Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luca Piovaccari – Rivoluzioni
Nella mostra di Piovaccari foto e installazioni sintetizzano il percorso creativo di questo artista concettuale e sofisticato che, dopo iniziali interessi pittorici (a olio e a pastello realizza paesaggi e ritratti), si è sempre più dedicato al disegno, alle installazioni e alla fotografia stampata con un particolare e unico procedimento su fogli di acetato trasparenti e con toni monocromi, spesso di grande formato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Luca Piovaccari ( Cesena 1965), artista e fotografo, sarà il protagonista della mostra
“Rivoluzioni” che sarà ospitata dal 6 luglio – vernissage ore 21 – fino al 6 agosto nelle
sale espositive di Palazzo Ducale a Massa (Ms), promossa dal Comune di Massa con
la direzione artistica di Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati. Con
questo ennesimo evento Palazzo Ducale si sta sempre di più affermando come centro di
riferimento per l’arte contemporanea. Nella mostra di Piovaccari foto e installazioni
sintetizzano il percorso creativo di questo artista concettuale e sofisticato che, dopo iniziali
interessi pittorici (a olio e a pastello realizza paesaggi e ritratti), si è sempre più dedicato
al disegno, alle installazioni e alla fotografia stampata con un particolare e unico
procedimento su fogli di acetato trasparenti e con toni monocromi, spesso di grande
formato (presenti in mostra opere di 160 x 170 cm). La sua è un’arte evanescente ma
fitta di rimandi visivi e di sollecitazioni a viaggi interiori. I suoi virtuosismi grafici e
fotografici, messi in atto nella stessa opera senza soluzione di continuità, gli valgono
l’interesse della critica fin dagli anni Novanta. Piovaccari ha pochi, esclusivi, soggetti di
posa, su cui il suo obiettivo si fissa instancabile. Lande di periferia dove si distendono,
baluardi dell’orizzonte post-industriale, edifici di cemento dalla conformazione grigia e
austera. Edilizia suburbana ad impianto modulare, collocata in perfetto squadro con le
proiezioni ortogonali del paesaggio circostante. L’occhio del fotografo è troppo accorto per
fare di questa materia una denuncia contro l’ennesimo degrado civile, ma la scelta, il
taglio dell’inquadratura cade su questi fabbricati e sull’ambiente che li circonda non per
strapparne l’urlo e la lacerante insensatezza, ma per ricavarne una ragione d’armonia, un
riscatto, una presenza. “Pensare al paesaggio – spiega Luca Piovaccari - può essere
considerata una rivoluzione, questo organismo complesso di ecosistemi in cui si
integrano gli eventi della natura e le azioni dell’uomo. Le opere di quest’esposizione
indagano, attraverso molteplici matrici la complessità delle strutture ambientali e le loro
trasformazioni. Il paesaggio è anche esistenza di una relazione tra struttura e processi che
lo definiscono, legato alle trasformazioni fisiche del territorio. Brandelli di vegetazione
cercano di muovere confini interiori, lasciando le emozioni girovagare per l’anima, un
flusso di idee – conclude - che vagano sospese in cerca di una natura che si fa materia
visiva”. Nel testo critico di Alberto Zanchetta, direttore del Museo D’Arte Moderna di
Lissone, che introduce la mostra, si legge: “Agendo su essenziali scarti linguistici,
Piovaccari lavora sull’idea del recupero, che può essere sia materiale sia concettuale. Nel
tentativo di riconvertire le fonti in un’inedita attualità, egli realizza degli objets [re]trouvé[r]
su cui interviene in modo minimale. Sono per lo più interventi “moderati”, a “basso impatto
ambientale, che denotano un atteggiamento responsabile, oltre che un sentimento panico
di tipo tardo-romantico. È come se Piovaccari volesse innescare meccanismi di relazione
tra le persone e diversi tipi di ecosistemi, per farli diventare ego-compatibili, gli uni agli
altri… l’artista accetta la corresponsabilità della creazione, cercando di interferire al
minimo con gli equilibri essenziali/esistenziali; facendo fronte all’incommensurabile vastità
del mondo naturale, egli fa esperienza della casualità e del fallimento, valuta le
contingenze per determinare le fasi preterintenzionali e quelle processuali del proprio
lavoro. Grazie alla sua capacità di adesione con il paesaggio, Luca Piovaccari riesce
quindi a introdurre nelle opere una matrice-madre (la natura) permeabile e proiettiva di
forme, significati, intenzioni”. La mostra sarà aperta ad ingresso libero dal 6 luglio al 6
agosto 2017 nel Palazzo Ducale di Massa (Ms), splendido edificio tardo rinascimentale
costruito dalla famiglia Cybo Malaspina, in Piazza Aranci 35 da giovedì a domenica dalle
ore 21 alle 24. Per informazioni: Comune di Massa: telefono: +39 05854901, sito web:
