Il sole fonte di vita, fiamma dell’esistenza, è oggetto di specifiche attenzioni da parte di Lorenzo Ostuni che lascia interagire le sue opere con i raggi solari generando campi di luce di assoluta e vivificante potenza.

I suoi sono specchi alchemici dove i “simboli aurei” delle maggiori tradizioni spirituali (caldea, egizia, indotibetana, cinese, ebraica ed ellenica) appaiono sulla superficie riflettente come pregiati e scintillanti ricami sacri. Specchi capaci di rilanciare in cielo le antiche immagini su di essi impresse a centinaia di chilometri di distanza così come sono in grado, fondendosi e confondendosi le antiche rappresentazioni con l’immagine di chi vi si rispecchia, di lanciare luce nel profondo di ogni anima.

Giuseppe Salerno



Lorenzo Ostuni è scrittore, filosofo, simbologo di fama internazionale.

E’ creatore del BIODRAMMA, metodo per la conoscenza e la terapia della personalità umana, che ha affermato agli inizi degli anni ’80 negli Stati Uniti all’Esalen Institute in California, il più grande istituto di ricerche in psicologia transpersonale, accanto a personalità quali Assagioli, Micheal Murphy, James Hilman. E’ autore di molteplici sistemi semiologici, simbolici, letterari, tesi alla conoscenza profonda della psiche. Ha creato un Museo del Simbolo unico al mondo di dodicimila pezzi e reperti, visitabile presso “La Caverna di Platone” a Roma. Autore di programmi RAI, è stato producer dei maggiori sceneggiati tratti da opere letterarie quali il “Pinocchio” di Comencini, “Cuore”, “Orlando Furioso” e grandi film d’autore, tra cui “Nostalgia” di Tarkovskij (Cannes 1984), “Megalexandros” di Anghelopulos (Leone d’Oro a Venezia nel 1980). Ideatore di programmi Rai2, Rai3 “Misteri” 1994/1999, ha pubblicato con Sperling&Kupfer “L’amore guarisce la vita” e con Tecniche Nuove “99 Chimere alla ricerca dell’anima”.


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Alessandro D’Ercole che lavora il ferro, materia dura e grave, realizza opere che sembrano voler contraddire i caratteri della materia da cui prendono vita. Sono lavori da cui traspare leggerezza e fragilità. Sembrano addirittura godere del tempo che progressivamente li opacizza, ne modifica le cromaticità e ne riduce la consistenza. Sono opere in attesa della fine e dunque “vive”. Opere dove alla lettura delle forme si accompagna la lettura di un divenire ineluttabile, di una storia infinita che a nulla concede il privilegio dell’eternità.



Giuseppe Salerno



Le Stanze dell’Arte è un ciclo di mostre dove gli artisti invitati allestiscono lo spazio con i propri lavori, trasformando la galleria in un proprio ambiente, fisico e mentale, dove accogliere i propri ospiti. L’allestimento di Alessandro D’Ercole fa seguito a quelli realizzati da Riccardo Wilczek, Vittorio Fava e Piero Sensi.