Praticando vari media espressivi e sviluppando individualmente la propria poetica,
gli artisti hanno realizzato un panorama di opere che si concentrano sulla relazione
tra uomo e mondo, sottolineando il valore della coesistenza delle differenze e
dell'interagenza culturale come antidoto contro i fondamentalismi e le chiusure
mentali. Piuttosto che fornire risposte preconfezionate, le loro opere suscitano
interrogativi in un momento storico in cui l'autonomia e il libero arbitrio del
singolo così come il destino di interi gruppi culturali e sociali sembrano sempre più
minacciati e atrofizzati. Le opere presenti in mostra e qui documentate in relazione
allo spazio degli ex macelli di Prato, sono installazioni, video, fotografie, disegni
e sculture che pongono ed offrono allo spettatore uno spunto per ripensare alla
questione fondamentale della libertà: libertà come protesta contro quanto di inutile
ci viene oggi propagandato come essenziale e libertà come proposta per una nuova
ipotesi “ecologica” che sappia restituire energia e potenzialità dinamiche a un
corpo sociale altrimenti atrofizzato e in stallo. In questo modo gli artisti chiamano
alla libertà risvegliando l’attenzione su un uso intelligente e più responsabile delle
risorse individuali e su un rapporto sostenibile con la collettività e il mondo, secondo
un’attitudine creativa che, memore dell’assunto di Josef Brodski secondo cui
l’estetica è la madre dell’etica, alimenti e favorisca il dialogo interpersonale.
In questo modo la mostra, attraverso un panorama di artisti animati da un´attitudine
multidisciplinare, transnazionale e multimediale, presenta alcuni esempi della
fortunata intolleranza dell´arte contemporanea nei confronti di ogni sorta di
dogmatismo, di rigidità mentale, di fondamentalismo religioso o politico, di cieco
nazionalismo, di dittatura civile o culturale affermando un valore positivo: la
coesistenza delle differenze.