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Let the Body Play
mostra all’interno del Progetto Accade
Comunicato stampa
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La nostra società tende a percepire la realtà in termini di opposti, una visione confortante ma allo stesso tempo riduttiva. La corporeità stessa, nel suo essere e apparire, porta in sé una serie di antitesi radicate nel nostro immaginario come: esterno vs interno, estraneità vs intimità, assenza vs presenza. Let the Body PLAY ► parte da questo presupposto per osservare il rapporto tra il gesto artistico e la fisicità corporea. Per la sua natura ambivalente il corpo è riserva infinita di segni e significati, cosicché il contrasto tra gli opposti viene colto come un’apertura e non una chiusura. Chiara Zucchetti, Daniela Manzolli, Elisabetta Di Sopra presentano una sorta di alternativa tra gli estremi: mettendo in evidenza gli “ipotetici grigi”, sottolineano l’inclusione e l’esclusione del corpo nell’arte, invitandoci a riflettere sulle sfumature cromatiche della realtà. Esse ci offrono metaforicamente la “chiave di violino” per penetrare nella loro visione di un corpo che qui è medium privilegiato dell’espressione artistica. Lo stato di necessità si presenta, dunque, come esigenza di esprimersi attraverso un linguaggio che sappia parlare delle passioni e fondare con esse un dialogo ininterrotto tra corpo e mondo, in cui coinvolgere lo spettatore.
Il video di Elisabetta Di Sopra Quotidianità propone la percezione di un’arte racchiusa all’interno di un corpo che si fa strumento e custode dell’opera. La quotidianità del luogo domestico permette all’arte di uscire e l’artista si scopre coinvolta emotivamente ed inclusa nell’opera stessa. Daniela Manzolli con Musician #2 sottolinea l’assenza dell’opera d’arte, rievocata tramite il suono e gli strumenti dello scultore. Il corpo, mediante la tensione muscolare e psichica, la tensione del fare e del creare, re-include in sé l’arte; l’alternanza del suono e del silenzio rimandano all’esclusione e inclusione dell’arte. L’operazione di dilatazione del corpo e di esclusione della vista a favore degli altri sensi eseguita da Chiara Zucchetti e dai performers conducono il pubblico in una dimensione di coinvolgimento extraquotidiano. Nel gioco della risonanza del coro il pubblico diventa strumento e parte dell’azione.
La mostra sarà visibile dal 10 al 13 maggio 2007 presso lo spazio espositivo Jarach Gallery.
Sabato 12 maggio 2007 ore 18.30 si terrà il vernissage e una performance ideata da Chiara Zucchetti, realizzata insieme a Chiara Bortoli, danzatrice e autrice, con la collaborazione di “Jennifer Rosa” – gruppo di ricerca in danza, diretto da Chiara Bortoli.
Il video di Elisabetta Di Sopra Quotidianità propone la percezione di un’arte racchiusa all’interno di un corpo che si fa strumento e custode dell’opera. La quotidianità del luogo domestico permette all’arte di uscire e l’artista si scopre coinvolta emotivamente ed inclusa nell’opera stessa. Daniela Manzolli con Musician #2 sottolinea l’assenza dell’opera d’arte, rievocata tramite il suono e gli strumenti dello scultore. Il corpo, mediante la tensione muscolare e psichica, la tensione del fare e del creare, re-include in sé l’arte; l’alternanza del suono e del silenzio rimandano all’esclusione e inclusione dell’arte. L’operazione di dilatazione del corpo e di esclusione della vista a favore degli altri sensi eseguita da Chiara Zucchetti e dai performers conducono il pubblico in una dimensione di coinvolgimento extraquotidiano. Nel gioco della risonanza del coro il pubblico diventa strumento e parte dell’azione.
La mostra sarà visibile dal 10 al 13 maggio 2007 presso lo spazio espositivo Jarach Gallery.
Sabato 12 maggio 2007 ore 18.30 si terrà il vernissage e una performance ideata da Chiara Zucchetti, realizzata insieme a Chiara Bortoli, danzatrice e autrice, con la collaborazione di “Jennifer Rosa” – gruppo di ricerca in danza, diretto da Chiara Bortoli.
10
maggio 2007
Let the Body Play
Dal 10 al 13 maggio 2007
performance - happening
giovane arte
giovane arte
Location
JARACH GALLERY
Venezia, Campo San Fantin (San Marco), 1997, (Venezia)
Venezia, Campo San Fantin (San Marco), 1997, (Venezia)
Autore
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