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Liliana Maresca – Un’identità multiforme
Prima mostra retrospettiva in Europa di una figura di primo piano dell’avanguardia sudamericana degli anni ’80 e ’90, che documenta i diversi aspetti della personalità e della ricerca di Liliana Maresca, in perfetta sintonia con i lavori di Cindy Sherman e Francesca Woodman.
Comunicato stampa
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La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la prima retrospettiva in Europa dell’artista argentina Liliana Maresca (1951-1994), curata da Ludovico Pratesi.
La mostra, patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, riunisce otto sculture di matrice minimalista realizzate dall’artista poco tempo prima di morire, stroncata dall’AIDS, a soli 43 anni. Le sculture, realizzate come raffinati ed essenziali assemblaggi di oggetti comuni come rami d’albero, giocattoli, sfere metalliche o gusci d’uovo, assemblati secondo accostamenti inattesi, enigmatici ed esoterici, si riferiscono a concetti simbolici come la metamorfosi, l’alchimia e i diversi stadi di trasformazione della materia.
Dense di riferimenti al surrealismo e al new dada, queste opere –alcune delle quali in prestito dal MALBA (Museo de Arte Latinoamericano de Buenos Aires)– si caricano di allusioni più o meno esplicite alla situazione sociopolitica dell’Argentina tra gli anni Settanta e Novanta, vissuta da Maresca con straordinaria energia sovversiva.
Figura di spicco dell’avanguardia intellettuale di Buenos Aires, promotrice di azioni trasgressive e performance, l’artista utilizzava il proprio corpo come strumento identitario e politico, come dimostra la serie fotografica esposta in mostra, che riunisce sedici immagini in bianco e nero scattate dal fotografo Marcos López che la ritraggono in ambienti urbani, in pose che presentano interessanti analogie con le opere di artiste come Francesca Woodman e Cindy Sherman. “Per Maresca, così come per Sherman e Woodman, l’identità si trasforma in un territorio di analisi e riflessione sul femminile inteso come territorio di auto rappresentazione, nutrito da una dimensione esistenziale in bilico tra pubblico e privato” scrive Ludovico Pratesi.
Un’esistenza borderline che è stata ricostruita solo di recente grazie al lavoro di Adriana Lauria, curatrice di Transmutaciones, una importante retrospettiva di Liliana Maresca ospitata, nel 2008, dal Museo Castagnino + Macro (Rosario, Argentina) e dal Centro Cultural Recoleta (Buenos Aires, Argentina). Una testimonianza di questa bruciante e drammatica esistenza è rappresentata in mostra dal video Frenesì, realizzato da Adriana Miranda, che ricostruisce le diverse fasi della vita artistica di Maresca.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con testi di Adriana Lauria e Ludovico Pratesi e sarà organizzato un incontro – martedì 22 maggio alle 18 presso MAXXI BASE – dedicato alla personalità di Liliana Maresca in relazione al contesto internazionale.
La mostra è sponsorizzata da Furdess, San Gemini e St.Regis Grand Hotel (Rome)
La mostra, patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, riunisce otto sculture di matrice minimalista realizzate dall’artista poco tempo prima di morire, stroncata dall’AIDS, a soli 43 anni. Le sculture, realizzate come raffinati ed essenziali assemblaggi di oggetti comuni come rami d’albero, giocattoli, sfere metalliche o gusci d’uovo, assemblati secondo accostamenti inattesi, enigmatici ed esoterici, si riferiscono a concetti simbolici come la metamorfosi, l’alchimia e i diversi stadi di trasformazione della materia.
Dense di riferimenti al surrealismo e al new dada, queste opere –alcune delle quali in prestito dal MALBA (Museo de Arte Latinoamericano de Buenos Aires)– si caricano di allusioni più o meno esplicite alla situazione sociopolitica dell’Argentina tra gli anni Settanta e Novanta, vissuta da Maresca con straordinaria energia sovversiva.
Figura di spicco dell’avanguardia intellettuale di Buenos Aires, promotrice di azioni trasgressive e performance, l’artista utilizzava il proprio corpo come strumento identitario e politico, come dimostra la serie fotografica esposta in mostra, che riunisce sedici immagini in bianco e nero scattate dal fotografo Marcos López che la ritraggono in ambienti urbani, in pose che presentano interessanti analogie con le opere di artiste come Francesca Woodman e Cindy Sherman. “Per Maresca, così come per Sherman e Woodman, l’identità si trasforma in un territorio di analisi e riflessione sul femminile inteso come territorio di auto rappresentazione, nutrito da una dimensione esistenziale in bilico tra pubblico e privato” scrive Ludovico Pratesi.
Un’esistenza borderline che è stata ricostruita solo di recente grazie al lavoro di Adriana Lauria, curatrice di Transmutaciones, una importante retrospettiva di Liliana Maresca ospitata, nel 2008, dal Museo Castagnino + Macro (Rosario, Argentina) e dal Centro Cultural Recoleta (Buenos Aires, Argentina). Una testimonianza di questa bruciante e drammatica esistenza è rappresentata in mostra dal video Frenesì, realizzato da Adriana Miranda, che ricostruisce le diverse fasi della vita artistica di Maresca.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con testi di Adriana Lauria e Ludovico Pratesi e sarà organizzato un incontro – martedì 22 maggio alle 18 presso MAXXI BASE – dedicato alla personalità di Liliana Maresca in relazione al contesto internazionale.
La mostra è sponsorizzata da Furdess, San Gemini e St.Regis Grand Hotel (Rome)
23
maggio 2012
Liliana Maresca – Un’identità multiforme
Dal 23 maggio al 30 giugno 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIONUOVO
Roma, Via D'ascanio, 20, (Roma)
Roma, Via D'ascanio, 20, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 10-13 e 15-19
Vernissage
23 Maggio 2012, ore 18.00
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