Per l'Italia, come per la maggior parte delle democrazie dell'Europa occidentale, gli Anni ‘50 e '60 furono un periodo di complessiva prosperità e di mutamenti politici. In Italia, l'economia del Paese attraversò una fase di intenso sviluppo che prese il nome di "Boom Economico", uno stato di crescita produttiva, dovuto anche all'aumento della popolazione mondiale. Lo sviluppo toccò l'industria, l'agricoltura, le scienze, i trasporti. Da domenica 2 Aprile, per due settimane, presso il Centro Culturale Zerouno di Barletta ‘L’Italia fa boom’, mostra collettiva il cui titolo è omaggio ai suddetti tempi, un desiderio, appunto, di ricollegarsi ai periodi trascorsi tramite 7 mirabili artisti appartenenti alle suddette generazioni, protagonisti della scena artistica italiana.

Risultanze visive di grande qualità, lodevoli lavori realizzati con il bagaglio di ogni artista avvalendosi, sempre, dei tratti e dei tracciati della contemporaneità.

La mostra collettiva di arte contemporanea è parte integrante di un piano di lavoro 2006 focalizzato sul panorama artistico italiano. Il Centro Culturale Zerouno ha prescelto per il 2006 la trattazione del tema ‘Classi contemporanee’, consentendo un susseguirsi di eventi ed esposizioni dedicate al confronto artistico di diverse generazioni. Una parte del progetto vede la realizzazione di mostre dedicate alle singole generazioni partendo da Contemporaneamente 7/8, elegante raffronto di 6 artisti prescelti su territorio nazionale appartenenti alla classe ‘70/’80, proseguendo con ‘L’Italia fa boom’ in cui le due ‘classi’ evidenziano per tecnica, scelta tematica e interpretazione la propria appartenenza, rispettivamente, agli anni ‘50 e ‘60.

Da Michele Piazzolla a Filippo Causarano, da Ennio D’Ambros a Loredana Cacucciolo, da Pietro Barone a Renato Giorgio e Cosimo Valerio, con una strisciata artistica, per esprimersi in termini archeologici, si assisterà a diversificati lavori di pittura tramite i quali palese, evidentissimo, sarà il confronto generazionale.

Tra tecniche inconsuete e poco viste, sfruttando gli oggetti del contemporaneo, marcando il supporto del proprio tratto deciso e decisivo si delinea la marcata classe degli anni ‘60 a cui si contrappone per prestanza, maturità artistica e tecnica la classe degli anni ‘50 tra surrealismi ed informalità astratte.

Organizzata dal Centro Culturale Zerouno la selezione degli artisti si distende obliquamente in una complessità di idiomi contemporanei rispettando il proprio trascorso ed adeguandolo alla contemporaneità del nostro tempo.
Nel comune denominatore di ‘rilevante capacità professionale’ gli artisti selezionati impongono, senza costrizione, energici segni, tipicità incomparabili, interiorità singolari tramite tecniche ora canoniche ora innovatrici, in materiali e metafore espressive.