Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Le strade di Kiarostami
Le due serie fotografiche in mostra sono la summa dei lavori di molti anni. Metterne insieme gli elementi e accostare le due raccolte è un po’ come sistemare diversi specchi per potersi guardare da diversi punti di vista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Non posso dire molto dei criteri con cui ho effettuato la selezione. Quando un soggetto mi cattura, o fa in modo che io mi fermi, lo guardi, tiri fuori la macchina fotografica, faccia l’inquadratura e scatti, in realtà è l’argomento che ha scelto me, è il soggetto che mi sceglie. Non è una riflessione mia, ma di Garcia Marquez. Anch’egli diceva: “Non sono io che decido i soggetti, sono le storie, i soggetti che scelgono me”. E per capire perché una determinata storia ha scelto te, al di là delle questioni estetiche, dovresti metterti sulla poltrona dell’analista e analizzare perché si è prodotto questo incontro.
Le due serie fotografiche in mostra sono la summa dei lavori di molti anni. Metterne insieme gli elementi e accostare le due raccolte è un po’ come sistemare diversi specchi per potersi guardare da diversi punti di vista. Per esempio, il tema delle strade non è una mia scelta di oggi. Non ricordo qual è stata la prima strada davanti alla quale mi sono fermato per scattare una fotografia e, ovviamente, 25 anni fa non sapevo né potevo prevedere che un giorno sarebbe stata esposta in Italia. E quindi ogni strada era una strada isolata, a sé stante. Quando ho aperto la cassa che contiene tutto il mio materiale, mi sono reso conto di quante strade ho fotografato in tutti questi anni. Anche il mio cinema è pieno di strade. Per esempio, Il vento ci porterà via inizia con una strada. In altre occasioni, ho avuto modo riparlare delle strade, dell’influenza che ha il percorrerle nella nostra vita. Le strade hanno un significato profondo nella poesia classica iraniana. Riguardano l’andare, il migrare, lo spostarsi da un punto ad un altro; rimandano a un senso di tristezza, di distacco, di arrivo in qualche altro posto. Quindi alludono alla nascita e alla morte. Nella nostra vita, passiamo in continuazione da una strada all’altra. Simbolicamente, quando affrontiamo i momenti difficili della nostra vita è come se superassimo delle colline, delle strade impervie. Tutte le strade iniziano in un punto e finiscono in un altro. Ma ogni strada è colma di storie e di esseri umani che le hanno attraversate, facendo lo stesso percorso. Nessuno sa chi lo abbia fatto, da dove sia partito e dove sia arrivato. Anche nella nostra poesia, questa concezione è molto presente….”
Da un’ intervista ad Abbas Kiarostami a cura di Elisa Resegotti, luglio 2003
Le due serie fotografiche in mostra sono la summa dei lavori di molti anni. Metterne insieme gli elementi e accostare le due raccolte è un po’ come sistemare diversi specchi per potersi guardare da diversi punti di vista. Per esempio, il tema delle strade non è una mia scelta di oggi. Non ricordo qual è stata la prima strada davanti alla quale mi sono fermato per scattare una fotografia e, ovviamente, 25 anni fa non sapevo né potevo prevedere che un giorno sarebbe stata esposta in Italia. E quindi ogni strada era una strada isolata, a sé stante. Quando ho aperto la cassa che contiene tutto il mio materiale, mi sono reso conto di quante strade ho fotografato in tutti questi anni. Anche il mio cinema è pieno di strade. Per esempio, Il vento ci porterà via inizia con una strada. In altre occasioni, ho avuto modo riparlare delle strade, dell’influenza che ha il percorrerle nella nostra vita. Le strade hanno un significato profondo nella poesia classica iraniana. Riguardano l’andare, il migrare, lo spostarsi da un punto ad un altro; rimandano a un senso di tristezza, di distacco, di arrivo in qualche altro posto. Quindi alludono alla nascita e alla morte. Nella nostra vita, passiamo in continuazione da una strada all’altra. Simbolicamente, quando affrontiamo i momenti difficili della nostra vita è come se superassimo delle colline, delle strade impervie. Tutte le strade iniziano in un punto e finiscono in un altro. Ma ogni strada è colma di storie e di esseri umani che le hanno attraversate, facendo lo stesso percorso. Nessuno sa chi lo abbia fatto, da dove sia partito e dove sia arrivato. Anche nella nostra poesia, questa concezione è molto presente….”
Da un’ intervista ad Abbas Kiarostami a cura di Elisa Resegotti, luglio 2003
21
dicembre 2003
Le strade di Kiarostami
Dal 21 dicembre 2003 al 25 gennaio 2004
fotografia
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
feriali ore 10-17, festivi ore 10-14