potere di acquisto di un mercato (reale) che sostenga i giovani. L’invito è aperto a tutti coloro che vogliano far visita ad ashanti® galleria con “orgoglio creativo e senza pregiudizi”, con spirito libero e insanabile curiosità, cercando di dilatare l’interesse da osservatore e amplificare i sensi al piacere dell’arte. ( a cura di P. D’Andrea)
Gli ashanti®jewels del Jewellery Design Raffaele Cinzio sono gioielli realizzati
completamente a mano, sono pezzi unici e originali nati da un processo denominato "a cera
persa" dove design, materiali e lavorazione artigiana si uniscono per creare un oggetto ogni
volta diverso. Ogni gioiello viene seguito personalmente da Raffaele Cinzio nelle diverse
fasi della lavorazione, tanto da coniare il termine Hand Made in Monti (Idea, disegno,
realizzazione in cera, fusione, rifinitura, vendita) Eventuali fori e imperfezioni sono parte
integrante dell'unicità di ogni pezzo. Gli ashanti® jewels sono certificati dalla Provincia di Roma col Marchio di Qualità. ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea e ashanti®jewels
sono presenti nei book-tourist di Giappone, Unione Sovietica, Francia e Danimarca.
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea (via del Boschetto 117, Rione Monti) celebra
la ricorrenza ospitando la personale fotografica di Laura Croce dal titolo "Ground 0 - La
realtà distorta dell'119". Sette gli scatti protagonisti di questa mostra, che propone un
percorso visivo e simbolico nel sito della tragedia, ora cantiere a cielo aperto della nuova
Freedom Tower, cui gli USA hanno affidato il difficile compito di cicatrizzare il cuore
ferito del World Trade Center a Manhattan. Ma è davvero possibile riempire un vuoto così
profondo? Questo è l'interrogativo al centro di quello che si presenta come un progetto a
metà tra reportage e fine art, dove le grate che circondano il cantiere diventano lo strumento
per visualizzare attraverso la macchina fotografica una realtà ormai deformata e di difficile decifrazione.
La mostra si inaugurerà il 9 settembre, a ridosso della ricorrenza, e resterà ospite di
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea fino al 24 dello stesso mese.
NOTE DELL'AUTORE
Uno spazio vuoto, un’assenza agghiacciante. Al centro, le ossa di un cantiere che cerca di
costruire un futuro; tutto intorno una gabbia di memoria che tiene imprigionato il passato e
distorce il presente. Questo è Ground 0, dove migliaia di persone arrivano senza sosta per
contemplare attraverso le reti protettive le macerie di un mondo ormai totalmente trasfigurato.
Il sogno americano si prostra alla paura, la vocazione internazionale si ritorce nell’isolamento, la grandezza si mette a servizio del terrore. Quella che si offre alla vista, è una realtà deformata che ha perso contorni e intelligibilità. Il ruolo dell’obiettivo è di mettere a fuoco il suo carattere intrinsecamente sfocato, dove restano solo tracce di un’umanità solitaria e confusa che non riesce a trovare la strada di ritorno verso se stessa.
Lì, dove giorno dopo giorno si eleva la Freedom Tower, le reti protettive intorno al cantiere
sfumano le linee del paesaggio e di tutto ciò che lo abita, dalle macchine alle bandiere e
allo skyline, permettendo alla fotografia di cogliere ciò che l’occhio è impossibilitato a
vedere: la mancanza di contorni e di compiutezza di quello che appare come il non-luogo per
eccellenza della civiltà contemporanea. Una distorsione ottica percepibile solo attraverso il
filtro dell’arte, e che rimanda alla più ampia distorsione simbolica di un immaginario, quello
di New York e della sua potenza, ormai irrimediabilmente segnato dall’11/09.
A dieci anni dal tragico evento, il sito delle Torri Gemelle è ancora una ferita aperta
all’interno della Storia e di una cultura che non sa come riempire quel vuoto di senso se
non riproducendo ciecamente se stessa. Un altro grattacielo, un’altra torre in un impero che
vorrebbe celebrare la propria rinascita, ma che di fronte allo sguardo attento dell’obiettivo
scopre i suoi profili tremuli, la sua decadenza. E mentre i novelli pellegrini della tragedia
osservano dall’alto la nascita di un monumento stanco alla Libertà, la barriera metallica del
cantiere svela alla fotografia una vista ben diversa, che rifiuta i fuochi fatui della Grandeur per mostrare invece il volto malinconico, sfinito e deformato della Grande Mela e di quei tratti che fino a un decennio fa ne connotavano la gloria indiscutibile e indiscussa.
CURRICULUM ARTISTICO di LAURA CROCE
Laura Croce nasce a Roma, classe 1984. Lavora abitualmente come giornalista e critica
cinematografica, ma opera nel campo della fotografia dal 2006, anno in cui partecipa al
concorso fotografico 'Leggermente fuori sede', organizzato dall’Università Luiss Guido Carli,
e riceve una segnalazione di merito per la foto Riflessi di storia.
Ad aprile 2007 partecipa al workshop di fotografia tenuto presso lo stesso ateneo dal
Maestro Franco Fontana, e in autunno la sua fotografia Lo specchio opaco della memoria
riceve un’altra menzione speciale alla nuova edizione del concorso fotografico indetto
dall’Università capitolina.
A novembre 2008 partecipa poi alla Maratona Fotografica Fnac e uno dei suoi scatti viene
selezionato per l'esposizione tenutasi a dicembre dello stesso anno nel punto vendita Fnac
della galleria commerciale Porta di Roma.
