Una mostra di grandi firme dell’illustrazione contemporanea con una
particolarità: si tratta di autrici, di una mostra al femminile
Che senso può avere oggi presentare una mostra di donne artiste avendo
la storia già attraversato prima la stagione della denuncia e della
riscossa e poi quella della normalizzazione se non della parità?
Il senso, e anzi, il desiderio di prendere ad oggetto una produzione
d’arte al femminile, va ricercata nello specifico artistico preso in
esame ovvero l’illustrazione che contempla in sé una preziosa
combinazione tra universo immaginifico e stile individuale. Essa
riguarda, principalmente, il mondo personalissimo dell’autore in cui
anche il genere (sessuale, non artistico) ha la sua parte. Dunque
muovendoci ad una latitudine espressiva dove ha più spazio la
meraviglia che l’offensiva creativa, l’ironia più che l’ideologia, il
sogno più che l’eroismo, le originalità ascrivibili ad una sensibilità
femminile diventano motivo di godimento estetico che travalica con un
sorriso tanto i pregiudizi quanto l’antagonismo. Quello
dell’illustrazione è un mondo così fecondo e trasognato, così vivido e
ineffabile che riesce da un lato a frullare tutte le categorie
stilistiche inventariate dall’arte, dall’altro a catturare
l’ammirazione di chi osserva con la bellezza dei segni, delle soluzioni
figurative e cromatiche, delle invenzioni compositive senza pretese di
rivelazione concettuale, così come usa l’arte contemporanea.
Trattandosi di una disposizione creativa assai profonda nell’animo
dell’autore, tutt’altro che minore quanto ad investimento espressivo e
a raggiungimenti estetici, è giocoforza che il bagaglio personale abbia
gran voce in capitolo e in esso, dunque, la distinzione di sesso.
L’universo fantastico, l’immaginazione, il tratto, le scelte
stilistiche, i repertori figurativi, le ambientazioni risentono di una
regia femminile che non ambisce affatto a dichiararsi ma che non pensa
certo di annullarsi nell’iter creativo. E’ dunque a quest’altezza che
si situa l’idea di una mostra internazionale di illustratrici, curata
in uno spirito non tanto revanchista semmai, sibillinamente, complice
di un universo che possiede grande ricchezza di intuizioni, di idee, di
risorse non sempre, non ancora, manifestate per esteso.
Le illustratrici selezionate sono 43 e sono tra le migliori al mondo.
Attraverso le loro tavole si potrà, in realtà, avere un’idea precisa
della grande varietà di espressioni stilistiche presente oggi nel campo
dell’illustrazione e della grafica, poiché esse rappresentano anche
un’esauriente campionatura delle esperienze più apprezzate nell’ambito
del genere (questa volta artistico).
Ogni illustratrice coinvolta nel progetto “Le Favolose Matite Colorate
nel Mondo” presenterà alcune opere ed inoltre ha realizzato una tavola
illustrata tematica che esemplifichi il concetto della realizzazione
dei diritti delle donne, della lotta passata o presente per
conquistarli, delle pari opportunità acquisite o ancora da realizzare
all’interno della società, della cultura, delle leggi del loro Paese.
Questi ultim ilavori costituiranno una sezione distinta della mostra.

Il progetto della mostra “Le Favolose Matite Colorate nel Mondo” è
stato ideato e coordinato da Oddo De Grandis e Maria Ida Gaeta, i quali
sono riusciti ad individuare fra tutte le illustratrici nel mondo,
quelle che esprimono una maggior creatività, ingegno e fantasia.