Sette artisti provenienti da Italia, Svezia, Gran Bretagna e Portogallo, conosciutisi qualche anno fa negli ambienti artistici londinesi, si ritrovano alla galleria 3g Arte Contemporanea di Udine per London.uk/ud, una mostra che nelle intenzioni del curatore Alessandro Venuti ha come obiettivo , oltre che di presentare nuove ed interessanti proposte al pubblico udinese, anche di essere il primo passo di un progetto più ambizioso da sviluppare nel 2008. Riprendendo un concetto già espresso in occasione della presentazione della mostra Candomblè, ospitata all’ex mercato del pesce per Vicino/Lontano, si può affermare che London.uk/ud nasce dalla consapevolezza che relazionarsi e conseguentemente confrontarsi con nuove realtà costituisce un valore fondamentale in un ottica che guarda all’arte e più in generale alla vita. Lo ha capito bene Giulio Baistrocchi, artista romano di recente trasferitosi in Friuli, che oltre ad essere uno dei protagonisti della mostra con la suggestiva opera Bonampak human sacrifices, è anche il tramite per il quale si è creato questo contatto con Londra, città nella quale ha ottenuto il BA in Fine Art presso la Middlesex University, dove ha conosciuto buona parte degli artisti presenti alla mostra udinese: Anna Lewenhaupt, che ha fatto parte del gruppo SPEGEL dal 2000 al 2003 ed ora dei performers di “Boyfriend Robotique” , per London.uk/ud ha preparato una serie di disegni a china e inchiostro su carta; Alexandra Unger presenta l’installazione Grapes of Fooetuses ed un video in cui lei stessa diventa superficie per la proiezione; Francesca Anfossi oltre ai due video Easy Jet e Puntini/puntine presenta una serie di collages e delle composizioni della serie Weather stamps realizzate su tavola; Mathew Poland accumula oggetti, spesso giocattoli, creando scenari apocalittici in cui fa muovere improbabili statuine in assetto da guerra; Rupert Bolton Green per le sue composizioni utilizza delicate pellicole di colore che, liberate dalla loro bidimensionalità, si trasformano in strutture metafisiche, mentre Carlos Noronha Feio, fresco finalista al Celeste art prize di Londra, presenta le ultime opere pittoriche nelle quali è protagonista una umanità privata della sua identità.