La sua naturale curiosità verso i simbolismi nascosti della realtà quotidiana, soprattutto quella di stampo urbano, la porta dunque a unire foto d’arte e reportage nella sua prima personale
Lo sguardo errante, ospitata a maggio 2009 presso l'Associazione culturale Tirabouchon, a
Roma. Nello stesso periodo partecipa inoltre alla collettiva FOTOX1000 ospitata presso la
Galleria Sala 1 di Roma e parte del circuito di Fotografia. Festival Internazionale di Roma
2009, mentre la foto Lo specchio dell’anima errante (The mirror of the wandering soul) è
mostrata al New York Photo Festival nella sezione 'All Photographers Now!'.
Tra l’estate del 2009 e i primi mesi del 2010 partecipa con le sue foto a diverse incursioni
artistiche metropolitane: dalla collettiva organizzata allo Strike The Street da AAA -
AdunanzAutogestitArtisti, al nuovo fenomeno della Park Art (di cui si sono occupati organi di
informazione italiani come Repubblica, TG3, Corriere della Sera, e internazionali, compreso
Canal + in Francia). Nel 2010 lavora come fotografa di scena sul set del film The same love
(produzione Media Group) e viene ospitata dalla seconda edizione di FOTOX1000, sempre
nell’ambito del Festival capitolino di fotografia.
Nel 2011 continua l’attività sul set con le foto scattate per il cortometraggio Tramonto, di
Roberto Urbani, e per il corso di trucco della Make Up Academy di Stefano Fava. A luglio
2011 partecipa inoltre al Toscana Foto Festival con il progetto fotografico Oggettivamente,
realizzato a quattro mani (e due obiettivi) con Francesco Amorosino all’interno del progetto
Park Art, che riceve una menzione speciale da parte della Giuria del Premio Epson Le Logge
2011.
Con la serie fotografica Ground 0 – La realtà distorta dell’119 recupera la propria ricerca sui
simbolismi urbani, elevando il discorso estetico sulle significazioni nascoste negli elementi
dell’esperienza quotidiana attraverso una riflessione visiva e timica sulle immagini di uno dei luoghi più cruciali della Storia mondiale recente.
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea
Se si parla di spazi alternativi a Roma, gestiti da giovani intraprendenti e pieni di iniziative,
passeggiando tra i vicoli del Rione Monti, si incontra ASHANTI®GALLERIA|arte
contemporanea. In uno spazio a livello stradale, “climatizzato” da un sottofondo musicale, in armonia con manifatture artigianali di origine europea e asiatica, il proprietario, Raffaele Cinzio (classe 1971) ex Presidente Giovani Imprenditori Confartigianato Imprese Lazio, ha trasformato ashanti® in una maison dell’arte. ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea
è sia una galleria d’arte privata che una jewels factory, nata secondo il gusto eclettico del
proprietario che si occupa della selezione degli OreficiDesigner e dei gioielli, un’officina
dalla temperatura instabile, arredata in modo minimale, tanto da dare spazio allo spirito
di ricerca nel mondo della giovane arte plastica, visiva e musicale. Attraverso uno spirito
di promozione a più livelli, gli ingredienti di questo loop creativo sono essenzialmente in
continua evoluzione. Gli artisti della ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea sono dei
maestri d’arte, basta citare: Antonella Cappuccio Muccino, Andrea Lelario, Teresa Coratella,
Athos Collura, Marco Petrella, Andrea Pacanowski, Laura Croce, Chiara Abbaticchio,
Dariush Radpour. All’interno della galleria è presente il laboratorio di ashanti®jewels dove
l’orefice Raffaele Cinzio dà vita alle sue creazioni, presenti in corner nei bookshop dei musei di Roma e in vari punti vendita in Italia e all’estero.
L’obiettivo è coraggioso, semplice ed efficace: la scelta e il gusto del pubblico sono il perno
sul quale gira la giusta destinazione di un lavoro artistico, la sua vendita e il suo termometro di ricerca, il polo di intermediazione diventa una galleria sui generis, aperta a proposte che mettano in discussione il potere di acquisto di un mercato (reale) che sostenga i giovani. L’invito è aperto a tutti coloro che vogliano far visita ad ashanti® galleria con “orgoglio creativo e senza pregiudizi”, con spirito libero e insanabile curiosità, cercando di dilatare l’interesse da osservatore e amplificare i sensi al piacere dell’arte. ( a cura di P. D’Andrea)
Gli ashanti®jewels del Jewellery Design Raffaele Cinzio sono gioielli realizzati
completamente a mano, sono pezzi unici e originali nati da un processo denominato "a cera
persa" dove design, materiali e lavorazione artigiana si uniscono per creare un oggetto ogni
volta diverso. Ogni gioiello viene seguito personalmente da Raffaele Cinzio nelle diverse
fasi della lavorazione, tanto da coniare il termine Hand Made in Monti (Idea, disegno,
realizzazione in cera, fusione, rifinitura, vendita) Eventuali fori e imperfezioni sono parte
integrante dell'unicità di ogni pezzo. Gli ashanti® jewels sono certificati dalla Provincia di Roma col Marchio di Qualità. ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea e ashanti®jewels
sono presenti nei book-tourist di Giappone, Unione Sovietica, Francia e Danimarca.
09
settembre 2011
Laura Croce – Ground 0. La realtà distorta dell’119
Dal 09 al 24 settembre 2011
fotografia
Location
ASHANTI GALLERIA
Roma, Via Del Boschetto, 117, (Roma)
Roma, Via Del Boschetto, 117, (Roma)
Orario di apertura
martedì - sabato orario continuato 10.00 -20.10, lunedì 16.30 - 20.10, lunedì mattina e domenica su appuntamento
Vernissage
9 Settembre 2011, ore 18
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