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Livio Rosignano
Per celebrare i sessantacinque anni di attività pittorica, oltre alla realizzazione della monografia, l’artista ha aperto a Trieste in via Boccardi 7/b uno spazio espositivo intitolato Rosignano Arte, dove fino al 24 dicembre è visibile una trentina di oli
Comunicato stampa
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E’ stato presentata in questi giorni all’Auditorium del Museo Revoltella di Trieste dalla Direttrice Maria Masau Dan e dai critici Giulio Montenero e Marianna Accerboni una ricca monografia dedicata al pittore Livio Rosignano. Edita dalla Lint (pgg. 205, € 40,00), la pubblicazione fa il punto sulla possente produzione dell’artista, oggi ottantenne, che nella sua lunga vita ha creato almeno 3.000 oli e più di quindicimila disegni. Numerosi schizzi in bianco e nero costellano il volume, anche se quest’ultimo è composto in massima parte dalle riproduzioni di circa 320 opere ad olio, le quali testimoniano l’evoluzione del linguaggio dell’autore dagli esordi del 1935, quand’era un enfant prodige, ad oggi.
Il volume è corredato dalla presentazione di Claudio Magris - per cui il pittore, chiamato dallo scrittore poeta di fede e disincanto, ha illustrato la copertina del libro La mostra dedicato al collega Vito Timmel - e da quella di Giorgio Negrelli. Segue un’ampia ed interessante introduzione dello stesso Rosignano, che racconta brevemente la propria vita alla luce dell’attività creativa: l’autore ripercorre il periodo dell’infanzia trascorsa accanto al padre e alla madre, i pesanti momenti di malattia, le continue difficoltà economiche degli inizi, quand’era costretto a dipingere en plein air. In quegli anni del primo dopoguerra si sviluppò infatti la sua fascinosa maniera espressionista e fauve, ampiamente documentata dalla monografia, che si spense lentamente nel corso dei decenni successivi, per far posto ai bagliori dorati degli antichi caffè e alle atmosfere fumose delle vecchie osterie, nonchè ai paesaggi di bora scura, di mare e di cielo.
Un capitolo a parte meritano i ritratti, in cui alla capacità d’introspezione psicologica che gli è propria, Rosignano aggiunge una personale visione della vita fatta di sofferenze, di balzi d’umore e di un pizzico di bohéme, ma anche di un realismo tenero e graffiante al tempo stesso: opere realizzate quasi tutte a memoria, “perchè” afferma il pittore “solo attraverso il ricordo traspare la vera essenza di un volto o di un personaggio”. Accanto ai ritratti, compare la solitudine degli esseri umani, dell’uomo contemporaneo, di ieri e di oggi, così vicino ai protagonisti straniati e ingrigiti della pittura di Francis Bacon. Ma Rosignano, con tratto da maestro, interviene spesso in queste realtà bige e fumose, accendendo improvvisi bagliori cromatici, reminescenze del violento empito espressionista che percorse la sua pittura tra il 1948 e il ’58.
Il volume è corredato dalla presentazione di Claudio Magris - per cui il pittore, chiamato dallo scrittore poeta di fede e disincanto, ha illustrato la copertina del libro La mostra dedicato al collega Vito Timmel - e da quella di Giorgio Negrelli. Segue un’ampia ed interessante introduzione dello stesso Rosignano, che racconta brevemente la propria vita alla luce dell’attività creativa: l’autore ripercorre il periodo dell’infanzia trascorsa accanto al padre e alla madre, i pesanti momenti di malattia, le continue difficoltà economiche degli inizi, quand’era costretto a dipingere en plein air. In quegli anni del primo dopoguerra si sviluppò infatti la sua fascinosa maniera espressionista e fauve, ampiamente documentata dalla monografia, che si spense lentamente nel corso dei decenni successivi, per far posto ai bagliori dorati degli antichi caffè e alle atmosfere fumose delle vecchie osterie, nonchè ai paesaggi di bora scura, di mare e di cielo.
Un capitolo a parte meritano i ritratti, in cui alla capacità d’introspezione psicologica che gli è propria, Rosignano aggiunge una personale visione della vita fatta di sofferenze, di balzi d’umore e di un pizzico di bohéme, ma anche di un realismo tenero e graffiante al tempo stesso: opere realizzate quasi tutte a memoria, “perchè” afferma il pittore “solo attraverso il ricordo traspare la vera essenza di un volto o di un personaggio”. Accanto ai ritratti, compare la solitudine degli esseri umani, dell’uomo contemporaneo, di ieri e di oggi, così vicino ai protagonisti straniati e ingrigiti della pittura di Francis Bacon. Ma Rosignano, con tratto da maestro, interviene spesso in queste realtà bige e fumose, accendendo improvvisi bagliori cromatici, reminescenze del violento empito espressionista che percorse la sua pittura tra il 1948 e il ’58.
28
novembre 2004
Livio Rosignano
Dal 28 novembre al 24 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
ROSIGNANO ARTE
Trieste, Via Alberto Boccardi, 7/B, (Trieste)
Trieste, Via Alberto Boccardi, 7/B, (Trieste)
Orario di apertura
18.00-20.00 da lunedì a sabato