“Vilma Maiocco rimescola in tavola le carte della memoria, rievoca immagini di paesaggi, di borghi danzanti a cui la presenza umana, dapprima mai esplicitata, è fusa. Multiplo e ricchissimo è il lavoro dell'artista sull'emblema della casa come primo nucleo natale, come prima proprietà nel mondo. Dopo dipinti come i colori del borgo, dopo le piazze gremite di abitazioni e segni della vita della comunità è facile per lei uscire allo scoperto da questi morbidi quanto stabili rifugi e prendere posto, in lavori più recenti, nella dimensione venutasi a creare, imprimendo la sua presenza di protagonista incarnata da tante figure femminili…”

“Chiunque, pur senza averla mai praticata,abbia qualche passione per la scultura, sa bene che si tratta prima di tutto di un gioco di forme, del faticoso piacere nel ricavarle. O nel modellarle, superata la distanza, l’enorme varietà di materiali (tutti racchiusi entro la linea della tradizione), rimane, nel lavoro di Tonino Santeusanio, una pertinace descrizione di curve, quand’anche si specifichino in modelli neocubisti, come smussatura di angoli, crespolatura di superfici, rimandi e giochi di luce. Pur fedele a tale istituto, la scultura di Santeusanio si dà come narrazione di eventi…”

“Gianfranco Zazzeroni intraprende il suo viaggio artistico sul finire degli anni '60, al cospetto di una quanto mai rapida e gravida successione di eventi rivoluzionari del segno e delle forme dell'arte. L'artista in questione non si lascia però confondere, dimostrando di essere in grado di compiere un lungo e progressivo percorso che lo conduce, con estrema coerenza, ad un approfondimento tenace e convinto delle proprie scelte estetiche lungo tutto l'arco della sua produzione, sino alle ultime creazioni . Il suo è un partire dalle origini dell'astrattismo che si riflettono nell'ispirazione al gesto ancestrale dell'uomo…”