Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Leonardo Devito ‘A LETTO CON MILLE PENSIERI’
Seconda mostra personale in galleria dell’artista toscano Leonardo Devito, nato nel 1997 vive e lavor a Torino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La storia, disse Stephen, è un incubo dal quale sto cercando di sveglairmi.
J.Joyce, Ulisse
Per definire un classico, la cultura occidentale guarda all’antico e alla tradizione. Non sempre
tuttavia i classici sono antichi e tradizionali.
Il costume della Gentildonna con gallo di Massimo Stanzione è tradizionale.
Il cappello di Melania Trump, all’insediamento di Donald II, è un classico né antico, né tradizionale.
Il nostro senso della classicità valuta la differenza tra il tradotto e il tradito.
Quando si parla di ritorno al classico, capita di confondere il classico con il classicismo. Classico e
tradizione non sono una determinazione di tempo, ma un fatto puramente spirituale. È impossible
tornare al classico, perché ogni epoca vuole il classico suo, una volta raggiunta la maturità. Il cappello
di Melania traduce in simbolo la coscienza matura del realismo capitalista.
Da questo punto di vista, è significativo che l’iniziazione alla maturità sia il tema centrale del ciclo
di lavori che Leonardo Devito presenta con il titolo di A letto con mille pensieri.
Al di qua del remake e del revival, della citazione o della parodia, l’estetica del realismo capitalista
deve avverarsi nel continuo détournement della fine della storia. La scuola della nuova pittura
contemporanea elabora il lutto della realtà storica, rinegoziando la propria relazione con il canone
dei classici; una scuola che ama riconoscersi in un impulso di fraternità, piuttosto che nel corpus
avanguardista del manifesto di intenti e della normazione dello stile. È stato per esempio già chiarito
come Louis Fratino sia un cubista americano del ventunesimo secolo, che iscrive in una forma
“tradizionale” i contenuti “contemporanei” dell’auto-rappresentazione identitaria.
Leonardo Devito sintetizza il suo vocabolario visivo dalla lezione dell’avventura novecentista
italiana, nel senso di quella precisa verosimiglianza in atmosfere di stupore lucido, annunciata con
chiarezza dal San Giorgio di Pisanello a Verona, oltre che, in blocco, dal triumvirato del Quattrocento
di Masaccio, Mantegna e Piero. Davanti al libro dei maestri, Devito cerca il miracolo avventuroso di
una vita quotidiana e normale.
Il profilo delle figure, la scelta tonale degli incarnati, l’adozione di una prospettiva multifocale,
giocano la posa del distacco ironico in una mistica eterodossa, di dominio della magia sui fenomeni
della natura. Così l’arte realistica di Devito germoglia su una superficie che sarebbe a tutti gli effetti
inconciliabile con il realismo pittorico. Essa attinge all’attributo essenziale del classico, dunque alla
capacità di esprimersi non solo con la propria generazione nel sangue, ma con il sentimento che tutta
l’arte “ha una simultanea esistenza e forma un ordine simultaneo”. Rispetto a un artista che sceglie
di rivelarsi nel rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, interessa quindi la maturità di
contenere l’affermazione individualistica nella verità temporale e atemporale di una tradizione.
Su queste note, si apre la via alla calma fuga in avanti dei nuovi classici.
Ernesto Tedeschi
J.Joyce, Ulisse
Per definire un classico, la cultura occidentale guarda all’antico e alla tradizione. Non sempre
tuttavia i classici sono antichi e tradizionali.
Il costume della Gentildonna con gallo di Massimo Stanzione è tradizionale.
Il cappello di Melania Trump, all’insediamento di Donald II, è un classico né antico, né tradizionale.
Il nostro senso della classicità valuta la differenza tra il tradotto e il tradito.
Quando si parla di ritorno al classico, capita di confondere il classico con il classicismo. Classico e
tradizione non sono una determinazione di tempo, ma un fatto puramente spirituale. È impossible
tornare al classico, perché ogni epoca vuole il classico suo, una volta raggiunta la maturità. Il cappello
di Melania traduce in simbolo la coscienza matura del realismo capitalista.
Da questo punto di vista, è significativo che l’iniziazione alla maturità sia il tema centrale del ciclo
di lavori che Leonardo Devito presenta con il titolo di A letto con mille pensieri.
Al di qua del remake e del revival, della citazione o della parodia, l’estetica del realismo capitalista
deve avverarsi nel continuo détournement della fine della storia. La scuola della nuova pittura
contemporanea elabora il lutto della realtà storica, rinegoziando la propria relazione con il canone
dei classici; una scuola che ama riconoscersi in un impulso di fraternità, piuttosto che nel corpus
avanguardista del manifesto di intenti e della normazione dello stile. È stato per esempio già chiarito
come Louis Fratino sia un cubista americano del ventunesimo secolo, che iscrive in una forma
“tradizionale” i contenuti “contemporanei” dell’auto-rappresentazione identitaria.
Leonardo Devito sintetizza il suo vocabolario visivo dalla lezione dell’avventura novecentista
italiana, nel senso di quella precisa verosimiglianza in atmosfere di stupore lucido, annunciata con
chiarezza dal San Giorgio di Pisanello a Verona, oltre che, in blocco, dal triumvirato del Quattrocento
di Masaccio, Mantegna e Piero. Davanti al libro dei maestri, Devito cerca il miracolo avventuroso di
una vita quotidiana e normale.
Il profilo delle figure, la scelta tonale degli incarnati, l’adozione di una prospettiva multifocale,
giocano la posa del distacco ironico in una mistica eterodossa, di dominio della magia sui fenomeni
della natura. Così l’arte realistica di Devito germoglia su una superficie che sarebbe a tutti gli effetti
inconciliabile con il realismo pittorico. Essa attinge all’attributo essenziale del classico, dunque alla
capacità di esprimersi non solo con la propria generazione nel sangue, ma con il sentimento che tutta
l’arte “ha una simultanea esistenza e forma un ordine simultaneo”. Rispetto a un artista che sceglie
di rivelarsi nel rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, interessa quindi la maturità di
contenere l’affermazione individualistica nella verità temporale e atemporale di una tradizione.
Su queste note, si apre la via alla calma fuga in avanti dei nuovi classici.
Ernesto Tedeschi
30
aprile 2025
Leonardo Devito ‘A LETTO CON MILLE PENSIERI’
Dal 30 aprile al primo giugno 2025
arte contemporanea
Location
ACAPPELLA
Napoli, Via Cappella Vecchia, 8, (Napoli)
Napoli, Via Cappella Vecchia, 8, (Napoli)
Orario di apertura
da marted' al venerdi dalle 16 alle 19
Vernissage
30 Aprile 2025, 19:00, su invito
Sito web
Autore
Autore testo critico