www.comune.massa.ms.it, Associazione Quattro Coronati: telefono: +39 3288375423, e-
mail: mdlucc57@gmail.com
“Rivoluzioni” che sarà ospitata dal 6 luglio – vernissage ore 21 – fino al 6 agosto nelle
sale espositive di Palazzo Ducale a Massa (Ms), promossa dal Comune di Massa con
la direzione artistica di Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati. Con
questo ennesimo evento Palazzo Ducale si sta sempre di più affermando come centro di
riferimento per l’arte contemporanea. Nella mostra di Piovaccari foto e installazioni
sintetizzano il percorso creativo di questo artista concettuale e sofisticato che, dopo iniziali
interessi pittorici (a olio e a pastello realizza paesaggi e ritratti), si è sempre più dedicato
al disegno, alle installazioni e alla fotografia stampata con un particolare e unico
procedimento su fogli di acetato trasparenti e con toni monocromi, spesso di grande
formato (presenti in mostra opere di 160 x 170 cm). La sua è un’arte evanescente ma
fitta di rimandi visivi e di sollecitazioni a viaggi interiori. I suoi virtuosismi grafici e
fotografici, messi in atto nella stessa opera senza soluzione di continuità, gli valgono
l’interesse della critica fin dagli anni Novanta. Piovaccari ha pochi, esclusivi, soggetti di
posa, su cui il suo obiettivo si fissa instancabile. Lande di periferia dove si distendono,
baluardi dell’orizzonte post-industriale, edifici di cemento dalla conformazione grigia e
austera. Edilizia suburbana ad impianto modulare, collocata in perfetto squadro con le
proiezioni ortogonali del paesaggio circostante. L’occhio del fotografo è troppo accorto per
fare di questa materia una denuncia contro l’ennesimo degrado civile, ma la scelta, il
taglio dell’inquadratura cade su questi fabbricati e sull’ambiente che li circonda non per
strapparne l’urlo e la lacerante insensatezza, ma per ricavarne una ragione d’armonia, un
riscatto, una presenza. “Pensare al paesaggio – spiega Luca Piovaccari - può essere
considerata una rivoluzione, questo organismo complesso di ecosistemi in cui si
integrano gli eventi della natura e le azioni dell’uomo. Le opere di quest’esposizione
indagano, attraverso molteplici matrici la complessità delle strutture ambientali e le loro
trasformazioni. Il paesaggio è anche esistenza di una relazione tra struttura e processi che
lo definiscono, legato alle trasformazioni fisiche del territorio. Brandelli di vegetazione
cercano di muovere confini interiori, lasciando le emozioni girovagare per l’anima, un
flusso di idee – conclude - che vagano sospese in cerca di una natura che si fa materia
visiva”. Nel testo critico di Alberto Zanchetta, direttore del Museo D’Arte Moderna di
Lissone, che introduce la mostra, si legge: “Agendo su essenziali scarti linguistici,
Piovaccari lavora sull’idea del recupero, che può essere sia materiale sia concettuale. Nel
tentativo di riconvertire le fonti in un’inedita attualità, egli realizza degli objets [re]trouvé[r]
su cui interviene in modo minimale. Sono per lo più interventi “moderati”, a “basso impatto
ambientale, che denotano un atteggiamento responsabile, oltre che un sentimento panico
di tipo tardo-romantico. È come se Piovaccari volesse innescare meccanismi di relazione
tra le persone e diversi tipi di ecosistemi, per farli diventare ego-compatibili, gli uni agli
altri… l’artista accetta la corresponsabilità della creazione, cercando di interferire al
minimo con gli equilibri essenziali/esistenziali; facendo fronte all’incommensurabile vastità
del mondo naturale, egli fa esperienza della casualità e del fallimento, valuta le
contingenze per determinare le fasi preterintenzionali e quelle processuali del proprio
lavoro. Grazie alla sua capacità di adesione con il paesaggio, Luca Piovaccari riesce
quindi a introdurre nelle opere una matrice-madre (la natura) permeabile e proiettiva di
forme, significati, intenzioni”. La mostra sarà aperta ad ingresso libero dal 6 luglio al 6
agosto 2017 nel Palazzo Ducale di Massa (Ms), splendido edificio tardo rinascimentale
costruito dalla famiglia Cybo Malaspina, in Piazza Aranci 35 da giovedì a domenica dalle
ore 21 alle 24. Per informazioni: Comune di Massa: telefono: +39 05854901, sito web:
www.comune.massa.ms.it, Associazione Quattro Coronati: telefono: +39 3288375423, e-
mail: mdlucc57@gmail.com
06
luglio 2017
Luca Piovaccari – Rivoluzioni
Dal 06 luglio al 06 agosto 2017
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
PALAZZO DUCALE
Massa, Piazza Aranci, 35, (Massa-carrara)
Massa, Piazza Aranci, 35, (Massa-carrara)
Orario di apertura
da giovedì a domenica dalle ore 21 alle 24
Vernissage
6 Luglio 2017, h 21
Ufficio stampa
ILOGO
Autore