Progetto contro la violenza sulle donne a cura di Rosanna Gesualdo con la partecipazione di

Stefano Cacciatore, Luigi Cannone, Mina D'Elia, Filly Fiordaliso, Maria Gabriella Marra,

Davide Narracci, Reà' & Monè' ­Neea Bros.

domenica 10 aprile 2016 ore 20.00

c/o

H 24 Fabrika Vico dietro spedale dei pellegrini 29/a (nei pressi di Piazzetta Santa Chiara) Lecce

H24 FabrìKa ospita “LE FIL ROUGE ENSEMBLE” un progetto a cura di Rosanna Gesualdo

dedicato a sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Siamo alla terza edizione che

s'inaugurerà domenica 10 aprile alle ore 20.00, dove a parlare del tema saranno le opere degli

artisti coinvolti.

A scrivere del progetto la curatrice Rosanna Gesualdo:

“Con “Le Fil Rouge ensemble” dal 2014, partendo proprio qui da Lecce abbiamo affiancato le

tante iniziative che in Italia tentano di opporsi al crimine della violenza contro le donne. Un unico

termine: Femminicidio! Cori di denuncia inabissati nel vuoto del silenzio se guardiamo ai dati e ai

delitti che continuano a segnare il ritmo terribile dell’ignoranza. Il Femminicidio è un delitto di

“genere” e sta a indicare che le vittime sono tali in quanto donne. Donne la cui colpa è di essersi

sottratte al ruolo imposto dalla tradizione, al controllo del proprio compagno, del proprio padre e

dell’egemonia patriarcale in genere. La loro scelta di autodeterminazione le ha punite con

l’ingiuria, con l’abbandono e con la morte morale e fisica. Solo perché “Donne e non Madonne”!

L’obbiettivo, quello di “Le Fil Rouge ensemble” come dei tanti altri progetti, resta quello di farsi

veicolo della “cultura dell’emergenza” un coro che stando al bollettino delle vittime è ancora

dolorosamente inascoltato perché la storia quando si parla di donne ancora e troppo spesso

dimentica e trascura le sue “martiri quotidiane. Le Fil Rouge Ensemble” vede il coinvolgimento

accorato e attento di Stefano Cacciatore, Luigi Cannone, Mina D'Elia, Filly Fiordaliso, Maria

Gabriella Marra, Davide Narracci, Reà' & Monè' ­Neea Bros. Artisti di cuore e coscienza, dalle

personalità e dai linguaggi differenti che mettendo la proprio arte in campo hanno già mostrato in

differenti e svariate occasioni la loro estrema sensibilità nel farsi voce e denuncia al contempo.

L'intento è quello di ascoltare. La speranza è quella ti trovare un giorno, in chi aborrisce la

violenza attuata dai propri simili, le parole adatte a smuovere le corde della coscienza. Quelle

parole che a tutt'oggi dette dalle donne restano ancora dolorosamente inascoltate”.