Nell’ambito del Progetto su Leonardo da Vinci il Comune di Monfalcone ha messo a punto il programma che da giugno a novembre promuovendo la conoscenza delle diverse sfaccettature di questo genio rinascimentale, consentirà di ripercorrere la storia del nostro territorio in un periodo cruciale e sinora trascurato: il 1400 con l’arrivo della Repubblica Veneziana e il 1500, con la morte dell’ultimo conte di Gorizia e la ridefinizione dei confini con l’Impero Asburgico.
Appuntamento centrale l’esposizione “Leonardo lungo le rotte della Serenissima. Veneziani, Imperiali Asburgici e Ottomani: dal Doge Barbarigo all’assedio di Vienna” alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone dal 6 giugno al 7 luglio.
L’inaugurazione, che vedrà in mostra oltre cento opere, fra incisioni, quadri e documenti del tutto inediti provenienti da collezioni private, è fissata per giovedì 6 alle 18.La rassegna è realizzata con il contributo della Regione e il patrocinio della Soprintendenza e del Polo museale regionale.
Tantissime le opere di pregio esposte fra le quali la famosa acquaforte Cavalcata di Carlo V e di Clemente VII in occasione dell’incoronazione imperiale, 34 ritratti dei Dogi del periodo, da Marco Barbarigo (1485) a Marcantonio Giustinian (1683), una sezione dedicata agli Asburgo.
L’esposizione ha un valore importante per poter esplorare il periodo che dal Patriarcato, alla conquista di Monfalcone da parte della Serenissima, sino alle incursioni del turchi di fine millequattrocento e al successivo formarsi dell’Impero Asburgico ai confini del nostro territorio, che hanno profondamente influenzato la cultura e la società locale. “La ricostruzione della memoria storica – afferma il sindaco Cisint nel ricco catalogo che accompagna la mostra - consente di riappropriarci della comprensione delle dinamiche complesse e suggestive dell’evoluzione del nostro territorio in un periodo nel quale rimane l’influenza spirituale del Patriarcato mentre matura la nuova stagione del Rinascimento. E’ fondamentale che la consapevolezza di questi passaggi decisivi della nostra storia non venga dispersa, in quanto è parte del patrimonio culturale e identitario che ha connotato, e continua a contrassegnare, le nostre terre”.