L'opera dell'artista Linda Cuglia è una misteriosa sintesi tra passato e futuro, purezza infantile e distacco tecnologico in cui la natura rappresentata, "artefatta" diventa l'espediente per una vera e propria mutazione cronologica.

Nel lussureggiante giardino lo schermo è nascosto eppure sboccia, urla la propria presenza, spezza l'incanto che lega Angelica al suo sogno. Siamo in una radura amena, perfetta, tutto ricomincia come se non dovesse (volesse) finire mai, metafora viva di un mondo che sogna di liberarsi dall'assedio ma sopravvive partorendo di continuo se stesso.