I VOLTI DIPINTI DA LORENZO SPERZAGA FRA PATHOS E RICERCA ESPRESSIVA

Lorenzo Sperzaga, ospite della Galleria Zanetti di Bozzolo fino al 20 agosto, è un giovane creativo veramente degno della massima considerazione. Allievo di Wlady Sacchi, Olivieri ed Emanuele Mocarelli, ha esposto a Milano, Verbania, Parma e Salò. Affianca all’attività pittorica quella teatrale, presso la compagnia delle Muse, ricoprendo il ruolo di protagonista in diversi spettacoli. È direttore artistico del Festival dell’Adda e docente presso l’Università Cattolica di Milano di dizione e tecniche teatrali all’interno del Master per l’Insegnamento dell’Italiano. Scrive il curatore dell’esposizione, Simone Fappanni, in catalogo: «Sperzaga propone un realismo moderno, di grande intensità panica. le sue figure sono spesso ammantate da un pathos che talvolta si trasforma in vera e propria inquietudine. Amici e conoscenti sono ritratti in maniera veramente precisa, ma mai banale o corsiva. Egli ama lavorare su grandi dimensioni, e pertanto i particolari, compresi quelli più minuti, della mimica facciale, diventano motivo di studio e di elaborazione, tracciati segnici, prima ancora che coloristici, che determinano una confluenza posturale in grado di veicolare emozioni e sensazioni profondissime. Centrale, nella sua ricerca, è l’effetto chiaroscurale, determinato da una straordinaria capacità di fare “emergere” dalla tela il soggetto, quasi che lo stesso volesse in qualche modo “chiamare a gran voce” l’osservatore a condividere ciò che gli sta accadendo in un determinato istante. Questo angolo d’analisi conduce direttamente ad un altro, parallelo ma altrettanto fondante: lo studio, meticoloso, dell’ombra, già argomento, come si diceva in apertura, del suo lavoro di tesi. L’ombra, nella pittura di Sperzaga, diventa, allo stesso tempo, elemento fisico e mentale, rappresentazione in atto che “supera”, oltre a individuare, la rappresentazione».