Leonardo Pellegatta (classe 1970) è italiano ma vive e lavora a Tokyo. “Indefinite Path” è un lavoro del 2006, ma rende bene l’idea della sua sensibilità che fa da fil rouge in tutta la sua ricerca. Forse non è un caso che abbia scelto proprio un paese come il Giappone come sua patria. Un mondo e una cultura fatta di silenzi, di gesti e rituali antichi che scandiscono ancora oggi le relazioni e il quotidiano. Una sensibilità e una delicatezza che non distoglie l’attenzione alle cose piccole della vita. Tanto da sembrare,la Vita stessa, Teatro. Seguendo un “Sentiero Indefinito” ,appunto,che unisce tutte le cose del Mondo. La Vita, in un continuo divenire, è un cammino che sedimenta ricordi,incontri,storie,secondo percorsi inspiegabili e misteriosi,nascosti. Indefiniti. Vite che si intrecciano e si incrociano o sfiorano per “caso”, in attesa di riconoscersi per dischiudersi come fiori e raccontarsi per scoprire nuovi percorsi insieme. “Quello che trovo unico e al tempo stesso universale è la natura dei ricordi legati alla Terra”..dice Leonardo…”..e la fotografia ha anche la potenzialità per esprimere una condizione metafisica…una ricerca di un significato più profondo e segreto della Vita”. * In contemporanea, Pellegatta ha una mostra a Brescia, alla WaveGallery, sul nuovo progetto, “Requiem” .Tema,ancora una volta, il Viaggio. Questa volta tra Europa e Oriente. O forse,un viaggio che ognuno di noi fa nel proprio mondo di ricordi, ognuno con le proprie rotte.
Claudio Composti
* (tratto da intervista a ZOOM_Giugno2010)