Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Liliana Cano – Novantadue
Già dal titolo, la suggestiva antologica di pittura che il Museo Ortiz presenta al pubblico sottolinea l’esperienza singolare di un’artista che, a quasi 92 anni, continua a dipingere nel suo atelier di Sassari, senza sosta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
NOVANTADUE Antologica di Liliana Canu
Il giorno 25 giugno 2016, alle ore 18.30, si è tenuta l’inaugurazione dell’antologica NOVANTADUE con la presenza straordinaria dell’artista. La mostra, che raccoglie oltre 40 opere, dalla metà del Novecento ad oggi, sarà visitabile fino al 30 novembre. Fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Atzara, curata da Progetto Cultura S.C., l’esposizione è impreziosita dal catalogo della mostra, con i testi critici di Flaminia Fanari. L’antologica di pittura vuole rendere merito al valore internazionale dell’artista e alle sue opere, dalle quali emerge una visione dell’arte realista e tutta al femminile, in opposizione al taglio tipicamente maschile che ha prevalso anche, ma non solo, in Sardegna.
Già dal titolo, la mostra vuole sottolineare l’esperienza singolare di un’artista che, a quasi 92 anni, che verranno compiuti il 18 ottobre 2016, continua a dipingere nel suo atelier di Sassari, senza sosta, con qualche fuga creativa nella confortevole oasi di Su Gologone a Oliena.
Liliana Canu nasce a Gorizia, nel 1924, da genitori sardi, ma studia a Torino presso l’Accademia Albertina. Non conosce ancora direttamente la Sardegna, ma la porta dentro di sé, disegnata dai racconti familiari della madre, maestra e pittrice. Quando arriva a Sassari, a vent’anni, è già forte di una preparazione artistica che le permette di insegnare disegno e di intraprendere un percorso personale di ricerca. Stimolata dall’incontro con Costantino Spada e Libero Meledina, partecipa di quel fermento culturale e artistico che si respira a Sassari nel periodo postbellico, che riappacifica con se stessi, che dà speranza e infonde fiducia nel futuro.
Le mostre collettive e le personali di pittura la portano un po’ ovunque, in Italia e all’estero. Il viaggio è un tema a lei caro: sin da piccola girovaga da una città all’altra, seguendo gli incarichi di lavoro del padre, poi continua per esigenze personali e artistiche. Anche quando, alla fine degli anni Settanta, si trasferisce in Francia per una ventina d’anni, si sposta continuamente, a Parigi, in varie località della Provenza e in altre nazioni.
Viaggiare significa conoscere, cercare, incontrare, meravigliarsi. L’occhio di Liliana è attento, è un occhio indagatore che ricorda visi e luoghi. Questi ultimi diventano paesaggi interiori, i volti che la colpiscono e le esperienze vissute si cristallizzano nella memoria. E, nonostante lo scorrere del tempo, sembrano talvolta riemergere nei suoi quadri, riportando in vita la freschezza del reale.
Questa condizione “nomadica” ritorna indirettamente nel tema delle gitane: l’artista le raffigura alte, snelle, eleganti e composte sia quando svolgono lavori quotidiani sia nei momenti di riposo e nelle passeggiate cittadine. Ciò che da sempre affascina Liliana è la bellezza regale di queste donne incontrate in Provenza, il cui ricordo dura anche nelle opere più recenti, con i colori sgargianti delle ampie gonne gonfiate dal vento e con le camicette di sapore retrò che ricordano le trame dei tessuti di Matisse. Una nota etnografica che forse ha colpito l’artista con la stessa intensità avvertita dai primi costumbristi di fronte all’eleganza e all’esuberanza formale dei costumi atzaresi.
Il giorno 25 giugno 2016, alle ore 18.30, si è tenuta l’inaugurazione dell’antologica NOVANTADUE con la presenza straordinaria dell’artista. La mostra, che raccoglie oltre 40 opere, dalla metà del Novecento ad oggi, sarà visitabile fino al 30 novembre. Fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Atzara, curata da Progetto Cultura S.C., l’esposizione è impreziosita dal catalogo della mostra, con i testi critici di Flaminia Fanari. L’antologica di pittura vuole rendere merito al valore internazionale dell’artista e alle sue opere, dalle quali emerge una visione dell’arte realista e tutta al femminile, in opposizione al taglio tipicamente maschile che ha prevalso anche, ma non solo, in Sardegna.
Già dal titolo, la mostra vuole sottolineare l’esperienza singolare di un’artista che, a quasi 92 anni, che verranno compiuti il 18 ottobre 2016, continua a dipingere nel suo atelier di Sassari, senza sosta, con qualche fuga creativa nella confortevole oasi di Su Gologone a Oliena.
Liliana Canu nasce a Gorizia, nel 1924, da genitori sardi, ma studia a Torino presso l’Accademia Albertina. Non conosce ancora direttamente la Sardegna, ma la porta dentro di sé, disegnata dai racconti familiari della madre, maestra e pittrice. Quando arriva a Sassari, a vent’anni, è già forte di una preparazione artistica che le permette di insegnare disegno e di intraprendere un percorso personale di ricerca. Stimolata dall’incontro con Costantino Spada e Libero Meledina, partecipa di quel fermento culturale e artistico che si respira a Sassari nel periodo postbellico, che riappacifica con se stessi, che dà speranza e infonde fiducia nel futuro.
Le mostre collettive e le personali di pittura la portano un po’ ovunque, in Italia e all’estero. Il viaggio è un tema a lei caro: sin da piccola girovaga da una città all’altra, seguendo gli incarichi di lavoro del padre, poi continua per esigenze personali e artistiche. Anche quando, alla fine degli anni Settanta, si trasferisce in Francia per una ventina d’anni, si sposta continuamente, a Parigi, in varie località della Provenza e in altre nazioni.
Viaggiare significa conoscere, cercare, incontrare, meravigliarsi. L’occhio di Liliana è attento, è un occhio indagatore che ricorda visi e luoghi. Questi ultimi diventano paesaggi interiori, i volti che la colpiscono e le esperienze vissute si cristallizzano nella memoria. E, nonostante lo scorrere del tempo, sembrano talvolta riemergere nei suoi quadri, riportando in vita la freschezza del reale.
Questa condizione “nomadica” ritorna indirettamente nel tema delle gitane: l’artista le raffigura alte, snelle, eleganti e composte sia quando svolgono lavori quotidiani sia nei momenti di riposo e nelle passeggiate cittadine. Ciò che da sempre affascina Liliana è la bellezza regale di queste donne incontrate in Provenza, il cui ricordo dura anche nelle opere più recenti, con i colori sgargianti delle ampie gonne gonfiate dal vento e con le camicette di sapore retrò che ricordano le trame dei tessuti di Matisse. Una nota etnografica che forse ha colpito l’artista con la stessa intensità avvertita dai primi costumbristi di fronte all’eleganza e all’esuberanza formale dei costumi atzaresi.
25
giugno 2016
Liliana Cano – Novantadue
Dal 25 giugno al 30 novembre 2016
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA A. ORTIZ-ECHANGE
Atzara, Piazza A. Ortiz Chagie, 1, (Nuoro)
Atzara, Piazza A. Ortiz Chagie, 1, (Nuoro)
Biglietti
€ 3,00 intero
€ 1,50 ridotto
Orario di apertura
Tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19
Vernissage
25 Giugno 2016, h 18:30
Autore
Curatore