Le opere in mostra sono venti fotografie in bianco e nero, pezzi unici di medio formato, dove il soggetto è la figura, umana o animale, collocata al centro dellʼimmagine, sospesa su un fondale immaginario dove lo scorrere del tempo è impercettibile e viene esaltato dalla
presenza dei pensieri e dal relativo flusso, sotto forma di segni colorati ad olio, acrilico, collage di elementi estranei e inconsueti. Come le lenti a contatto: che trattengono ciò che gli
occhi vedono, per poi trasformarlo in memoria. Lo sfondo delle immagini é un paesaggio, naturale o urbano, assemblato, a volte capovolto o dilatato nella sua forma canonica, frutto di numerosi viaggi iniziati a Cuba, passando per Istanbul, New York, Bali, Thailandia, Dubai, Messico e chiuso per il momento, a distanza di dieci anni, con la visita a Città del Capo.

Lʼallestimento comprende una video-installazione che richiama lʼattenzione degli spettatori ad unʼanalisi del momento storico; nella quale lʼartista interpreta la coscienza di una società
individualistica, costretta in spazi sempre più ridotti, stimolata di continuo dai troppi mezzi di comunicazione a pensieri veloci e uniformati.

"Ciò che pensiamo aggiunge tutto al nostro corpo, che davvero non abbiamo scelto di indossare".

Luca De Santis (1976) lavora da oltre dieci anni come graphic designer, art director e illustratore
freelance per importanti marchi di moda e design italiani ed internazicinema e fotografia a Milano e Roma. Vive e lavora a Milano.